Academic literature on the topic 'Accesso alle informazioni pubbliche'

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Journal articles on the topic "Accesso alle informazioni pubbliche"

1

Fuschi, Damiano. "LE RELAZIONI TRA I CITTADINI E LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ATTRAVERSO MEZZI ELETTRONICI. UN'ANALISI GIURIDICA COMPARATA." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 86–102. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.562.

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Abstract:
Lo scopo principale del presente lavoro è quello di individuare alcune delle criticità legate al diritto di accesso alle informazioni detenute dalle Pubbliche Amministrazioni, emerse con la diffusione dei mezzi di comunicazione elettronici. Nell'affrontare l'argomento, è importante anche definire cosa sia un documento informatico, in quanto tale concetto varia, in primo luogo, in relazione al grado di evoluzione tecnologica esistente e, in secondo luogo, non fa riferimento ad una categoria omogenea. Prendendo come esempio il contesto italiano, una descrizione di "documento informatico" è fornita dal Decreto Legislativo n. 82/2005 (Codice dell'Amministrazione Digitale), rappresentazione di fatti, atti o dati giuridici rilevanti".
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2

Cafagno, Maurizio. "L'evoluzione delle procedure di gara, alla ricerca di un bilanciamento tra le ragioni dell'efficienza economica e le ragioni dell'imparzialità amministrativa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003003.

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Abstract:
Lo scritto muove dalla constatazione che studi ed osservazioni empiriche illu-strano come la disomogenea distribuzione di informazioni tra soggetti che si tro-vano a negoziare alimenta l'incertezza e concede spazio all'opportunismo, in-nalzando i costi di transazione. Calando, però, la questione strategica della miti-gazione dell'opportunismo all'interno dei tre diversi ordini di rapporti chiamati in causa dalle negoziazioni pubbliche, ossia il rapporto tra pubblica amministrazio-ne e funzionari, tra pubblica amministrazione e concorrenti e tra pubblica am-ministrazione e contraenti, possono affiorare delle prospettive legittime che, uscendo dalle strettoie della modellistica contabile familiare alla prassi giuridica , consentano di acquisire e sfruttare nuova informazione, in corso di gara, adat-tando stime e proposte e consentendo, in tal modo, di guadagnare parecchio in termini di efficienza. In definitiva ed in sintesi, teoria ed esperienza, che trovano ampio supporto ed ispirazione nel diritto europeo, inducono a pensare che l'obiettivo di innalzare efficienza e convenienza dei meccanismi di gara postula il ricorso a modelli di-versificati, aperti a gradi variabili di flessibilità. A ben vedere il diritto europeo, assumendo il patrocinio di procedure contrattuali più aperte e di criteri di bilan-ciamento più flessibili, ispirati dall'idea che la stretta sorveglianza dei funzionari e delle amministrazioni non sia la finalità incondizionatamente prioritaria, ac-credita piuttosto l'idea che gli oneri del formalismo vadano sopportati soltanto sinché si può supporre che ne discendano benefici superiori in termini di stimolo all'intensificazione degli scambi. Lo scritto approda alla conclusione che l'efficienza vada considerata alla stregua di una variabile endogena, e non esogena, rispetto alle politiche di promozione della concorrenza. Onde, sarebbe utile convalidare anche nel nostro ordinamento un criterio di libertà delle forme procedimentali, almeno per i cosiddetti contratti esclusi, che non sempre e non necessariamente siano tenute a tradursi in procedure di gara, fatta salva la possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale per l'aspirante che dimostri di aver subito gli effetti lesivi e discriminatori della violazione dei principi generali.
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3

Longo, Francesco, Paola Roberta Boscolo, and Claudio Bongiorno Sottoriva. "Un framework per la digitalizzazione del territorio." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14872.

