Academic literature on the topic 'Acqua e vetro'

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Journal articles on the topic "Acqua e vetro"

1

Santorelli, G., and R. Scanziani. "Il trattamento delle acque di dialisi: dalla storia ai giorni nostri." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 3 (January 26, 2018): 16–21. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1153.

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Abstract:
Nella storia della dialisi, la presenza di alcuni quadri clinici tipici, come la “sindrome dell'acqua dura”, l'encefalopatia e l'osteomalacia da alluminio o le reazioni da pirogeni, ha determinato la necessità di trattare l'acqua di rete prima di renderla disponibile per la dialisi; infatti negli anni la scelta dell'acqua per la dialisi ha subito pe-riodiche variazioni passando dall'utilizzo di quella di rete a quella ultrapura, attraverso le fasi di acqua decalcificata, demineralizzata e da osmosi. Attualmente il trattamento prevede: il pre-trattamento, il trattamento vero e proprio e il circuito idraulico. Il pre-trattamento ha il compito di rimuovere le particelle in sospensione garantendo l'integrità delle membrane poste a valle. Il trattamento vero e proprio rende l'acqua disponibile per la dialisi e comprende la biosmosi inversa, ottenuta sottoponendo l'acqua da trattare ad un doppio passaggio su membrane osmotiche. Il circuito idraulico ha il compito di distribuire l'acqua osmotizzata in sala dialisi. Gli Impianti delle Ditte Fresenius, Gambro e Farmacastelli si differenziano tra di loro per le modalità di trattamento dell'acqua, per la struttura degli impianti e i sistemi di disinfezione.
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2

Moslemani, Fadil. "“Come un pesce entro due acque”. Alcune annotazioni sull’intima duplicità del fanciullo penniano." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 1 (February 1, 2018): 181–92. http://dx.doi.org/10.1177/0014585817746642.

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Abstract:
La poesia di Sandro Penna costituisce un caso letterario sui generis nel Novecento poetico italiano. Fedele a un monotematismo incentrato sulla figura del personaggio-mito del fanciullino, il poeta perugino, a partire dalla sua prima raccolta ( Poesie, 1939), perviene efficacemente a “riesumare”, rielaborandola attraverso la propria soggettività di uomo-poeta, l’immagine multiforme del fanciullo di pascoliana memoria. Prendendo in esame la vasta produzione lirica di Penna, il saggio che qui proponiamo intende porre in evidenza alcuni dei punti salienti della poetica penniana del fanciullo in rapporto all’“archetipo” elaborato da Giovanni Pascoli e, più in generale, rispetto alla tradizione critica e poetica del Novecento. Dai contorni talvolta arcani, la figura del fanciullo, in Penna, si contraddistingue sovente per la sua duplicità, in quanto opera sia da vero e proprio oggetto dei desideri del poeta, sia da intima “presenza interiore” (di pascoliana memoria) volta a conferire allo scrittore un’aura di apparente ingenuità e bambinesca innocenza. Nella convinzione che la duplice natura del fanciullino costituisce uno dei maggiori elementi di interesse riscontrabili nella lirica considerata, il presente contributo, attraverso un tentativo di analisi di tale doppiezza, si prefigge pertanto di scrutare la “poetica del fanciullo” allo scopo di meglio contestualizzarla all’interno dell’intero corpus poetico penniano.
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3

TOMMASI, Francesco Valerio. "G. BANHAM, D. SCHULTING AND N. HEMS (A CURA DI), THE BLOOMSBURY COMPANION TO KANT, BLOOMSBURY, LONDON-NEW DEHLI-NEW YORK-SYDNEY 2015, 432 PP." Estudos Kantianos [EK] 4, no. 02 (January 25, 2017): 219–22. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501.2016.v4n2.16.p219.

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Abstract:
È nota la tesi di Hegel secondo cui non è possibile qualcosa come una introduzione alla filosofia; la condizione di chi vuole apprendere questa disciplina sarebbe infatti analoga a quella di colui che impara a nuotare: è assurdo pensare di poterlo fare senza entrare in acqua. Anche per la filosofia, dunque, bisognerebbe confrontarsi senza mediazioni con il pensiero e con la tradizione. Ciò appare tanto più vero nel caso dello studio della storia della filosofia e del pensiero di un autore. Infatti è evidentemente paradossale avvicinarsi agli scritti di qualcuno senza leggerli. Ogni sintesi o parafrasi risulta problematica, in quanto immediatamente riduttiva. Solo il confronto analitico con i testi può rendere ragione in modo adeguato di una proposta teorica, dei suoi dettagli, delle sue sfumature e anche delle sue eventuali difficoltà, incongruenze o dei mutamenti di opinione nel tempo – per cui è altresì inevitabile, per familiarizzare con un pensiero, affrontarlo nella sua completezza. Ad una comprensione piena è poi ovviamente necessaria anche la lettura dei testi in lingua originale. Così, il tenere corsi di lezioni, o forse, ancor di più, il lavorare alla stesura di traduzioni, si presentano sovente come i mezzi migliori per entrare veramente in confidenza con la proposta di un autore: lezioni e traduzioni rappresentano infatti contesti nei quali la comprensione è messa alla prova dalla necessità di restituzione ad altri. Ma la conoscenza diretta e complessiva dei testi, anche nella lingua originale, ancora non basta. Solitamente è anche indispensabile avere familiarità con le opere del contesto, e dunque con le fonti e con gli interlocutori. Infatti, il significato di alcune questioni e di molti termini anche tecnici non può altrimenti essere chiarito.
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4

Bobbi, Silvia. "La progettazione del naviglio di Pavia (1805-1808): il difficile avvio della politica d 'intervento Territoriale nel Regno d'Italia." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 561–97. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137003.

