Academic literature on the topic 'Affiliazione'

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Journal articles on the topic "Affiliazione"

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Becchetti, Leonardo, and Giuseppina Gianfreda. "Quando il consumo cura il produttore: gli effetti del commercio equo e solidale sui produttori marginalizzati." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003001.

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Abstract:
Quando il consumo cura il produttore: gli effetti del commercio equo e solidale sui produttori marginalizzati La disponibilitŕ da parte dei consumatori a pagare un premio etico per il valore sociale e ambientale dei prodotti distribuiti dai canali del commercio equo e solidale (Ces) rappresenta un fenomeno in crescita. Uno dei criteri del Ces riguarda la salute dei produttori e la creazione di condizioni di lavoro compatibili con tale obiettivo. Nell'articolo valutiamo il significato di tale criterio, paragonando il numero di giorni persi per malattia da lavoratori affiliati e non al Ces in Kenya. Gli anni di affiliazione al Ces risultano avere l'effetto previsto sulla salute degli affiliati; anche controllando per gli effetti di selection bias.
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Nuzzo, Elena. "“Dai fallo per me!” L’insistenza di fronte a un rifiuto: evidenze empiriche per la didattica dell’italiano a stranieri." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 75–91. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.61495.

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Abstract:
Affinché gli insegnanti di lingua seconda possano affrontare con gli studenti anche fenomeni pertinenti al livello della pragmatica è importante che abbiano accesso a dati empirici e risultati della ricerca su come i parlanti della lingua bersaglio realizzano vari atti linguistici in diversi contesti. Il presente contributo intende esplorare le modalità di realizzazione della sequenza invito-rifiuto in un campione di interazioni semispontanee tra giovani parlanti di italiano con un grado medio di confidenza, focalizzandosi in particolare sul ruolo dell’insistenza nel contesto di un invito informale a una festa. Si analizzano 94 roleplay di invito-rifiuto interpretati da studenti universitari residenti nella zona di Roma. I risultati mostrano che l’insistenza di fronte al rifiuto è una reazione frequente e attesa, benché non sempre presente. Ciò rivela qualche analogia tra la lingua/cultura italiana e alcune culture sudamericane nelle quali l’insistenza sembra essere addirittura una routine “necessaria”, utile a rafforzare i legami di affiliazione tra i membri della comunità.
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Marković, Irena, and Monika Berić. "ANALISI CONTRASTIVA ITALIANO-CROATO-CECA NELLA FRASEOLOGIA ENTOMOLOGICA." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 243–63. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.14.

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Abstract:
Nella presente ricerca si è andati ad investigare in modo contrastivo quanto il comportamento e le caratteristiche degli insetti (in generale considerati universali) differiscano nelle tre lingue (italiano, croato e ceco) nelle espressioni idiomatiche. Si è partiti dalle espressioni idiomatiche italiane contenenti una componente entomologica (17 insetti), le quali cercano i loro equivalenti nel croato e nel ceco. Significa che l’analisi viene fatta soltanto unidirezionalmente dall’italiano al croato e ceco. Da un lato, la lingua croata e quella ceca, essendo della stessa origine (slava), dovrebbero accomunare equivalenti fraseologici totali (attraverso la variante protoslava), oppure attraverso i prestiti di terminologie religiose, ad esempio bibliche. D'altra parte, per via del diretto contatto italiano-croato, il croato dovrebbe avere più similarità fraseologica con l'italiano, a differenza del ceco. In base ai 4 passi della linguistica contrastiva e selezionando gli equivalenti totali, parziali e quelli diversi ci si è concentrati a spiegare (anche attraverso un’analisi concettuale) il perché delle diversità e quali siano le scelte linguistiche nei diversi equivalenti. Delle 72 espressioni in italiano, soltanto 9 (il 12%) sono equivalenti totali in tutte e tre le lingue. Differenziando le lingue, si nota un’affiliazione più stretta tra le lingue slave (24 equivalenze totali), che non tra il croato e l’italiano (15) e tra il ceco e l’italiano (11). L’analisi concettuale conferma questa affiliazione slava. Le lingue slave (croato e ceco), anche se storicamente e geograficamente più lontane, hanno conservato le loro specificità idiomatiche. D’altra parte l’italiano, essendo nell’ultimo millennio in stretto rapporto con il croato, ha sicuramente lasciato più repertorio idiomatico nel croato che nel ceco.
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Özbek, Tülay. "La formazione dell'identità nell'interazione tra culture." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001004.