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Abstract:
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto lo stanziamento di 191,5 miliardi di euro per l'Italia.Se da un lato si innovano le infrastrutture fisiche, "l'hardware logistico", dall'altro si dovrebbe investire nel ridisegno dei servizi per gli utenti, nella reingegnerizzazione dei processi di lavoro e nel rafforzare e modificare competenze e ruoli professionali, "il software organizzativo". La parte hard è stata ampiamente affrontata con un preciso processo di project management top-down che coinvolge l'intera filiera istituzionale, dal Ministero alle Regioni, e da queste alle aziende sanitarie pubbliche. La dimensione che riguarda la seconda variabile, ovvero la riprogettazione dei servizi, la reingegnerizzazione dei processi e delle competenze di lavoro è stata di fatto delegata alla piena autonomia delle regioni o, qualora queste siano altrettanto silenti, delle aziende sanitarie pubbliche.Il presente articolo presenta al proposito un framework di innovazione disruptive dei servizi territoriali, con un particolare focus sui processi di prevenzione, sui pazienti cronici e fragili e sulle nuove modalità di accesso e fruizione per tutti i pazienti occasionali. In particolare, si ritiene che i macroprocessi che più debbano essere sottoposti a un ridisegno siano i seguenti:" le modalità di accesso e di reclutamento dei pazienti ai servizi e ai programmi di prevenzione;" i modelli di presa in carico e di case management;" i modelli di programmazione e prenotazione delle prestazioni e dei setting di cura;" le modalità di dialogo e scambio di informazioni tra cittadino e SSN.
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4

Gualmini, Elisabetta. "APPRENDIMENTO E CAMBIAMENTO NELLE POLITICHE PUBBLICHE. IL RUOLO DELLE IDEE E DELLA CONOSCENZA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 2 (August 1995): 343–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023601.

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Abstract:
IntroduzioneLe più recenti direzioni di ricerca nell'ambito dell'analisi delle politiche pubbliche rivelano un interesse sempre più marcato verso lo studio delle componenti cognitive del fenomeno politico: le idee e gli assunti normativi che informano l'azione dei decisori pubblici1. Un'ampia letteratura, di prevalente origine anglosassone, si è sviluppata intorno al concetto dipolicy learning, inteso come processo di revisione degli obiettivi e degli strumenti contenuti nei programmi pubblici, nonché delle premesse di valore a cui essi rimandano, in risposta agli errori cumulati nell'esperienza passata, all'acquisizione di nuove informazioni e all'innescarsi di logiche imitative. Più in dettaglio, si individuano tre tematiche salienti intorno alle quali pare meritorio interrogare questa letteratura: la possibilità di spiegare il cambiamento nelle politiche pubbliche accostando alle variabili strutturali, prevalentemente riconducibili alla fenomenologia del potere e del conflitto, le dimensioni cognitive da cui esse non possono prescindere; il riconoscimento della rilevanza della conoscenza e della circolazione delle idee non solo come fonti di innovazione, ma comeframesentro cui la formulazione stessa dei problemi dipolicy, la loro salienza e la loro trattabilità vengono costruite socialmente; l'accettazione dell'indeterminatezza causale e dell'ambiguità strutturale nella descrizione (e spiegazione) del rapporto tra attori, problemi e soluzioni.
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5

Mignella Calvosa, Fiammetta. "Politiche per la mobilitŕ sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 30–42. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094004.

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Abstract:
La cittŕ contemporanea č sempre piů definita dalle pratiche di mobilitŕ e dalle intersezioni dei flussi di persone, beni, informazioni che vanno a ridefinire le relazioni e le connessioni sociali tra gli individui. Le diseguaglianze di mobilitŕ costituiscono, allo stesso tempo, causa ed effetto di differenti disponibilitŕ di risorse materiali e di maggiore o minore libertŕ di gestione del tempo a propria disposizione, ma anche di disparitŕ nella possibilitŕ di accesso alle funzioni urbane. L'accresciuta mobilitŕ, in particolare quella legata all'utilizzo del mezzo privato, pone come centrale il tema del suo governo sia in termini ambientali che sociali. L'elaborazione di forme di autorganizzazione e autoregolazione diventa cruciale per far fronte alle pressioni ambientali e ai flussi crescenti di merci e persone. Dopo essersi soffermato su alcune esperienze di mobilitŕ sostenibile in cittŕ europee (Londra, Parigi, Barcellona, Munster), l'autore si concentra sul caso romano.
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6

Sobbrio, Paola. "Diritto all'informazione, partecipazione democratica del consumatore e Ogm." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 79–126. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003005.

