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Zeitschriftenartikel zum Thema „Test di sensibilità“

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Franco, Francesco, und Anteo Di Napoli. „Introduzione alla valutazione di un test diagnostico: sensibilità, specificità, valore predittivo“. Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 28, Nr. 1 (23.02.2016): 53–55. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2016.720.

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Caputo, Marina, Chiara Mele, Alice Ferrero, Ilaria Leone, Paolo Marzullo, Flavia Prodam und Gianluca Aimaretti. „Principali test di stimolo e di inibizione per la patologia antero-ipofisaria: avvertenze per l’uso nella popolazione di età superiore ai 65 anni“. L'Endocrinologo 21, Nr. 6 (13.11.2020): 424–31. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00794-0.

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SommarioLa fisiopatologia dell’invecchiamento non è ancora stata del tutto chiarita sebbene numerosi filoni di ricerca siano attivi in questo ambito in considerazione dell’aumento della vita media della popolazione generale. Il sistema endocrino riveste un ruolo critico in questo contesto in quanto, durante l’invecchiamento, avvengono importanti modifiche nel pattern secretorio dell’asse ipotalamo-ipofisi e nella sua sensibilità ai meccanismi di feedback. Risulta pertanto evidente come, nell’ambito della quotidiana pratica clinica, sia necessaria un’interpretazione critica dei principali test endocrinologi per lo studio delle patologie ipofisarie nella popolazione over 65, per la quale spesso non esistono cut-off età-specifici.
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Fattori, B., P. Giusti, V. Mancini, M. Grosso, M. R. Barillari, L. Bastiani, S. Molinaro und A. Nacci. „ACTA OTORHINOLARYNGOLOGICA ITALICA“. Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, Nr. 5 (Oktober 2016): 395–402. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-829.

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L’obiettivo di questo studio era quello di confrontare la Videofluoroscopia (VFS), la valutazione endoscopica a fibre ottiche della deglutizione (FEES) e la scintigrafia oro-faringo-esofagea (OPES) per quanto riguarda la caduta pre-deglutitoria, il ristagno post-deglutitorio e l’aspirazione, al fine di valutare l’attendibilità di questi test nel rilevare la disfagia orofaringea. Sessanta pazienti, affetti da disfagia di varia origine, sono stati arruolati nello studio e sottoposti a VFS, FEES e OPES utilizzando un bolo liquido e uno semi-solido. Abbiamo usato la VFS come esame di riferimento. La FEES e la OPES hanno entrambe mostrato una buona sensibilità, con valori complessivi elevati (rispettivamente ≥ 80% e ≥ 90%). Il confronto tra FEES e VFS relativamente alla caduta pre-deglutitoria ha evidenziato una buona specificità (84,4% per i semi-solidi e 86,7% per i liquidi). Nel caso di ristagni post-deglutitori, il confronto tra FEES e VFS ha rivelato una buona validità complessiva (75% per i semi-solidi), con specificità e sensibilità ben equilibrate per i semi-solidi. Il confronto tra OPES e VFS ha dimostrato buona sensibilità (88,6%) e validità complessiva (76,7%) per i liquidi. Il confronto dei dati ottenuti tra FEES e VFS, relativamente all’ aspirazione, ha evidenziato una bassa validità complessiva (≤ 65%). D’altra parte, la OPES ha mostrato una validità complessiva apprezzabile (71,7%). VFS, FEES e OPES sono in grado di rilevare la disfagia oro-faringea. La FEES ha fornito risultati significativi nella valutazione dei ristagni post-deglutitori.
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Arcidiacono, Davide. „Il consumatore ha sempre "ragione"? RazionalitÀ e decisioni d'acquisto tra sociologia ed economia“. MERCATI & COMPETITIVITÀ, Nr. 2 (Juni 2010): 79–102. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-002005.

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Nell'articolo si analizza la "razionalitÀ" delle decisioni d'acquisto. Lo studio considera in una prospettiva critica l'ipotesi di un consumatore piů critico e selettivo (condivisa dalla sociologia e dal marketing) attraverso la somministrazione di test sui bias della psicologia e dell'economia cognitiva. Dai dati emerge il divario esistente tra la rappresentazione che i consumatori danno di sé stessi e i comportamenti reali. L'ipotesi di un consumatore selettivo appare appannata da orientamenti decisionali in cui permangono orientamenti tradizionali come una forte sensibilitÀ al prezzo, nonché l'emergere di nuove leve di stimolazione sul cliente come il framing sull'attributo "qualitÀ"
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Basso, G., M. L. Gorno-Tempini, G. Calandra-Buonaura, M. Serafini, G. Pagnoni, L. Mavilla, C. A. Porro, P. Baraldi und P. F. Nichelli. „Localizzazione cerebrale funzionale delle aree del linguaggio per mezzo di un compito di decisione lessicale“. Rivista di Neuroradiologia 13, Nr. 1 (Februar 2000): 139–47. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300125.

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La metodica di risonanza magnetica funzionale (fMRI) permette di esplorare le funzioni cognitive in vivo sull'uomo in modo non invasivo. In questo studio presentiamo i primi risultati di un progetto volto alla localizzazione delle aree cerebrali del linguaggio a scopo clinico per la valutazione prechirurgica e per il controllo riabilitativo di pazienti cerebrolesi. Sono stati studiati 10 soggetti sani destrimani e un paziente cerebroleso sinistro. È stata valutata la differenza di segnale di risonanza registrato con sequenza ecoplanare gradient-echo sensibile al segnale T2* comparando volumi cerebrali acquisiti in blocchi di 30 secondi. I soggetti eseguivano alternativamente un compito di decisione lessicale o un compito di decisione grafemica. I risultati dei dati ottenuti dai pazienti di controllo indicano una elevata sensibilità del test mettendo in evidenza tutte le aree note coinvolte nelle funzione linguistiche. L'analisi dei dati ottenuti dal paziente cerebroleso suggeriscono che il protocollo di studio descritto può essere applicato con successo allo studio delle funzioni linguistiche anche in presenza di danno cerebrale.
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Mozzanica, F., L. Scarponi, S. Pedrali, N. Pizzorni, C. Pinotti, F. Foieni, G. Zuccotti und A. Schindler. „Dysphagia screening in subacute care settings using the Italian version of the Royal Brisbane and Women’s Hospital (I-RBWH) dysphagia screening tool“. Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, Nr. 1 (Februar 2017): 25–31. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1057.