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Abstract:
La formazione dell'identità dei bambini che sono cresciuti entro due o più background cul-turali è caratterizzata da un ampio spettro di identificazioni divergenti. Questo ha un impatto specifico sulla loro struttura psichica, visto che ci sono identificazioni con almeno due back-ground etnicoreligiosi e due grandi gruppi, che possono interferire col sentimento di apparte-nenza. Con riferimento ai concetti di formazione dell'identità (Erikson), identificazione (Freud), identificazione col gruppo interno e col gruppo esterno e l'emergenza di un oggetto interno (Davids, Volkan), viene proposto lo svolgersi dello sviluppo di un'identità ibrida e diasporica con almeno tre introietti gruppali per i membri della terza generazione che sono sot-toposti a una socializzazione biculturale. La formazione di un'identità ibrida rende l'Io capace di legare assieme complesse affiliazioni culturali, in modo tale che il soggetto possa sentirsi identico a se stesso nello spazio, nel tempo e nei luoghi. Allo stesso tempo, tutto ciò richiede che il dolore e la destabilizzazione associati al fatto di non avere ciò che originariamente era visto come formazione identitaria, ovverosia il sentimento di appartenere a uno ed uno solo grande gruppo, possa essere tollerata e accettata.
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Dissertations / Theses on the topic "Affiliazione"

