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Academic literature on the topic 'Accordi pubblici'
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Journal articles on the topic "Accordi pubblici"
Curami, Andrea. "Le forniture militari." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 609–22. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261003.
Full textLattanzi, Pamela. "I distretti Ogm free: un'opportunitĂ di differenziazione del territorio." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 55–61. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001005.
Full textRuppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.
Full textCharrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.
Full textLacey, Eric F. "The Italian Competition Law Compared with Other OECD Countries’ Competition Laws." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 147–51. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345090.
Full textAdornato, Francesco. "Intervento pubblico, distretti Ogm free e accordi negoziali." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001002.
Full textSavoldi, Paola. "Efficienza amministrativa, beni pubblici e interessi mafiosi." TERRITORIO, no. 63 (December 2012): 33–37. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-063006.
Full textMicelli, Ezio. "La cattura della rendita nello sviluppo delle città: perequazione, diritti edificatori e accordi pubblico/privato." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 129 (March 2021): 19–40. http://dx.doi.org/10.3280/asur2020-129-s1002.
Full textStame, Nicoletta. "Valutazione, controlli e pubblica amministrazione." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 40 (February 2009): 45–55. http://dx.doi.org/10.3280/riv2008-040003.
Full textCalafŕ, Laura. "Tribunale di Milano, sez. I civile - ordinanza 20 dicembre 2010, giud. Bichi, B. e altri contro Comune Milano e altri." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (April 2011): 141–48. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-001012.
Full textDissertations / Theses on the topic "Accordi pubblici"
CORDOVA, GIOVANNA. "GLI ACCORDI TRA IL CITTADINO E L'AMMINISTRAZIONE: I LIMITI ALL'AUTONOMIA NEGOZIALE E GLI ONERI ESORBITANTI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/123245.
Full textThe thesis reconstructed the theme of the exercise of administrative power by consensus. We started from the observation that in the current scenario the action of the administration according to negotiated models has become increasingly widespread. More specifically, in the absence of a rule that regulates the process of forming the public agreement, the research investigated what are the powers due to the administration andthe citizen in the preparatory phase to the conclusion of the agreement. It was also highlighted how we are witnessing a phenomenon of expansion of the institute under consideration even beyond the regulatory dictate. The research also addressed the issue of the possible contents of public agreements and identified the contractual clauses that are most frequently included in conventional documents, among which the focus was on the clauses containing the cd. "exorbitant charges". The central question is whether and to what extent the public administration can, through these clauses, achieve greater results than those achievable by unilateral administrative measure, without violating the principle of legality. Theadministrative case-law, which currently prevails, considers that these clauses are fully legitimate as the result of the free consent of the private individual. The analysis had as a reference point of all the research the question of whether and how the consensual principle can be combined with the principle of legality. Finally, the research concerned the identification of limits to the negotiating autonomy of the private sector and the administration.
Patti, Loredana. "Gli accordi tra i privati e la pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1255.
Full textPORCELLI, STEFANO. "Accordo e reciprocità nel contratto in Cina." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/201847.
Full textSANTACROCE, C. P. "Il recesso dagli accordi tra pubbliche Amministrazioni. Profili di diritto interno e comparato." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427090.
Full textIl fenomeno della diffusione degli accordi tra pubbliche Amministrazioni nell’azione e nell’organizzazione dei pubblici poteri è stato già da tempo e da più parti messo in luce, trovando fondamento – secondo le più attente speculazioni dottrinali condotte sul tema – in una trasformazione ordinamentale in senso pluralistico ed autonomistico. Alle radici dell’incremento dell’uso di moduli convenzionali nei rapporti tra soggetti pubblici, infatti, vi sarebbe l’affermarsi di un pluralismo effettivo e (tendenzialmente) paritario, dovuto sia al passaggio al c.d. “Stato pluriclasse”, sia agli effetti delle spinte autonomistiche che hanno condotto ad un graduale e progressivo riconoscimento di un ambito di concreta autonomia a favore degli enti territoriali minori. Le conseguenti moltiplicazioni e frammentazioni delle funzioni amministrative – con la ripartizione di esse tra distinti centri di potere – sarebbero, dunque, alla base dell’emersione dell’esigenza di ricorrere sempre più spesso a forme di collaborazione tra le diverse pubbliche Amministrazioni coinvolte in forza delle rispettive attribuzioni, onde pervenire ad una ricomposizione delle funzioni e delle competenze frammentatesi in attuazione dei principi del c.d. pluralismo istituzionale e del decentramento (artt. 5 e 114 Cost.). Il legislatore nazionale, nel farsi interprete di detta esigenza, è dapprima intervenuto mediante l’introduzione nell’ordinamento di fattispecie consensuali “ad operatività settoriale” (si considerino, a titolo esemplificativo, talune delle disposizioni di cui al d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, nonché quanto originariamente previsto dalla legge 1 marzo 1986, n. 64, in tema di intervento straordinario per il Mezzogiorno) ed in vario