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La maggior parte dei test di screening per la disfagia è stato sviluppato per essere utilizzato in pazienti con stroke. Solo pochi strumenti risultano applicabili a popolazioni più eterogenee di pazienti, come quelli ricoverati nelle unità di cure per Sub-acuti. Tra questi, il Royal Brisbane and Women’s Hospital (RBWH) dysphagia screening tool è stato concepito per essere utilizzato da personale infermieristico e possiede un’eccellente sensibilità e specificità. Al momento non è disponibile una versione italiana di questo strumento. Scopo del lavoro è di analizzare l’affidabilità e l’accuratezza nello screening della versione italiana del RBWH (I-RBWH) dysphagia screening tool. A tal fine sono stati arruolati 105 pazienti, tutti ricoverati presso l’unità di cure Sub-acute. Ogni paziente è stato valutato con il I-RBWH dysphagia screening tool da personale infermieristico (per due volte) e da una logopedista. Quest’ultima, non solo era all’oscuro dei risultati ottenuti durante la valutazione infermieristica, ma ha anche eseguito una valutazione standardizzata delle abilità deglutitorie utilizzando il Mann Assessment of Swallowing ability (MASA). L’affidabilità intra- e inter-rater si sono rilevate soddisfacenti. Il confronto tra i risultati ottenuti dal personale infermieristico durante la somministrazione del I-RBWH e i punteggi del MASA hanno dimostrato un’eccellente sensibilità (93%), specificità (96%), valore predittivo positivo (90%) e valore predittivo negativo (97%). Questi dati supportano l’affidabilità e l’accuratezza del I-RBWH dysphagia screening tool nello screening della disfagia nei pazienti ricoverati nelle unità di cure per Sub-acuti. Il suo utilizzo in clinica è pertanto raccomandabile.
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Serra, A., G. Spinato, S. Cocuzza, L. Licciardello, P. Pavone und L. Maiolino. „Adaptive psychological structure in childhood hearing impairment: audiological correlations“. Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, Nr. 3 (Juni 2017): 175–79. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1291.

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La presente ricerca affronta i problemi clinici e sociali che riguardano lo sviluppo linguistico e cognitivo nei bambini sordi. Attualmente, lo sviluppo della “Teoria della mente” rappresenta un importante campo di ricerca nello studio della sordità. Questi studi internazionali hanno evidenziato nei bambini sordi una significativa alterazione nello sviluppo della “Teoria della Mente”, soprattutto in caso di perdita congenita o preverbale dell’udito. In particolare, la ricerca si concentra sulle competenze dei bambini sordi nel riconoscere emozioni e desideri, attraverso metodi sia cognitivi che percettivi, per la valutazione delle capacità psico-cognitiva attraverso una serie di domande composte da alcuni test adeguati, da somministrare ai pazienti con perdita uditiva. L’esperimento è stato condotto su un gruppo composto da 10 bambini (5 maschi e 5 femmine), di età compresa tra 4 e 9 anni e tra 54 e 108 mesi), affetti da perdita uditiva congenita bilaterale (da grave a cofosi), o da perdita uditiva preverbale sviluppata sia in bambini che attendono l’ultimo anno prima di frequentare la scuola elementare, sia in quelli che frequentano il quarto anno di scuola elementare. I criteri di selezione sono stati basati su: valutazione audiologica, somministrazione di test neuropsicologici al fine di valutare, in generale, le capacità cognitive e percettive e osservazioni cliniche effettuate, al fine di valutare la psicopatologia del campione, attraverso dei test che valutano più facilmente lo sviluppo sia della percettività visiva (Coloured Progressive Matrices), sia della rappresentazione grafica (Test di disegno sulla figura umana e il Test di disegno sulla famiglia). Lo strumento di misurazione “cognitiva” è stato il “Deaf Children Series”, test strutturato da noi, che consiste in un esame dello stato mentale (MSE), capace di valutare: il livello di capacità cognitiva (conoscenza-correlato), l’umore e modelli di discorso e di pensiero di un paziente al momento della valutazione. I bambini sordi mostrano sul lato percettivo una sensibilità ridotta alle espressioni di tristezza. Nel test possiamo osservare un meccanismo di difesa psicodinamico per quanto riguarda la prestazione percettiva. Al contrario, per quanto riguarda i bambini normoudenti, la paura è l’emozione più difficile da identificare. I bambini sordi sembrano essere maggiormente predisposti al riconoscimento di emozioni visive. Inoltre, i bambini sordi presentano notevoli capacità di “problem solving”, capacità di riconoscimento emotivo, probabilmente a causa del loro problema.
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Doppman, J. L. „Inferior Petrosal Sinuses Sampling“. Rivista di Neuroradiologia 7, Nr. 1 (Februar 1994): 17–26. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700102.