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FINCO, RITA. "Disaffiliazioni e affiliazioni dei giovani migranti dell’Africa dell’Ovest in Italia Percorso di talibés." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/218076.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi verrà affrontato, attraverso un’elaborazione storica, sociologica, culturale, psicologica e idiosincratica, il tema delle scuole coraniche e dei loro allievi. Le scuole a orientamento religioso sono, infatti, da analizzare a più livelli. Non sono da considerarsi spazi in cui i bambini imparano solamente nozioni religiose, ma dei luoghi in cui si concretizza il legame tra sacro e profano che determinerà la vita dell’individuo. Si pensa che è in quest’ultimo aspetto che la clinica possa proporre interrelazioni fruttuose per superare una visione statica di accompagnamento in cui la dimensione religiosa è spesso messa da parte a causa delle abitudini di secolarizzazione. Nella prima parte, è esposta la problematica a partire da questa dimensione religiosa nelle sue differenti accezioni, al fine di discutere del quadro di ricerca e clinico. Sono affrontate, inoltre, le difficoltà di tale studio, gli apporti dell’etnometodologia e gli aspetti che permettono di mettere in evidenza le dimensioni del tema in oggetto sia in Africa che nella migrazione. Dopo un approfondimento della letteratura scientifica a riguardo, nella seconda parte per contestualizzare la ricerca si trova l’evoluzione storica della questione religiosa in Africa subsahariana. Nella terza parte sono illustrati quattordici situazioni che permettono di raccogliere i dati clinici per esporre i risultati sui movimenti di disaffiliazione e affiliazione, di cui i giovani in migrazione provenienti dalle scuole coraniche sono portatori, e di illustrare come un quadro terapeutico possa tenere in considerazione tali elementi. Infine nell’ultima parte, si discute l’insieme del materiale raccolto per verificare le ipotesi iniziali e proporre uno sviluppo sulle prospettive cliniche e teoriche in un contesto migratorio. Questa tesi, che incrocia aspetti antropologici e clinici, mette l’accento sulla dimensione religiosa nella costruzione delle identità. Quest’ultime, infatti, giocano un ruolo essenziale nella possibilità d’integrazione o di esclusione e/o di autoesclusione dei nuovi cittadini migranti. Inoltre si affronta come un quadro di accompagnamento, costruito in un contesto plurale e transculturale, deve lasciar spazio all’espressione non esclusiva delle differenti rappresentazioni dei disordini dell’individuo e delle terapie tradizionali. Queste rappresentazioni non concordano obbligatoriamente con quelle del paese d’accoglienza e di accompagnamento dei professionisti. Per tale motivo il dialogo tra loro è una sfida terapeutica, in quanto il modo in cui ogni società promuove le terapie e costruisce i suoi dispositivi terapeutici è basata su una certa filosofia dell’esistenza e nozione sottointesa di persone.
Dans ce travail de thèse, nous aborderons la question des écoles coraniques et de ses élèves en présentant les éléments historiques, sociologiques, culturels, psychologiques et idiosyncrasiques, qui en font partie. La question des écoles religieuses s’examine à plusieurs niveaux. Il ne s’agit pas juste de ces espaces où les enfants sont placés pour acquérir un savoir, mais des endroits où se concrétise le lien très intense entre sacré et profane qui parcourt et détermine la vie des individus. Nous pensons que c’est à partir de là que le lieu clinique peut faire des propositions d’interrelations fructueuses pour dépasser une vision statique de prise en charge où la dimension religieuse est souvent mise à l'écart à cause de nos habitudes de sécularisation. Dans la première partie, nous exposerons la problématique, à partir de cette dimension religieuse dans ses différentes acceptions, afin de pouvoir discuter du cadre de recherche et de clinique ; puis nous évoquerons les difficultés d’une telle étude, les axes de compréhension comme la méthodologie, en insistant sur les apports de l’ethnométhodologie et de la construction du cadre permettant de faire apparaître ces dimensions du problème, en Afrique et dans la migration. Après une revue de la littérature spécialisée, nous aborderons dans la deuxième partie une vision de l’évolution historique de la question religieuse en Afrique subsaharienne. Cette section historique contextualise la recherche. Dans la troisième partie, nous exposerons quatorze situations qui nous permettrons de recueillir des données cliniques. Nous exposerons les résultats sur les mouvements de désaffiliations et d’affiliations dont sont porteurs les jeunes en migration issus des écoles coraniques, ainsi que la façon dont un cadre thérapeutique spécifique peut en tenir compte. Enfin, dans la dernière partie, nous discuterons l’ensemble de ces données pour vérifier nos hypothèses de départ et proposer, entre autres, un développement sur les perspectives cliniques et théoriques, dans le contexte migratoire. Cette thèse entrecroise ainsi des données anthropologiques et des données cliniques. L’accent est mis sur la dimension religieuse dans la construction des identités, car celle-ci joue, finalement, un rôle essentiel dans la possibilité d’intégration ou les phénomènes d’exclusion et/ou d’auto-exclusion des “nouveaux citoyens” que nous rencontrons dans la migration. Nous parlons également du cadre d’accompagnement, qui, dans un contexte pluriel et transculturel, doit laisser la place à l’expression non exclusive des différentes représentations des troubles de l’individu et des thérapies traditionnelles. Ces représentations ne concordent pas forcément avec celles du pays d’accueil et des accompagnants professionnels, compte tenu des éléments fondamentaux qui les constituent : le dialogue entre elles est un des enjeux de la thérapie. En fait, la manière dont chaque société promeut les thérapeutes et construit ses dispositifs thérapeutiques est solidaire d’une certaine philosophie de l’existence et de la notion de “personne” qui les sous-tendent.
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Rossiello, Roberto. "Generazione di dataset RDF su articoli scientifici e affiliazioni: un approccio modulare basato su DBPedia." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8933/.

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Abstract:
In questa tesi è stato proposto AffiliationExtractor, un tool modulare scritto in Python, preposto all'estrazione di informazioni su affiliazioni di autori di pubblicazioni scientifiche, producendo in output un dataset RDF contente queste informazioni.
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Rizzi, Alice Titia. ""Entre ici et là-bas, je vous dessine mon chez moi" : exploration qualitative des productions des enfants en psychothérapie transculturelle." Thesis, Paris 5, 2014. http://www.theses.fr/2014PA05H122/document.