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Abstract:
Il saggio si avvale della documentazione concernente i lavori pubblici conservata presso l'Archivio di Stato di Milano, allo scopo di ripercorrere la progettazione del Naviglio di Pavia (1805-1808) durante il Regno d'Italia - opera di alto valore strategico- militare, per il trasporto dei cannoni prodotti nell'Arsenale di Pavia - e mettere in luce i motivi che condussero alla rimozione di Giovanni Paradisi dalla carica di Direttore del Dipartimento di Acque e Strade nel 1809. Emerge come le resistenze opposte dagli ingegneri del corpo al progetto ed al primo progettista, il matematico Vincenzo Brunacci, avessero origine nelle tradizionali collusioni intessute tra costoro e gli appaltatori d'opere pubbliche, a cui quest'ultimo stava tentando di porre un argine per mezzo di un nuovo «Piano d'amministrazione» del naviglio. L'opposizione degli ingegne- ri si celň dietro questioni di carattere tecnico - come l'opera di Bruschetti si preoccupň di confermare - come quelle giÀ emerse nel parere dell'ispettore generale del corpo francese dei Ponts et Chaussées, Gaspard Claire François Marie Riche de Prony, contrario al progetto per rivalitÀ accademiche e scientifiche in precedenza maturate contro Brunacci. Si sostanziň invece, come solo le carte amministrative testimoniano tra le fonti, in un vero e proprio "tranello burocratico" teso a Brunacci sul piano della correttezza procedurale, che ne determinň le dimissioni.
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5

Dunbabin, Katherine M. D. "Baiarum grata voluptas: pleasures and dangers of the Baths." Papers of the British School at Rome 57 (November 1989): 6–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009077.

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Abstract:
BAIARUM GRATA VOLUPTAS. PIACERI E PERICOLI DELLE TERMESono predominanti nella ideologia delle terme romane le idee di piacere, bellezza e voluttuoso godimento. Gli epigrammi e le iscrizioni relativi alle terme ruotano costantemente intorno ai temi dellacharis, apolausis, euphrosyneod ai loro equivalenti latini. Temi siffatti sono rappresentati di frequente nella decorazione degli edifici termali con immagini che riproducono in mosaici, pitture e sculture le figure di Venere, Grazie e Nereidi, circondate da fiori e gioielli. Programmi decorativi piu complessi vengono talora concepiti, per esprimere, attraverso una varietà di temi, il lussuoso piacere rappresentato dalla acque. Un elemento dalle tinte più sinistre è però anch'esso presente: oltre al pericolo reale rappresentato da qualche vero e proprio incidente di natura fisica che potrebbe sempre capitare durante il bagno, vi sono testimonianze relative ad un diverso genere di timore, nei confronti del male che l'Invidia o lo sguardo maligno dell'invidioso potrebbero causare sia agli edifici stessi che ai bagnanti. Paure di questo tipo possono essere ricollegate sia alle tradizioni nelle quali le terme appaiono come covo di demoni che alla connessione esistente tra terme e pratiche magiche. La decorazione degli edifici termali può dunque anche essere intesa a fornire protezione contro tali pericoli, attraverso l'uso di iscrizioni e di simboli e motivi apotropaici.
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Dissertations / Theses on the topic "Acqua e vetro"

1

ARIOLFO, ILARIA. "water in glass: innovazione di involucro." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2574159.

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Abstract:
Il tema centrale è l’innovazione di involucro, con riferimento particolare alle tecnologie attive volte al risparmio energetico e - più nello specifico - applicate all’involucro per il controllo microclimatico indoor, in termini anche di qualità architettonica. In particolare, si studia l’applicazione in architettura di un “nuovo” materiale, l’acqua, indagando l’innovazione di involucro trasparente e non solo. Partendo da una riflessione che individua l’elemento di chiusura dell’edificio come frontiera di ricerca applicata nella logica di un atteggiamento energicamente consapevole, si è affrontata una sperimentazione relativa ad un componente tecnologico di involucro (costituito da un serramento nel quale l’intercapedine dei vetri “ospita” l’acqua) e si confronta con alcune declinazioni di significato relative al concetto di innovazione tecnologica in architettura. La sperimentazione è il motore della tesi e riguarda un sistema di chiusura trasparente in cui l’acqua è un elemento tecnico-prestazionale che si intende proporre anche nelle sue ricadute formali. L’attività sperimentale si è concretizzata attraverso il rapporto con l’operatività di alcune imprese del settore. E’ stata particolarmente significativa la collaborazione con una azienda locale specializzata nella progettazione e costruzione di facciate continue, interessata ad inserire nella sua produzione un nuovo sistema di involucro edilizio e disposta ad avviare un percorso sperimentale di costruzione di un prototipo del componente tecnologico denominato: Water in Glass. La sperimentazione ha inizialmente tenuto conto dei risultati ottenuti dalle ricerche di uno spin-off spagnolo (Intelliglass, Madrid - partner con il quale era già stata avviata una collaborazione), nell’ipotesi di trasferire sul territorio italiano le innovazioni tecnologiche messe a punto nel laboratorio madrileno. L’ottica è stata quella non di un meccanico adattamento ad un contesto differente – sia geograficamente che culturalmente -, quanto di un affinamento e implementazione di quanto prodotto dallo spin-off. Il percorso di ricerca ha riguardato quindi le potenzialità di adattamento al contesto economico, climatico, produttivo e culturale italiano ed è stato portato avanti in un team multidisciplinare.
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