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Quando il prelievo dei seni petrosi inferiori (IPS) per la diagnosi differenziale della sindrome di Cushing fu introdotto negli ultimi anni 70, la sua validità fu sottostimata a causa della non compresa necessityà di un prelievo bilaterale. Oltrettutto, il valore di una emiipofisectomia cieca quando nessun tumore sia identificato al tavolo operatorio non è stato apprezzato fino a che non e stato introdotto il prelievo simultaneo bilaterale. Il prelievo dei seni petrosi è meglio eseguito mediante puntura bilaterale delle vene femorali, sebbene in particolari circostanze, le vene giugulari interne possano essere direttamente cateterizzate. La valvola presente alla giunzione tra vena giugulare interna sinistra e vena innominata può essere difficile da superare specie in pazienti con accentuata lipomatosi mediastinica che disloca la vena innominata. I seni petrosi inferiori drenano nella parete mediale delle vene giugulari interne nel tratto immediatamente caudale alla base cranica. Il catetere deve essere posizionato alla giunzione tra segmento verticale e orizzontale del seno petroso inferiore al di sopra della confluenza del plesso venoso vertebrale (VVP). I prelievi dal seno petroso rifletteranno il drenaggio dal seno cavernoso omolaterale solo quando l'iniezione retrograda di mezzo di contrasto opacizzera il seno cavernosa. Cateteri con curve terminali prefissate, quali quelli con configurazione «viscerale» o «a Cobra», tendono a entrare nel plesso venoso vertebrale. Prelievi da queste vene porterebbero ad una diagnosi erronea di sindrome di Cushing ectopica. Gradienti unilaterali si riscontrano nel 40% dei pazienti con comprovato adenoma ipofisario corticotropo cosicchè il prelievo bilaterale è essenziale. Il posizionamento routinario di un catetere Tracker nel seno cavernoso non è necessario e aggiunge considerevoli costi. Cateteri Tracker possono essere usati per attraversare i seni intercavernosi allo scopo di ottenere campionamenti bilaterali in pazienti con una vena giugulare interna ostruita. Per quanto riguarda la nostra esperienza, il successo del prelievo bilaterale dei seni petrosi supera il 98%. Nel 30% circa dei casi, il seno petroso inferiore si connette con la vena giugulare interna attraverso un plesso di vene e in tali casi l'uso di un catetere Tracker si può rendere necessaria. In meno del 2% dei pazienti non c'è connessione tra il seno petroso inferiore e la vena giugulare interna di un lato. Dopo la raccolta di campioni basali, viene eseguita la stimolazione con CRH (corticotropin-releasing hormone) somministrato alla dose di 1 ug/Kg di peso corporeo e prelievi bilaterali dai seni petrosi vengono eseguiti a tre minuti. Abbiamo routinariamente eseguito prelievi a 5 e 10 minuti dopo la stimolazione con CRH, ma i massimi gradienti si sono sempre riscontrati nei campioni raccolti a tre minuti. Il prelievo bilaterale dei seni petrosi è un test estremamente accurato. Senza stimolazione con CRH, il test ha una affidabilita diagnostica del 95% nel distinguere un Cushing ipofisario da una sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH utilizzando un gradiente centrale/periferico di 2/1. Dopo stimolazione con CRH, il prelievo petrosa ha una sensibilità del 100% (gradiente minimo 3/1) in presenza di malattia di Cushing. Pazienti con sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH non mostrano gradienti di ACTH nei seni petrosi né prima né dopo stimolazione. Tuttavia, il prelievo dai seni petrosi è veritiero solo quando la normale secrezione ipofisaria di ACTH sia soppressa. Pertanto, pazienti con sindrome ciclica o di pseudo-Cushing e pazienti in terapia soppressiva non devono mai essere campionati. In una revisione dei nostri primi 265 casi di malattia di Cushing confermata chirurgicamente e in 20 casi di provata sindrome di iperincrezione ectopica di ACTH, il prelievo dei seni petrosi è risultato aver una sensibilita del 98% prima del CRH e del 100% dopo CRH. Nei nostri primi 265 pazienti non si sono avute complicazioni ad eccezione di occasionali ematomi inguinali. Abbiamo successivamente modificato la configurazione del catetere angolandolo di 90° a 2 cm dalla punta. Nelle successive 150 indagini, un paziente ha presentato una emorragia pontina e due altri pazienti hanno accusato sintomi transitori di disfunzione pontina, scomparsi immediatamente dopo il ritiro del catetere. I sintomi da disfunzione pontina, vale a dire perdita della sensibilità periorale, sensazione di «lingua grossa», fuggevoli alterazioni del sensoria, sono aspecifici e facilmente confondibili con ansia eccessiva. Con l'abbandono dei cateteri con angolazione fissa mediale non abbiamo più registrato complicanze nei successivi 250 pazienti. Noi raccomandiamo il prelievo dei seni petrosi in tutti i pazienti con syndrome di Cushing ACTH-dipendente e con Risonanza Magnetica sellare normale. In tali circostanze, il prelievi dai seni petrosi può escludere un carcinoide bronchiale secernente ACTH, simulante un'origine ipofisaria del Cushing. I carcinoidi bronchiali sono la causa più frequente di iperincrezione ectopica di ACTH e metà di essi simula esattamente un adenoma corticotropo ipofisario. In aggiunta, quando il neurochirurgo non sia in grado di identificare un microadenoma durante un'esplorazione per via trans-nasosfenoidale, l'emiipofisectomia basata sui gradienti petrosi è risolutiva nell'80% dei pazienti (in base a una casistica di più di 50 casi in cui una tale resezione cieca è stata eseguita). Raccomandiamo inoltre il prelievo dai seni petrosi in tutti i pazienti con sindrome di Cushing ACTH-dipendente, con RM sellare positiva o dubbia, e test biochimici incerti (negativi i test di soppressione col Dexamethasone o di stimolazione col CRH). Nella popolazione femminile compresa tra 20–35 anni, si ha un riscontro di «incidentaloma» ipofisario nel 10%. Il prelievo dei seni petrosi è necessaria per escludere un incidentaloma ipofisario in presenza di una sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH. In conclusione, il prelievo dai seni petrosi è una metodica estremamente accurata e un test sicuro per la differenziazione tra ipercortisolismo ACTH-dipendente ectopico o ipofisario utile inoltre ad offrire una opportunità chirurgica quando l'esplorazione transsfenoidale risulti negativa.
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Agostini, Igor. „La sensibilità legislatrice della natura nella Dissertatio del 1770“. Estudos Kantianos [EK] 8, Nr. 2 (28.01.2021): 77. http://dx.doi.org/10.36311/2318-0501/2020.v8n2.p77.

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Questo articolo argomenta la tesi secondo cui la Dissertatio non solo attribuisce alla sensibilità, come noto, una funzione unificatrice dei dati empirici, ma pensa tale funzione nei termini di un’attività legiferatrice. In tal modo, la sensibilità, oltre ad essere indipendente dall’intelletto, assume su di sé la funzione che verrà consegnata nel 1781 ai principi dell’intelletto. Siffatta assunzione, peraltro, implica solo un’indipendenza dell’ordine intuivo da quello categoriale, e non configura un’indipendenza assoluta della sensibilità: lo spazio, quale condizione di possibilità di percezione dell’esteriorità, ed il tempo, quale condizione di possibilità di percezione della successione, hanno, a loro volta, quale condizione comune di possibilità, l’idea della presenza di Dio, costituendo il fenomeno della sua onnipresenza.
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D'Aprile, Gabriella. „Per una Pedagogia della fragilità“. EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, Nr. 1 (Juni 2020): 520–30. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9518.