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Abstract:
Le dessin représente le moyen d'expression privilégié pour un enfant, notamment lorsqu'il est amené à s'exprimer devant à un groupe d'adultes et, de surcroît, lorsqu'il porte en lui plusieurs cultures, comme les enfants de migrants. La recherche qui fait l'objet de cette thèse s'appuie sur une revue de la littérature concernant l'approche psychologique du dessin d'enfant et l'approche transculturelle de l'enfant de migrants. Elle a une perspective complémentariste afin d'enrichir leur pluralité théorique, méthodologique et clinique. Notre recherche se centre sur le matériel créé par les enfants, les dessins produits au sein des consultations transculturelles du Professeur Marie Rose Moro, dispositif de psychothérapie familiale et groupale, des Hôpitaux Cochin (Maison de Solenn - Paris) et Avicenne (Bobigny). La population de notre recherche est constituée de soixante-trois dessins produits par cinq enfants durant les séances transculturelles. Nous avons analysé les productions graphiques et narratives des enfants en lien avec les interactions au sein du groupe. Le processus de co-construction, qui est au coeur du dispositif transculturel, émerge des interactions entre le signe et la parole, entre l'ici et l'ailleurs, entre le monde des enfants et le monde des adultes. Les résultats de nos analyses mettent en évidence l'aspect dialogique du dessin. La production graphique soutient le processus d'élaboration psychique et culturelle de l'enfant, véritable objet médiateur entre les langues, les langages, les cultures et les interactions. Le dessin tient donc une place centrale, non seulement signe de la créativité des enfants mais aussi d'une production narrative et transculturelle partagée et partageable. Notre discussion s'axe sur trois dimensions complémentaires. Premièrement, nous théorisons une lecture transculturelle du dessin d'enfant de migrants ainsi qu'une méthode originale d'analyse qui se structure sur un double axe : les contenus et les valences du dessin. Deuxièmement, nous affinons la compréhension des mécanismes de construction identitaire et de métissage spécifiques aux enfants de migrants à partir de leurs dessins, desquels nous dégageons plusieurs propositions conceptuelles : les mécanismes de clivage dans le dessin, l'objet culturel transitionnel dessiné, la narrativité transculturelle (le voyage symbolisé et l'histoire dessinée), la créativité figurée et l'affiliation culturelle précoce. Troisièmement, nous enrichissons le cadre thérapeutique élaboré en clinique transculturelle en définissant la place du cothérapeute auxiliaire dans une perspective complémentariste à la fois psychanalytique et anthropologique. En effet, l'analyse des mouvements transféro/contre-transférentiels autour du dessin met en évidence l'intérêt pour l'enfant de bénéficier d'une relation privilégiée au sein du groupe afin d'accompagner ses productions graphiques. Notre recherche témoigne des bénéfices tirés par le clinicien - dans la perspective de la rencontre de l'autre - de l'élaboration de la culture (Devereux), de l'altérité (Moro) et de l'enfant en soi, et ce afin de pouvoir accueillir les productions des enfants ''d'ici et de là-bas'' et de les accompagner dans l'élaboration d'un ''chez soi'' créatif et métissé
Drawing is the preferred means of expression for children in particular when they are asked to express themselves in front of a group of adults, and moreover when it comes to children having multicultural backgrounds such as immigrant children. This thesis's research is based on a review of the available literature regarding the psychological approach of child's drawing as well as the transcultural approach of immigrant children. This complementary perspective aims to enrich their theoretical, methodological and clinical plurality. The research is focused on the material created by the children, the drawings imagined and produced during the transcultural consultations of Professor M.R. Moro, groupal psychotherapy for family, at Cochin Hospital (Maison de Solenn, Paris) and Avicenne Hospital (Bobigny). The research sample consists of sixty-three drawings produced by five children during the transcultural sessions. These drawings along with the narrative productions of the children have been analyzed in relation to the interactions within the group. The process of co-construction, which is at the heart of the transcultural approach, emerges from the interactions between sign and word, between cultures from here and from there, as well as between the children's world and the adult's one. The results of the analysis highlight the dialogical aspect of drawing. The graphical production supports the process of psychic and cultural elaboration of the child, therefore considered as the essential aspect of mediation between the speakings, the languages, the cultures and the interactions. Drawing thus holds a significant place: it is the sign of children's creativity, but also of the narrative and transcultural