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Abstract:
Il consumatore di alimenti prodotti con l'utilizzo di Ogm o che li contengono, ha diritto ad essere informato sia della loro immissione in commercio quanto dell'emissione deliberata nell'ambiente di questi organismi. Il diritto all'informazione non si limita ai soli strumenti dell'etichettatura e della tracciabilità ma si estende alla possibilità , prevista da diverse normative, per il cittadino/consumatore di rivolgersi alle Autorità competenti per richiedere tutte quelle informazioni da cui egli può trarre conoscenze sullo stato tanto dell'emissione nell'ambiente quanto dell'immissione in commercio degli Ogm. Le Autorità , inoltre, devono effettuare consultazioni pubbliche in merito alle decisioni da prendere in entrambe queste fasi. Tali consultazioni, per come vengono effettuate, non conferiscono effettività a tale diritto minando così il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini e facendo venire meno la possibilità che il diritto all'informazione si traduca in uno strumento di partecipazione democratica che crei le condizioni per una "co-produzione di conoscenza". Questo comporta una violazione del diritto all'informazione fonte di risarcimento del danno ex art. 2043 c.c.
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7

Spadaro, Giuseppe. "Le richieste degli adottati di accesso alle informazioni sulle proprie origini nel Tribunale per i minorenni di Bologna." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2014): 256–62. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-004029.

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8

Benson, Bruce L. "Understanding Bureaucratic Behavior: Implications from the Public Choice Literature*." Journal of Public Finance and Public Choice 13, no. 2 (October 1, 1995): 89–117. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540101.

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Abstract:
Abstract L’analisi teorica del comportamento burocratico rivela che alcuni problemi tipici del fallimento del mercato non sono facilmente risolvibili attraverso la gestione pubblica. L’applicazione del modello utilizzato dalla scuola delle scelte pubbliche alle istituzioni burocratiche si fonda sull’individualismo metodologico, sull’individuo che massimizza la sua funzione d’utilità e sulle limitate possibility di controllo (scarsità e costo delle informazioni).Muovendo dai fondamentali contributi in materia prodotti da Niskanen, Tullock, Migué-Bélanger, Lindsay e Breton-Wintrobe, Benson esamina le relazioni tra politici, managers e burocrati all’interno dell’ambiente istituzionale che ne influenza i comportamenti. La discrezionalità burocratica può essere limitata da incentivi e vincoli opportunamente fissati, tenendo però presente che la razionalità dei burocrati risponde sempre agli incentivi e vincoli che si trova di fronte.L’inefficienza della burocrazia nasce sia dalla difficoltà o impossibilità di misurarne la performance e dagli alti costi di monitoraggio, sia dall’ambiente culturale nel quale è inserita. Attraverso l’esame di alcune politiche legislative statunitensi, l’Autore giunge alia conclusione che il solo modo di influenzae la performance della burocrazia è attraverso la rivolta fiscale.
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9

Zuffa, Grazia. "Droga e riduzione del danno. Da pilastro sociosanitario a modello alternativo di politiche pubbliche." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002005.

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Abstract:
La fine č nota. Con la sentenza resa il 4 novembre 2009 nel processo per il sequestro Abu Omar, il Tribunale monocratico di Milano ha condannato numerosi funzionari della CIA, mentre ha ritenuto sussistente la speciale causa di improcedibilitŕ costituita dall'opposizione del segreto di Stato per la maggior parte degli imputati italiani e in particolare per il direttore del SISMI, gen. Nicolň Pollari. Per la veritŕ č noto anche tutto il resto, compreso ciň che č segreto. Gli atti "segreti" furono infatti legittimamente acquisiti al procedimento e vi sono rimasti per lunghi anni; essi sono stati posti a base di provvedimenti cautelari, messi a disposizione delle parti private che ne hanno estratto copia, trasmessi alle piů diverse autoritŕ interne e internazionali, infine posti a fondamento di fasi interamente pubbliche del processo. Come conseguenza di ciň le informazioni "segrete" sono rinvenibili in internet. Eppure per la Presidenza del Consiglio (e purtroppo anche per la Corte costituzionale) esse sono ancora "segrete" e dunque non utilizzabili. Come si č potuto consumare un simile paradosso? Vi č di piů. Escluse le prove relative a notizie segrete, il giudice č giunto alla conclusione che quelle residue consentissero la condanna degli operativi del Servizio statunitense, ma non degli agenti italiani. Cosě, il segreto opposto a tutela dei rapporti tra il Servizio italiano e quello statunitense ha ottenuto l'effetto esattamente contrario, rafforzando l'immagine di inaffidabilitŕ dell'alleato italiano. L'ispettore Clouseau non avrebbe saputo far meglio.
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10

Lewanski, Rodolfo. "Istituzionalizzare la partecipazione deliberativa: la politica della Regione Toscana." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001002.