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Qual è il senso di un discorso pedagogico sulla fragilità? Quello di riflettere sulla realtà umana, nei suoi volti luminosi e oscuri, nelle sue laceranti contraddizioni, nei suoi dilemmi e nelle sue attese; quello di accogliere i valori della sensibilità e della delicatezza, della gentilezza e della dignità; quello di scoprire modi altri di "stare al mondo". Fragilità come gemmazione della vita nell'infanzia o come metamorfosi evolutiva nell'adolescenza; fragilità come marginalità e precarietà esistenziale o ombra nei meccanismi di esclusione della diversità; fragilità come vulnerabilità e liminarità nei destini di sofferenza e di disagio individuale e sociale. Intraprendere la strada di una ermeneutica pedagogica è un possibile tentativo per affermare una pedagogia della fragilità, quale dispositivo di ascolto e di dialogo con il "sentire" umano. L'autrice propone una riflessione su una categoria che si presta a molteplici attraversamenti, per un progetto pedagogico teso a valorizzare le diverse fondazioni esistenziali della soggettività in tutte le periferie umane.
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Palma, Anna, und Amanda Bruno Mello. „La scrittura e i linguaggi nel teatro di Dario Fo e Franca Rame“. Revista da Anpoll 1, Nr. 50 (30.12.2019): 110–18. http://dx.doi.org/10.18309/anp.v1i50.1341.

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Dario Fo e Franca Rame sono stati i teatrologhi italiani più riconosciuti della seconda metàdel Novecento, famosi per la loro arte popolare e impegnata, che intendeva far riflettere – e,di conseguenza, emancipare – attraverso la comicità. Questo lavoro pretende discorrere sulloro processo creativo e la conseguente scrittura dei testi teatrali, a partire principalmentedalla lettura della tesi di Maria Teresa Pizza, intitolata "Al Lavoro com Dario Fo e FrancaRame: Genesi e composizione dell’Opera Teatrale." Per il caso di Fo, la creazione risultaindissociabile dal ludico e dalla quotidianità, l'esperienza creativa è un continuum non solotemporale, ma anche spaziale e transmediale. Nel caso di Rame, invece, la creazione si basasu una particolare sensibilità al ritmo della scena e un’ottima capacità di improvvisazione,alla quale segue un lavoro continuo di rielaborazione e perfezionamento dell’opera, il qualeha dato origine non solo alle numerose pubblicazioni della coppia, ma anche ad un archivioon-line con oltre 5 milioni di documenti sulle loro opere, nel rispetto della molteplicità deilinguaggi coinvolti sia nella creazione che nella realizzazione di ogni loro testo.
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Bender, Agnieszka. „Bona Sforza d’Aragona i rola mody w kształtowaniu jej wizerunku“. Fabrica Litterarum Polono-Italica, Nr. 2 (30.06.2020): 33–52. http://dx.doi.org/10.31261/flpi.2020.02.03.

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L’obiettivo principale dell’articolo è esaminare come il gusto e la sensibilità per la moda di Bona Sforza siano stati influenzati da sua madre, Isabella d’Aragona e dall’ambiente italiano, prima del suo arrivo in Polonia. Nella prima parte l’autrice cerca di ottenere una risposta alla domanda su come la moda rinascimentale aveva influenzato l’aspetto e il modo di vestire di Bona. Per dimostrare le sue tesi, l’autrice propone una propria versione della traduzione dei testi, che gettano nuova luce sull’argomento. In particolar modo degna di nota è la descrizione del matrimonio di Giuliano Passero, Giuliano Passero cittadino napoletano o sia prima pubblicazione in istampa, delle Storie in forma di Giornali (Napoli, 1785). La nuova traduzione presenta delle differenze rispetto alla versione di Władysław Pociecha, pubblicata negli anni Cinquanta. Nella seconda parte dell’articolo è stato analizzato l’abito cerimoniale e i gioielli indossati dalla giovane Bona nel suo unico ritratto, realizzato probabilmente in Italia all’incirca nel 1518. La xilografia, inclusa in De Sigismundi regis temporibus liber III di Jost Ludwik Decjusz nel 1521, non rendeva riconoscibile precisamente le caratteristiche del viso e i dettagli dell’abbigliamento della giovane regina.
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Digilio, M. Cristina. „Sindromi genetiche sottese alla disabilitŕ cognitiva grave“. CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, Nr. 3 (April 2012): 73–78. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003012.

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L'eziologia della disabilitŕ cognitiva grave č molto complessa, tanto che la causa di questa condizione clinica rimane ancora oggi non identificabile nel 40% circa dei casi. L'inquadramento diagnostico č perň un'esigenza concreta delle famiglie, per tentare di avere piů informazioni possibili sulla prognosi della patologia, sulle possibilitŕ e metodi terapeutici piů appropriati, sui rischi di ricorrenza familiare. I metodi utilizzati per l'inquadramento diagnostico sono di tipo clinico, strumentale e laboratoristico citogenetico-molecolare. Dal punto di vista clinico l'approccio prevede la ricostruzione dell'anamnesi familiare, la raccolta di dati sul decorso della gravidanza, sul periodo neonatale e sulla storia clinica dalla nascita al momento dell'osservazione. Si stima che il 4-35% (in media 15%) dei casi di disabilitŕ cognitiva sia riconducibile ad eziologia cromosomica. Le tecniche di citogenetica molecolare sono progressivamente migliorate negli ultimi anni, con la possibilitŕ di aumentare la sensibilitŕ di diagnosi per le sindromi da microanomalia cromosomica (con la tecnica CH-Array). La sindrome dell'X fragile costituisce una delle piů frequenti cause di disabilitŕ cognitiva nei soggetti di sesso maschile, specialmente nei casi a ricorrenza familiare della patologia. Il numero delle sindromi monogeniche associate a disabilitŕ cognitiva č altissimo, e si tratta sempre di patologie singolarmente rare. In questo ambito č importante saper identificare caratteristiche cliniche che possano orientare verso una patologia specifica, allo scopo di poter ipotizzare una diagnosi clinica ed eventualmente mirare i test genetici nei casi di sindromi ad eziologia attualmente nota. Sono utili, in questo ambito, il riscontro di dismorfie particolari orientative per una sindrome specifica, la caratterizzazione anatomica delle malformazioni associate o l'eventuale presenza di epilessia, la definizione di un fenotipo comportamentale e cognitivo specifico. Č importante anche la rivalutazione clinica nel tempo, per cogliere segni di significato diagnostico che possono comparire in etŕ diverse della vita di un bambino.
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Pino, Olimpia, Giuliano Giucastro und Roberta Crespi. „L'influenza della mindfulness e del benessere generale nel trattamento clinico dei fumatori di tabacco in un programma di disassuefazione. Una valutazione a breve e lungo termine“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 3 (Dezember 2020): 849–70. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003004.