production experienced and shared. Our discussion is focused on three complementary dimensions. Firstly, we theorize a transcultural reading of the drawings of immigrant children as well as an innovative two-axis analysis method: the contents and the valences of a drawing. Then, we refine the comprehension of the mechanisms of identity-building and interbreeding specific to immigrant children thanks to their drawings. Based on these, several abstract propositions are highlighted: the mechanisms of splitting in the drawing, the transitional cultural object drawn, the transcultural narrativity (the symbolized journey and the history drawn), the figurative creativity and the precocious cultural affiliation. Finally, we enhance the transcultural therapeutic setting by defining the place of the auxiliary co-therapist in a complementary perspective, both psychoanalytic and anthropologic. In fact, the analysis of the dynamics of transfer/countertransference around the drawing enlightens the interest for the child to benefit from a privileged relationship within the group in order to accompany its graphic productions. This research aims to highlight the benefits and advantages taken by the clinician -in the perspective of other one' meeting -in the elaboration of the culture (Devereux), of the otherness (Moro) and of the child in itself, and after all to welcome the productions of the children « from here and there » and to accompany them in the elaboration of a « own world » creative and crossbreed
Il disegno rappresenta il mezzo espressivo privilegiato per un bambino, soprattutto quando è tenuto a esprimersi in un gruppo d'adulti e, ancor più, quando viene da altrove e porta in sé differenti culture. La ricerca che è al centro di questa tesi di dottorato in psicologia, poggia le sue basi sulla letteratura esistente riguardo sia l'approccio psicologico del disegno infantile sia l'approccio transculturale dei bambini delle famiglie migranti. L'obbiettivo del nostro lavoro è di associare questi due approcci in una prospettiva complementarista per arricchirne la pluralità metodologica, clinica e teorica. La nostra ricerca si fonda sul materiale creato dai bambini, in particolar modo i disegni prodotti durante le consultazioni transculturali della Professoressa Marie Rose Moro, dispositivo di psicoterapia familiale e gruppale, degli ospedali Cochin (Casa degli Adolescenti -Maison de Solenn- di Parigi) et Avicenne (Bobigny - Parigi). La popolazione della ricerca è costituita da sessantatré disegni prodotti da cinque bambini durante gli incontri transculturali. Abbiamo analizzato le produzioni grafiche e narrative dei bambini in relazione alle interazioni gruppali. Il processo di co-costruzione, strumento principe del dispositivo transculturale, emerge dalle interazioni tra segno e parola, tra qui e altrove, tra mondo infantile e mondo adulto. I risultati delle nostre analisi evidenziano l'aspetto dialogico del disegno, che è, in effetti, fondamentale al processo d'elaborazione psichica e culturale del bambino poiché funge da oggetto mediatore tra le lingue, i linguaggi, le culture e le interazioni. Il disegno assume quindi un ruolo centrale; non solo è segno della creatività dei bambini ma anche della produzione narrativa e transculturale condivisa e condivisibile. La nostra discussione concerne tre dimensioni complementari. Innanzitutto, teorizziamo una lettura transculturale del disegno del bambino di famiglia migrante e un metodo originale d'analisi che prende la forma di una tabella a doppia entrata: le valenze del disegno da un lato, e i contenuti dall'altro. In secondo luogo, affiniamo la comprensione dei meccanismi propri alla costruzione identitaria e al métissage specifici dei bambini di migranti partendo dai loro disegni per declinare diverse proposte concettuali: i meccanismi di scissione visibili nei disegni, l'oggetto culturale transizionale disegnato, la narratività culturale (il viaggio simbolizzato e la storia disegnata), la creatività figurata e l'affiliazione culturale precoce. Per finire, arricchiamo il setting transculturale definendo il ruolo del coterapeuta ausiliario in una prospettiva complementarista tanto psicoanalitica che antropologica. Effettivamente, l'analisi dei movimenti transferenziali e contro-transferenziali rispetto al disegno evidenzia la necessità per il bambino di poter beneficiare di una relazione privilegiata che accompagni le produzioni grafiche nel gruppo terapeutico. La nostra ricerca mostra i benefici, utili ad ogni terapeuta nell'incontro con l'altro, sollevati dall'elaborazione della cultura (Devereux), dell'alterità (Moro) così come del bambino in sé, per poter accogliere le produzioni dei bambini "di qui e di laggiù" e per accompagnarli nell'elaborazione d'un ''sé'' meticcio e creativo
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CIOCI, GIULIA. "L’Udi e il Cif nelle reti transnazionali. Politiche associative e strategie di genere dal 1945 al 1966." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1384332.