modo denominate (intese, convenzioni, accordi di programma, etc.), per poi giungere, con l’approvazione della legge sul procedimento amministrativo (l. n. 241/1990), ad una generalizzazione del principio della collaborazione consensuale tra pubbliche Amministrazioni, attraverso l’immissione dell’art. 15 di detta legge, volta a conferire ampia copertura legislativa alla conclusione di accordi tra soggetti pubblici per lo svolgimento di attività di interesse comune. Il comma 1 del richiamato articolo di legge sembra assegnare, in effetti, un riconoscimento generale all’eventualità che due o più enti pubblici decidano di addivenire ad una regolamentazione concordata dell’esercizio dei poteri amministrativi loro attribuiti. La normativizzazione della categoria giuridica degli accordi tra pubbliche Amministrazioni e, contestualmente, della disciplina legislativa ad essi applicabile (a mezzo del rinvio operato dall’art. 15, comma 2 della l. n. 241/1990, a talune delle disposizioni dettate dall’art. 11 della stessa legge, in tema di accordi tra p. A. e privati), seppur definitivamente risolutiva della questione preliminare circa l’ammissibilità dogmatica di fattispecie consensuali aventi ad oggetto l’esercizio di potestà pubbliche, si ritiene non abbia contribuito a risolvere taluni interrogativi che, pur se in parte già affrontati dalla dottrina amministrativistica italiana, non hanno ad oggi ancora trovato risposte univoche. Trattasi di problematiche che, partendo da questioni di teoria generale concernenti l’esatta qualificazione giuridica degli accordi in oggetto, incidono direttamente sull’individuazione dell’insieme di regole e principi giuridici cui detti accordi debbano ritenersi assoggettati. Obiettivo principale della tesi di dottorato è, pertanto, proprio quello di affrontare il problema dell’inquadramento dogmatico degli accordi tra pubbliche Amministrazioni, per poi delinearne il relativo regime giuridico applicabile. Affrontato preliminarmente il tema della natura giuridica delle fattispecie consensuali in esame – rispetto al quale, è qui il caso di ribadirlo, l’elaborazione dottrinale italiana non consente, ad oggi, la formulazione di una conclusione univoca –, l’indagine è mossa dall’intento di individuare lo “statuto giuridico” degli accordi tra pubbliche Amministrazioni, verificando, da un lato, il grado di applicabilità delle disposizioni e dei principi di derivazione civilistica espressamente richiamati (per rinvio) dagli artt. 15 e 11 della l. n. 241/1990, e dall’altro, l’incidenza dei “contrappesi” pubblicistici volti a garantire la costante funzionalizzazione dell’uso del potere amministrativo al perseguimento degli interessi pubblici della cui cura risultino attributarie le Amministrazioni “contraenti”. Il tentativo è quello di stabilire, pertanto, la misura e il modo attraverso cui bilanciare, nelle diverse fasi della negoziazione, della conclusione e dell’esecuzione degli accordi tra soggetti pubblici, la contestuale operatività di principi pubblicistici e principi civilistici, al fine non solo di dar conto della complessità dei problemi sin qui già evidenziati dalle più recenti elaborazioni dottrinali, ma di proporre nuove opzioni interpretative in grado di fornire una soluzione alle questioni ad oggi lasciate ancora irrisolte o sullo sfondo. Tra queste ultime, pare opportuno evidenziare come spicchino per particolare problematicità – e sono state, pertanto, oggetto di particolare attenzione nell’ambito dell’attività di ricerca – le tematiche della vincolatività delle statuizioni convenzionali concordemente individuate dalle pubbliche Amministrazioni “stipulanti”, e della perdurante titolarità, in capo alle stesse, dei tipici poteri di autotutela posti a garanzia della già richiamata funzionalizzazione del potere amministrativo al pubblico interesse. Il mancato rinvio, da parte dell’art. 15, comma 2 della l. n. 241/1990, alla norma di cui all’art. 11, comma 4 della stessa legge (sulla facoltà dell’Amministrazione di recedere, per sopravvenienze di pubblico interesse e comunque previo indennizzo, dall’accordo stipulato con un soggetto privato) ha determinato incertezze interpretative di assoluto rilievo. Sul punto, infatti, possono ad oggi registrarsi almeno due distinti orientamenti dottrinali. Secondo una prima interpretazione, il mancato rinvio alla disposizione sul recesso contenuta nel suddetto art. 11, comma 4 della l. n. 241/1990 sarebbe diretto a sancire l’impossibilità, per i soggetti pubblici contraenti, di sottrarsi unilateralmente – seppur per sopravvenuti motivi di pubblico interesse – all’osservanza delle determinazioni convenzionalmente pattuite. Il che troverebbe giustificazione – secondo detta ricostruzione – nel valore “equiordinato” degli interessi pubblici in gioco, rispettivamente perseguiti dalle diverse parti dell’accordo. Secondo altra parte della dottrina, invece, l’omesso richiamo della suddetta disposizione sul potere di recesso non sarebbe da interpretarsi quale ostacolo ad un suo concreto esercizio, bensì come implicito riconoscimento dell’esclusione della sussistenza dell’obbligo, per l’Amministrazione recedente, di corrispondere un indennizzo a favore delle Amministrazioni che siano chiamate a subire detto recesso. In verità, entrambi i richiamati orientamenti non appaiono soddisfacenti. Se da un lato, infatti, la tesi circa un implicito divieto di recesso nei rapporti convenzionali tra pubbliche Amministrazioni – pur nella sopravvenienza di ragioni di pubblico interesse – si scontra evidentemente in modo insanabile con la già richiamata esigenza di garantire la relazione funzionale tra uso dei poteri amministrativi e perseguimento degli interessi pubblici, dall’altro, l’esclusione, per l’Amministrazione recedente, dell’obbligo di corresponsione di un indennizzo a favore delle altre parti dell’accordo destinatarie del recesso, non pare sia supportata da alcuna adeguata motivazione che spieghi la non indennizzabilità degli (eventuali) danni patrimoniali causati dall’Amministrazione che decida di liberarsi unilateralmente dagli impegni assunti in via pattizia.