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Il fumo di sigaretta è un fenomeno complesso e le sue conseguenze per il cor-po umano sono sempre più note. Sulla base dei risultati di precedenti ricerche sul-la relazione tra Mindfulness e l'astinenza dal fumo, in cui è emerso che i soggetti che riportavano elevati livelli di Mindfulness disposizionale avevano maggiori possibilità di successo in un programma di disassuefazione dal fumo, lo scopo del presente studio era di estendere il ruolo di tale costrutto con un gruppo più ampio di fumatori sottoposti a trattamento farmacologico monitorato sia nelle prime 24 ore di astensione completa sia nel corso di un follow-up. Lo studio è stato condotto su 53 individui che hanno partecipato ad un programma di disas-suefazione dal fumo, compilando il test Fagerström sulla dipendenza da nicotina (FTND), la Mindful Attention Awareness Scale (MAAS) e il General Health Que-stionnaire (GHQ-12). L'astinenza è stata registrata in diverse sessioni attraverso la determinazione quantitativa del valore basale di monossido di carbonio (CO) nell'aria espirata dai polmoni che contribuisce a una maggiore obiettività dell'esito. I dati non hanno confermato il ruolo della Mindfulness come preditto-re dell'astinenza. I punteggi MAAS e GHQ-12 non appaiono correlati all'esito del programma di cessazione dal fumo di sigaretta. L'uso di strumenti più sensibili nella rilevazione della Mindfulness disposizionale potrebbe portare a risultati più accurati. Un trattamento cognitivo comportamentale più strutturato potrebbe contribuire alla cessazione della dipendenza da tabacco.
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Federici, Antonio, und Marco Zappa. „Sistema informativo screening: la genesi della conoscenza come elemento di sistema“. RIV Rassegna Italiana di Valutazione, Nr. 50 (Dezember 2012): 55–72. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050005.

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L'articolo descrive le principali caratteristiche del Sistema Informativo (SIS) dei programmi di screening oncologico in Italia(PS). Il SIS č organizzato per rispondere al bisogno conoscitivo di valutare la qualitŕ dei PS e la loro effectiveness. Tale bisogno si declina differentemente a seconda dell'interlocutore che, in effetti, puň esprimere un interesse informativo con prioritŕ diverse. Sono state nel tempo studiate e selezionate diverse variabili, sulla base delle loro caratteristiche di qualitŕ informativa, che vengono raccolte annualmente in survey nazionali. La fonte dei dati sono i sistemi gestionali dei PS Il SIS permette di produrre numerosi indicatori che derivano dalle Linee Guida Europee e che rispondono alle seguenti necessitŕ di monitoraggio e valutazione: - un PS č un percorso e non l'esecuzione di un test e dunque bisogna misurare la qualitŕ del percorso oltre che la singola prestazione; - un PS č rivolto a una popolazione asintomatica e quindi deve tenere conto della sensibilitŕ (capacitŕ di individuare i portatori della lesione di interesse) ma anche della specificitŕ (capacitŕ di individuare e dunque non esaminare ulteriormente e soprattutto non trattare chi non č portatore della lesione di interesse). Per queste ragioni viene misurato (per esempio) sia il tasso di identificazione, sia la percentuale di richiamo ad approfondimento o il VPP; - descrivere la qualitŕ organizzativa del programma. La valutazione č compiuta mediante standard di riferimento, nella massima parte dei casi adottati dalle Linee guida Europee, secondo un'ottica di benchmark inter- e intraregionale. I risultati della valutazione sono utilizzati, mediante specifiche forme di reporting, in modo sistematico ai livelli: regionale/aziendale; di governancenazionale; internazionale (evidence generation); di societŕ civile. La survey non č un sistema statico di raccolta e viene revisionato sulla base dello sviluppo delle conoscenze. Sulla base del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-12, il SIS entrerŕ a far parte del nuovo sistema sanitario nazionale basato su un datawarehouse nazionale di dati individuali. L'intera esperienza dei PS in Italia si candida ad essere un prototipo di una governance innovativa nel panorama di devoluzione del sistema sanitario, contribuendo a identificare strumenti nuovi e a costruire una conoscenza piů approfondita del modello di governance. In questo quadro il sistema informativo/di valutazione č un esempio di sistema costruito in modo partecipato da esperti ed operatori, orientato alla valutazione della distanza osservato-atteso del beneficio di salute ottenibile con la prevenzione secondaria in oncologia.
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Bahloul, Halima Aurass, Hadadji Miloud und Mebrouk Kihal. „Isolation and Characterization of Bifidobacteria from diverse ecosystems“. South Asian Journal of Experimental Biology 8, Nr. 2 (14.01.2019): 43–48. http://dx.doi.org/10.38150/sajeb.8(2).p43-48.