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Abstract:
Il lavoro dottorale prende in esame le reti transnazionali in cui andarono collocandosi l’Unione Donne Italiane (Udi) e il Centro Italiano Femminile (Cif), dal 1945 al 1966. Il loro processo di internazionalizzazione è stato indagato a partire dalle profonde trasformazioni innescate dagli eventi storici postbellici, sia nel contesto nazionale sia in quello globale e alla luce dell’opposizione programmatica e culturale, che avrebbe posto l’Udi, collaterale al Partito Comunista Italiano (Pci) e il Cif, vicino alla Democrazia Cristiana (Dc), su due fronti ideologici contrapposti.
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Books on the topic "Affiliazione"

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Ciconte, Enzo. Riti criminali: I codici di affiliazione alla 'ndrangheta. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2015.

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Francesca, Siboni, ed. La triade adottiva: Processi di filiaizione e affiliazione. Milano: F. Angeli, 2011.

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Uguzzoni, Ugo. La triade adottiva: Processi di filiaizione e affiliazione. Milano: F. Angeli, 2011.

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Seltz, David D. Manuale di franchising: Come impostare e avviare un sistema di affiliazione commerciale. Milano: Franco Angeli, 1986.

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5

Pajalich, Armando. Filiazioni e affiliazioni: Nel testo periferico africano. Venezia: Supernova, 1995.

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Caspani, Marco. Come Guadagnare con Amazon : Scopri Tutti I Segreti per Guadagnare con Amazon in 3 Modi: Amazon FBA, Autopubblicazione e Affiliazione! Independently Published, 2018.

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Caliò, Tommaso, and Lucia Ceci, eds. L’immaginario devoto tra mafie e antimafia 1. Riti, culti e santi. Viella editrice, 2017. http://dx.doi.org/10.52056/9788867288380.

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Abstract:
Dal controllo dei culti patronali ai riti di affiliazione fino alla promozione di un’immagine sacralizzata del capomafia: le organizzazioni criminali attingono spesso al repertorio devozionale cattolico. Il controllo dell’immaginario devoto consacra il ruolo dei boss come depositari di valori tradizionali, promuove un’immagine del capomafia che si fonda su un presunto rapporto privilegiato con il sacro, dimostra il suo potere sul territorio. Ma all’indomani della stagione dello stragismo mafioso, con la visita di Giovanni Paolo II in Sicilia nel maggio del 1993 e con l’assassinio di don Puglisi nel settembre dello stesso anno, la Chiesa cattolica ha intrapreso un’opera di riconquista e di risemantizzazione dello spazio devozionale che si è intrecciata con la formazione di modelli e riti di carattere civile. Questi i temi al centro del volume che nell’ultima parte si apre a scenari di comparazione attraverso l’avvio di un’analisi dei rapporti tra pratiche religiose e malavita organizzata nelle realtà messicana, russa e statunitense.
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Bufi, Gaetano. Guadagna $100 Al Giorno con l'Affiliate Marketing: Tutti I Segreti Su Come Guadagnare Da $20. 000 a $100. 000 Al Mese con I Programmi Di Affiliazione. Independently Published, 2018.

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Vendere Su Amazon: FBA, KDP, Affiliazioni e Molto Altro. Tutto Quello Che Devi Sapere per Avere Successo e Guadagnare Nel Più Grande Marketplace Del Mondo. Independently Published, 2021.

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10

Crema, Francesco. ONLINE BUSINESS Bible: Guadagnare Online Su Internet con Dropshipping, Amazon FBA, Shopify, Affiliazioni, Trading, Opzioni Binarie e Ottenere un Passive Income con l'online Marketing Su Internet. Independently Published, 2018.

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