MORELLO, Francesco. "La sicurezza del lavoro nelle pubbliche amministrazioni per il benessere organizzativo, la customer satisfaction e la qualità del servizio reso agli utenti." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30447.
Full textThe regulation of occupational health and safety is mainly focused on the importance of organisational aspects regarding both private and public sector. The aim of this study is to demonstrate that the origin of the public organisation system set out in the T.U. d.lgs 81/2008 is in compliance with the mission and institutional aims of the Public Administration, under a systematic perspective. “Valuing and protecting the dignity of the workers, safeguarding the physical, mental and social welfare”, will practically enforce the preventive regulatory system and increase the productivity of the working process. The individual and organisational well-being is strictly co-related to the general level of performance achieved by organisations specifically in the public sector, where the improvement of working conditions can be considered as an implementation of Constitutional principles in the context of the Public Administration which nowadays is deemed to face, with limited financial resources, the changes of the society and the current economic crisis. Each public organisation shall, by law, increase its level of welfare according to its own means and type of participation, in order to provide a service that complies qualitatively with the needs of the public. For this purpose the study is conducted through the analysis of legislations and practical experiences related also to the aims of the customer satisfaction. Moreover the study establishes which are the main psychosocial risks (stress, mobbing, burn out), and identifies for each member of the organisation not only its own debt security but also the importance of its role in the growth of the well-being. In the end the author concludes that public employees have the right to obtain a collective and individual well-being through a compensation scheme and that in the public administrations, the job safety, the organisational well being and the job performance are strictly and inevitably interdepend.
PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.
Full textMALANDRINO, ANNA. "La cooperazione tra pubbliche amministrazioni ed in particolare tra amministrazioni aggiudicatrici del settore sanitario nell'Unione europea." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2318/1559634.
Full textBooks on the topic "Accordi pubblici"
Ferrara, Rosario. Gli accordi di programma: Potere, poteri pubblici e modelli dell'amministrazione concertata. Padova: CEDAM, 1993.
Find full textItaly. Presidenza del Consiglio dei ministri. La semplificazione dei procedimenti di spesa per gli investimenti pubblici: L'acquisto di beni e servizi e gli accordi di programma. Roma: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 1994.
Find full textGrauso, Pierpaolo. Gli accordi della pubblica amministrazione con i privati. Milano: Giuffrè, 2007.
Find full textMaviglia, Carlo. Accordi con l'amministrazione pubblica e disciplina del rapporto. Milano: Giuffrè, 2002.
Find full textSantacroce, Clemente Pio. La stabilità degli accordi tra pubbliche amministrazioni. Padova: CEDAM, 2014.
Find full textGli accordi tra i privati e la pubblica amministrazione. Milano: A. Giuffrè, 1985.
Find full textLionti, Salvatore Pensabene. Gli accordi con la pubblica amministrazione nell'esperienza del diritto vivente. Torino: G. Giappichelli, 2007.
Find full textGiuseppe, Barbagallo, Follieri Enrico, and Vettori Giuseppe 1949-, eds. Gli accordi fra privati e pubblica amministrazione e la disciplina generale del contratto. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1995.
Find full textAmoroso, Giovanni. Contratto collettivo per la scuola pubblica e privata: Commento agli accordi sindacali deella scuola pubblica ed ai contratti collettivi delle scuole private. Napoli: Casa Editrice Jovene, 1989.
Find full textZotta, Maria Fausta Maternini. Amministrazione pubblica e beni ecclesiasiastici: L'amministrazione del patrimonio ecclesiastico negli accordi di Villa Madama. Torino: G. Giappichelli, 1998.
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