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Bifidobacteria represent the largest group of human intes nal bacteria. They have an important place in human health and represent the dominant group of micro ora. For this reason, they are key members of the human gut microbiota, particularly during the first one to two years following birth. The aim of this study was to test the sensibility of Bifidobacterium isolated from some strains at different concentrations of salinity and high concentration of bile as a criterion to select probiotic strains. Following the behavior of strains of Bifidobacteria isolated from different ecosystems was considered in order to develop the therapeu c aliment food . Samples from newborn infants aged 3 months, bee intestine, fermented commercial milk and yoghurt of bifidus containing Bifidobacteria was used and the isolated strains belonged to -breve and -longum species. The results of resisitance of our species of Bifidobacteria demonstrated a total inibition of croissance at 5.5% of NaCl but in 5% media of NaCl we observed a moderate croissance at di erent me of kinetics croissance .
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Mecheri, Nacira, Messaoud Benounis und Houcine Barhoumi. „New modified selective platinum electrode based on poly (ethylene glycol) for Iron (III) detection in real water“. Sensor Review 37, Nr. 4 (18.09.2017): 436–43. http://dx.doi.org/10.1108/sr-01-2017-0020.

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Purpose This work aims to determine iron (III) in real water by using a new amperometric sensor on the basis of polyethylene glycol (PEG) to test and characterize a new modified selective platinum electrode. Design/methodology/approach In this review, the authors focus on testing and characterizing several polymeric membranes by using cyclic voltammetry and square-wave voltammetry (SWV) methods to differentiate the nature of plasticizers (2-Nitrophenyl octyl ether [NPOE], Di-n-octyl phthalate, Bis (2-ethylhexyl) sebacate, PEG. The authors have evaluated the possibility of using crown ether and three zeolite ionophore (faujasite [FAU], Chabazite and ZSM-5) matrixes as novel materials for the selective determination of iron (III) using SWV for the best membranes. Findings The results demonstrated that the modified platinum electrode presents linear dependence of amperometric signal with a wide linear range of 10−9 to 10−4 mol.L−1 for iron determination, revealing a detection limit of 10−10 mol.L−1 and amperometric sensibility of 58.58 µA/mol.L−1. The slope of the membrane plasticized with PEG calibration curve is six times higher than that of the other membranes. It was noticed that when the crown ether and the three zeolite ionophores were used, as a new detective material for iron with the membrane plasticized with PEG, the expected results were highly proven. The modified platinum electrode showed high selectivity to iron (III) when the heavy metal ions such as Ni (II), Al (III), Zn (III), Cd (II), Gd (II) and Cu (II) were present. Originality/value The utility of the method and the efficiency of the best membrane sensor have been accurately tested by the determination of iron in real water samples of Hassi Messaoud, south of Algeria.
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Montalvao, Silmara Aparecida De Lima, Priscila Elidio Soares, Sabrina Saraiva, Bruna Moraes Mazetto, Marina Pereira Colella, Erich Vinicius De Paula, Simone Appenzeller, Joyce Maria Annichino-Bizzacchi und Fernanda Andrade Orsi. „Antibodies Directed Against the Domain 1 of Beta2-Glicoprotein 1 May be Associated with Secondary Antiphospholipid Syndrome“. Blood 126, Nr. 23 (03.12.2015): 768. http://dx.doi.org/10.1182/blood.v126.23.768.768.

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Abstract Background: The diagnosis of antiphospholipid syndrome (APS) is based on the persistent positivity of lupus anticoagulant (LA), IgM or IgG anticardiolipin (aCL) or IgG anti-β2 glicoprotein 1 (aβ2GP1) antibodies in patients plasma. Particularly, the role of antibodies directed against the domain 1 of β2GP1 (aβ2GP1-D1) has been described as relevant for the mechanism of immunopathogenesis in APS. However, the role of the aβ2GP1-D1 antibodies in clinical diagnosis and management of APS has not been established. Aim: The aim of this study was to evaluated the association of the presence of aβ2GP1-D1 antibodies with the clinical course of patients with thrombotic APS. Patients and methods: Patientspreviously diagnosed with thrombotic APS were consecutively selected for the study, from December 2013 to July 2014, in the Hemostasis Clinic of the Hematology and Hemotherapy Center of the University of Campinas. Demographic features and clinical conditions were recorded at the inclusion and during the follow-up. The clinical parameters analyzed were APS etiology (primary versus secondary to systemic autoimmune diseases), vascular bed of the thrombosis, history of multiple thrombosis, concomitant obstetrical morbidity, the presence of antinuclear antibodies (ANA) and the profile of the antiphospholipid antibodies. Anti-β2GP1-D1 antibodies were determined in patients plasma by chemiluminescence (BioFlash/AcuStar®, Barcelona, ES). Exact Fisher test and logistic regression were performed for statistical analysis. P < 0.05 were considered statistical significant. Results: Eight-five patients were included in the study, all patients presented venous or arterial thrombosis. The antibodies distribution among patients was: 80% LA positive, 50% aCL positive, 54% aβ2GP1 positive and 26% triple positive. Twenty-one patients (25%) tested positive for aβ2GP1-D1, 94% of them had positive aβ2GP1 antibody, previously detected at diagnosis. The presence of aβ2GP1-D1 was not associated with age or gender. Detected clinical conditions related to APS severity, such as thrombosis recurrence, concomitant obstetrical and vascular morbidity and triple positive antiphospholipid antibodies were evaluated. The positivity for aβ2GPI-DI antibodies was not associated with thrombosis recurrence (OR=1.0, 95%CI=0.37-2.71,P=1.0), concomitant obstetrical and vascular morbidity (OR=1.5, 95%CI=0.33-7.34, P=0.58), or triple positive antibodies (OR=2.79 , 95%CI=0.76 - 8.84, P=0.13). Anti-β2GP1-D1 antibodies were associated with the diagnosis of systemic autoimmune disease, in particular with lupus, (OR= 3.49 , 95%CI=1.25-9.76, P=0.01) and with positive ANA test (OR= 3.3, 95%CI=1.08-10.1, P=0.03). Conclusion: In this study, aβ2GPI-DI antibody was detected mainly in patients who had already tested positive for aβ2GP1 antibody, so it is possible that aβ2GP1-D1 assay may not provide additional sensibility to the diagnosis of APS. However, our results also suggested that the presence of aβ2GP1-D1 antibody might be associated to the diagnosis of secondary APS. The diagnosis of primary APS is based on the exclusion of systemic autoimmune diseases and there are no current laboratory parameters that discriminate between primary and secondary APS. Besides the laboratory criteria for lupus diagnosis, there may be overlapping of the antibodies and hematological features between APS and lupus. Furthermore, after the diagnosis of primary APS, it may take long time of follow-up to detect the underlying autoimmune disease. Therefore, if our findings are confirmed, aβ2GP1-D1 assays may play a role as a laboratory tool for the differential diagnosis between primary and secondary APS. Disclosures No relevant conflicts of interest to declare.
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Touratier, Louis. „Impact des trypanosomoses chez les camelides et rôle du groupe ad hoc de l'OIE sur les Tantg“. Revue d’élevage et de médecine vétérinaire des pays tropicaux 53, Nr. 2 (01.02.2000): 187. http://dx.doi.org/10.19182/remvt.9750.