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Abstract:
Una delle risposte alla crisi delle istituzioni rappresentative che attraversa molti paesi democratici viene ricercata nella riscoperta del "potere del popolo", ovvero in un maggior coinvolgimento dei cittadini nelle scelte e nelle politiche pubbliche. In particolare la partecipazione viene declinata secondo la specifica accezione della teoria dialogicodeliberativa, i cui tratti salienti sono: interazione discorsiva dialogica, basata sull'ascolto attivo; deliberazione, ovvero ponderazione attenta delle diverse opzioni e delle loro implicazioni; informazione adeguata e bilanciata; inclusione, ovvero consentire a tutte le "voci" di farsi sentire; partecipazione di campioni casuali stratificati di cittadini rappresentativi sotto il profilo socio-demografico. La democrazia deliberativa ha espresso numerose "promesse": decisioni migliori in quanto capaci di incorporare informazioni, conoscenze tecnico-scientifiche e preferenze, scelte condivise e percepite come legittime, maggiore legittimazione del sistema politico in generale, crescita del capitale sociale, solo per citarne alcune. Tale promesse vanno peraltro empiricamente verificate. La teoria deliberativa č stata applicata in numerose esperienze in numerosi paesi. Forse oggi uno dei "laboratori" piů interessanti in questo campo č oggi rappresentato dalla Toscana, dove é stata approvata alla fine del 2007 la l.r. 69, verosimilmente la prima normativa al mondo che mira a promuovere pro-attivamente la partecipazione alle decisioni locali e regionali ispirandosi almeno sotto alcuni aspetti alla teoria deliberativa.
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Dissertations / Theses on the topic "Accesso alle informazioni pubbliche"

1

FIORAVANTI, CHIARA. "ICT e integrazione: strumenti di e-government a supporto dell'accesso all'informazione e al processo di inclusione nelle società interculturali." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1080557.

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Abstract:
L’integrazione dei migranti è una sfida politica centrale nei Paesi europei, compresa l'Italia, dove il fenomeno dell'immigrazione è ormai strutturale e in continua crescita. La strategia Europa 2020 e il programma di Stoccolma hanno riconoscono tutte le potenzialità dell'immigrazione ai fini di un'economia sostenibile e competitiva, individuando come chiaro obiettivo politico la reale integrazione degli immigrati. Allo stesso tempo l'Agenda Digitale Europea mette in evidenza come l’e-government sia una leva di primaria importanza per dare risposta alle nuove domande di democrazia e di qualità dei servizi e come il suo sviluppo permetta di dare vita a una nuova PA capace di operare in base a criteri di efficacia, efficienza, trasparenza, economicità e democrazia. In questo contesto la tesi si è posta l'obiettivo di indagare come l'e-government possa supportare il diritto di accesso alle informazioni giuridiche e amministrative da parte di tutti i cittadini, attraverso la progettazione di una metodologia a sostegno della redazione di testi istituzionali trasparenti, chiari, comunicativi e idonei alle odierne società interculturali, nonché idonei alla loro diffusione tramite il web. Quest'obiettivo è stato perseguito incentrando il lavoro di ricerca sul dominio dei procedimenti amministrativi in materia di immigrazione, indirizzati, quindi, all'utenza rappresentata dai cittadini stranieri. Questo perché la presenza dei cittadini stranieri nella società può essere una leva per facilitare l'accesso all'informazione istituzionale per tutti i cittadini, soprattutto se si considera il migrante, in quanto nuovo cittadino, come “grado zero” della competenza nelle regole della comunicazione pubblica. La progettazione degli strumenti di supporto alla produzione di testi istituzionali si è avvalsa di una specifica metodologia che, da un lato, ha tenuto conto di strumenti teorici generali per la scrittura amministrativa chiara ed efficace e per la redazione di contenuti web usabili, dall’altro si è avvalsa di tecniche partecipative che hanno coinvolto stakeholder e utenti stranieri al fine di elaborare linee guida specifiche per la redazioni di testi istituzionali idonei alle società multiculturali. I risultati ottenuti sono stati ottenuti sono stati poi sistematizzati anche al fine del loro utilizzo e sviluppo continuo attraverso l’uso di piattaforme collaborative.
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Books on the topic "Accesso alle informazioni pubbliche"

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Senigaglia, Roberto. Accesso alle informazioni e trasparenza: Profili della conoscenza nel diritto dei contratti. Padova: CEDAM, 2007.

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