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(Texte intégral)Les principaux trypanosomes pathogènes peuvent contaminer les camélidés dans les zones à glossines, mais seul Trypanosoma evansi est répandu dans tous les pays de l'aire d'expansion des deux espèces : Camelus dromedarius et Camelus bactrianus, en Afrique et en Asie. Il est bien admis désormais que sa transmission a lieu par diverses espèces d'insectes piqueurs, les tabanidés ayant un rôle de premier plan. Les pertes provoquées par les infections à T. evansi chez les camélidés sont certes dues à la mort des animaux infectés après une longue évolution. Mais la maladie, communément désignée par Surra, surtout en Asie, et par diverses autres appellations, comme Debab et M'bori en Afrique, évoluant de façon insidieuse dans un troupeau, se traduit surtout par un amaigrissement important des sujets atteints, des troubles de la reproduction (avortements, mortinatalités, naissances prématurées) bien étudiés récemment en Mauritanie, en Inde, au Soudan et au Kenya. En outre, on observe parallèlement une diminution de la sécrétion lactée et in fine une dévalorisation des carcasses. Les moyens de lutte contre le Surra font essentiellement appel à la détection des animaux infectés par des méthodes de diagnostic appropriées, à l'administration raisonnée de trypanocides et à la lutte contre les vecteurs. Le groupe ad hoc de l'OIE sur les Tantg s'est efforcé, depuis sa création en 1983, de recommander des solutions efficaces à ces trois exigences, aussi bien lors de ses réunions annuelles à Paris, pendant les sessions générales de l'OIE, que lors de deux réunions spécialisées : le séminaire international d'Annecy en octobre 1992 et le symposium Rcpmi/OIE d'Obihiro, Japon en août 1998. Les recommandations de ces deux réunions internationales ont tenu compte des nombreux rapports présentés et des différents travaux entrepris dans les laboratoires en Europe, en Afrique et en Asie ainsi que sur le terrain. Ainsi, il a été estimé qu'après les multiples essais effectués sur plusieurs milliers de camélidés en Asie et en Afrique, le test d'agglutination sur carte (Catt) / T. evansi pouvait être recommandé pour dépister l'affection (décision de la 20e réunion du Groupe, Paris, 19 mai 1999), le test au latex (LAT) devant encore subir des évaluations supplémentaires pour apprécier sa valeur en tant que méthode de diagnostic « au pied de l'animal ». Les trypanocides utilisables sont en nombre restreint : isométamidium, quinapyramine, di-acéturate de diminazène, mélarsomine spécifique de T. evansi des camélidés. Il faut signaler par ailleurs : la sensibilité particulière des souches de T. ninae-kohljakimovae (variété de T. evansi du chameau bactrien d'Asie centrale déterminant le su-auru), résistantes à la suramine mais très sensibles à l'isométamidium; l'apparition rapide de résistances à la quinapyramine ; une meilleure tolérance des camélidés à une association de diminazène, d'antipyrine et de procaïne (en cours de confirmation). La lutte contre les vecteurs reste limitée à l'emploi d'insecticides en vaporisation ou en pour-on. L'utilisation de pièges semble donner des résultats prometteurs.
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Luzzi, I. „I TEST DI SENSIBILITÀ PER CAMPYLOBACTER ED HELICOBACTER“. Microbiologia Medica 20, Nr. 3 (30.09.2005). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2005.3413.

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Giglio, S., N. Iiritano, R. Saraceno, V. Focarelli, V. Rondinelli, M. Colosimo, G. Astorino et al. „FARMACI ANTIFUNGINI E TEST DI SENSIBILITÀ IN VITRO“. Microbiologia Medica 22, Nr. 3 (30.09.2007). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2007.2771.

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Piersimoni, C. „I TEST DI SENSIBILITÀ PER MICOBATTERI: ATTUALITÀ E PROSPETTIVE.“ Microbiologia Medica 20, Nr. 3 (30.09.2005). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2005.3415.

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Manso, E. „I TEST DI SENSIBILITÀ AGLI ANTIFUNGINI: ASPETTI PRATICI E NUOVE SFIDE“. Microbiologia Medica 20, Nr. 3 (30.09.2005). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2005.3414.

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Farina, Claudio, Stefano Andreoni, Gianluigi Lombardi, Silvana Sanna, Esther Manso, Paolo Fazii und Gruppo di lavoro AMCLI Sull’Antimicogramma. „I test di sensibilità ai farmaci antifungini (AST) in Italia: analisi di due indagini conoscitive a livello nazionale (1999 e 2004)“. Microbiologia Medica 22, Nr. 1 (31.03.2007). http://dx.doi.org/10.4081/mm.2007.2898.

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Arimbawa, I. Komang, Ni Komang Dewi Mahayani, I. Gusti Ngurah Purna Putra und Thomas Eko Purwata. „PROFIL PASIEN SINDROM TEROWONGAN KARPAL DI POLIKLINIK SARAF RSUP SANGLAH DENPASAR“. Majalah Kedokteran Neurosains Perhimpunan Dokter Spesialis Saraf Indonesia 35, Nr. 3 (01.06.2018). http://dx.doi.org/10.52386/neurona.v35i3.14.

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PROFILE OF PATIENT CARPAL TUNNEL SYNDROME IN THE NEUROLOGY CLINIC SANGLAH GENERAL HOSPITAL IN DENPASARABSTRACTIntroduction: Carpal tunnel syndrome (CTS) is the entrapment of the median nerve at the carpal tunnel.Aims: To determine the profile of patients with carpal tunnel syndrome in the Neurology Clinic Sanglah GeneralHospital in Denpasar.Methods: This is a descriptive, cross sectional study. Data was collected during a6-month period from April 2016 to September 2016.Results: Among 25 subjects, 76% were female with mean age 48+10,133 years old, housewives (40%), with working hours of more than 8 hours per day. Most subjects had symptoms on the right hand 68% in the form of tingling sensation (96%), pain (36%), numbness (48%), and hand weakness (24%). Most subject has positive Phalen test (80%), Tinnel (80%), and Flick (76%) and small number had tenar muscle atrophy (28%), impaired sensibility (32%), and decrease in muscle strength (24%). As many as 68% of subjects had distal sensoric latency of median nerve recorded on the 4th digit>3.5msec, while 72% showed ≥0.5 difference of distal sensoric latency between the median nerve and ulnar nerve, while8% showed no response.Discussion: Most patients were female, with dominant complaint was tingling, positive Phalen and Tinnel test, and68% ENMG result shown CTS.Keywords: Carpal tunnel syndrome, electroneuromyography, patient profileABSTRAKPendahuluan: Sindrom terowongan karpal (STK) adalah penjepitan N. Medianus saat melewati terowongan karpal. Tujuan: Untuk mengetahui profil pasien sindrom terowongan karpal di poliklinik saraf RSUP Sanglah, Denpasar. Metode: Penelitian potong lintang terhadap pasien dengan STK yang berobat ke poliklinik saraf RSUP Sanglah,Denpasar secara konsekutif pada bulan April-September 2016.Hasil: Dari 25 subjek, 76% adalah perempuan dengan rerata usia 48+10,133 tahun, ibu rumah tangga (40%) dengan durasi kerja lebih dari 8 jam perhari. Mayoritas keluhan terjadi pada tangan kanan (68%), berupa kesemutan (96%), nyeri (36%), rasa tebal (48%), dan kelemahan otot tangan (24%). Sebagian besar hasil positif pada tes Phalen (80%), Tinnel (80%), dan Flick (76%), serta sebagian kecil mengalami atrofi otot tenar (28%), gangguan sensibilitas (32%), dan kelemahan otot tangan (24%). Latensi distal sensorik N. Medianus pada perekaman jari IV terutama >3,5ms (68%), perbedaan latensi distal sensorik N. Medianus dan Ulnaris ≥0,5ms (72%), dan tidak ada respons 8%.Diskusi: Sebagian besar sampel adalah perempuan, gejala yang dominan berupa kesemutan, tes Phalen dan Tinnel yang positif, serta hasil ENMG 68% menderita STK.Kata kunci: Elektroneuromiografi, profil pasien, sindrom terowongan karpal
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Farhan, Zahara. „Pengaruh Latihan Vokal terhadap Perubahan Kemampuan Menelan pada Pasien Stroke Infark di Ruang Cempaka Rumah Sakit Umum Daerah Dr. Slamet Garut Tahun 2015“. Jurnal Soshum Insentif, 29.10.2018, 43–55. http://dx.doi.org/10.36787/jsi.v1i1.33.

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Abstract. Stroke infarction occurs due to disturbances in neurological system such as loss of motor function, sensibility and loss of consciousness due to tissue death due to oxygen supply to the brain is disrupted. Manifestations are impaired ability to swallow. One of the interventions to address the impaired ability to swallow, namely vokal exercises. This study aimed to influence vokal exercises to changes in swallow ability stroke infarction in room Cempaka dr. Slamet Garut Hospital. This study was conducted in May - June 2015 in room Cempak dr. Slamet Garut Hospital using a quasi experimental design. The sampling technique used purposive sample of 10 respondent. Date collection used observation checklist sheet and direct observations of researchers. The hypothesis test usedis Mann-Whitney. Hypothesis test results showed there are significant (p 0.004) vokal exercises to changes in the patient's ability to swallow infarction stroke at Cempaka Room dr. Slamet Garut Hospital with a meanof the ability to swallow priorto the vokal exercises of 3.00 and after the vokal exercises of 5.50.The results could be used as reference material and consideration for physicians and nurses in dealing with stroke patients with impaired myocardial swallow function by doing vokal exercises. Keywords : Stroke Infarction, Vokal Exercise, Ability Swallow Abstrak. Stroke infak terjadi karena gangguan pada sistem neurologi berupa kehilangan fungsi motorik, sensibilitas dan kehilangan kesadaran karena kematian jaringan akibat suplai oksigen ke otak terganggu. Berdasarkan data dari rekam medik RSUD dr.Slamet Garut tahun 2014, jumlah penderita stroke infark sebanyak 1.254 orang. Manifestasi yang sering terjadi adalah gangguan kemampuan menelan. Salah satu intervensi untuk mengatasi gangguan kemampuan menelan yaitu latihan vokal. Tujuan penelitian mengetahui pengaruh latihan vokal terhadap perubahan kemampuan menelan stroke infark di ruang Cempaka RSUD dr. Slamet Garut. Penelitian ini dilakukan pada bulan Mei-Juni 2015 di ruang Cempaka RSUD dr. Slamet Garut dengan menggunakan desain kuasi eksperimen. Teknik pengambilan sampel menggunakan purposive samplingsebanyak 10 responden.Pengumpulan data menggunakan lembar ceklis observasi dan pengamatan langsung peneliti. Uji hipotesis dengan menggunakan Wilcoxon. Hasil uji hipotesis terdapat pengaruh (p0,004) latihan vokal terhadap perubahan kemampuan menelan pada pasien stroke infark di Ruang Cempaka RSUD dr. Slamet Garut dengan nilai rerata kemampuan menelansebelum dilakukan latihan vokal sebesar 3,00 dan setelah dilakukan latihan vokal sebesar 5,50. Hasil penelitian ini dapat dijadikan sebagai bahan referensi dan pertimbangan bagi dokter dan perawat dalam menangani pasien stroke infark yang mengalami gangguan fungsi menelan dengan cara melakukan latihan vokal. Kata Kunci : Stroke Infark, Latihan Vokal, Kemampuan Menelan
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