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Auswahl der wissenschaftlichen Literatur zum Thema „Rinegoziazioni“
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Zeitschriftenartikel zum Thema "Rinegoziazioni"
Corsello, Antonella, und Marinella Buttafarro. „Don Chisciotte e i mulini a vento: il bambino come risorsa nella terapia con la famiglia ricomposta“. RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, Nr. 33 (Juni 2011): 85–94. http://dx.doi.org/10.3280/pr2011-033006.
Der volle Inhalt der QuelleMagri, Geo. „Rinegoziazione e revisione del contratto. Tribunale di Roma, Sez. vi, 27 agosto 2020“. Revista de Derecho Privado, Nr. 41 (02.06.2021): 397–418. http://dx.doi.org/10.18601/01234366.n41.14.
Der volle Inhalt der QuelleAiello, Sofia. „Un nuovo inizio“. PSICOBIETTIVO, Nr. 2 (Juli 2012): 117–33. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-002007.
Der volle Inhalt der QuelleSoldati, Nicola. „Affitto di azienda alberghiera, rinegoziazione del contratto e tutela cautelare ai tempi del Covid-19“. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, Nr. 36 (August 2022): 209–39. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-036012.
Der volle Inhalt der QuelleSoldati, Nicola. „Affitto di azienda alberghiera, rinegoziazione del contratto e tutela cautelare ai tempi del Covid-19“. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, Nr. 36 (August 2022): 1–7. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-036013.
Der volle Inhalt der QuelleAnderson, Gary M., und William F. Shughart. „Is Breaking up Hard to Do? Legal Institutions and the Rate of Divorce *“. Journal of Public Finance and Public Choice 9, Nr. 2 (01.10.1991): 133–45. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345315.
Der volle Inhalt der QuellePepe, Tommaso. „Le «città proibite» di Curzio Malaparte e Alceo Valcini: narrazioni, diffrazioni e rinegoziazioni letterarie del ghetto di Varsavia in due scrittori italiani del dopoguerra“. Laboratoire italien, Nr. 24 (03.06.2020). http://dx.doi.org/10.4000/laboratoireitalien.4856.
Der volle Inhalt der QuelleDissertationen zum Thema "Rinegoziazioni"
Spangaro, Alessandra <1975>. „Rischio contrattuale e rinegoziazione“. Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/10579/629.
Der volle Inhalt der QuellePORRARO, DOMENICO. „La rinegoziazione del debito d'impresa“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2001. http://hdl.handle.net/2108/59855.
Der volle Inhalt der QuelleROSSI, PAOLA. „Relazioni di credito, difficoltà finanziarie e rinegoziazione del debito“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2812.
Der volle Inhalt der QuelleThe thesis analyses how bank-firm relationships affect firms facing financial distress and their capability to renegotiate outstanding debt. The first paper reviews the theoretical contributions on this process and the market failures that hinder it. The second paper studies coordination problems among multiple banks. Banks have more than one distressed firm to face and, therefore, they come across repeatedly and behave strategically. This setting is modelled as a repeated game, wherein coordination is improved by following a classical trigger strategy, which threatens a punishment in case of free riding behaviours. As the number of lending banks increases, different strategies can be adopted, such as ostracism against untrustworthy players, thus improving the likelihood of cooperation. The last paper analyses empirically the issue: banks tend to restructure those firms they are more involved in, larger and with a better economic and financial situation before the distress event. A higher number of banks and more dispersed debt increase the restructuring probability, the new credit granted after the distress event and the survival probability, up to a threshold estimated between three and four banks, beyond which reaching an agreement becomes harder. This result gives a new rationale to multiple banking relations.
ROSSI, PAOLA. „Relazioni di credito, difficoltà finanziarie e rinegoziazione del debito“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2812.
Der volle Inhalt der QuelleThe thesis analyses how bank-firm relationships affect firms facing financial distress and their capability to renegotiate outstanding debt. The first paper reviews the theoretical contributions on this process and the market failures that hinder it. The second paper studies coordination problems among multiple banks. Banks have more than one distressed firm to face and, therefore, they come across repeatedly and behave strategically. This setting is modelled as a repeated game, wherein coordination is improved by following a classical trigger strategy, which threatens a punishment in case of free riding behaviours. As the number of lending banks increases, different strategies can be adopted, such as ostracism against untrustworthy players, thus improving the likelihood of cooperation. The last paper analyses empirically the issue: banks tend to restructure those firms they are more involved in, larger and with a better economic and financial situation before the distress event. A higher number of banks and more dispersed debt increase the restructuring probability, the new credit granted after the distress event and the survival probability, up to a threshold estimated between three and four banks, beyond which reaching an agreement becomes harder. This result gives a new rationale to multiple banking relations.
Montani, Veronica. „Il project financing tra inquadramento teorico e rinegoziazione delle sopravvenienze“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423496.
Der volle Inhalt der QuelleIl lavoro mira ad offrire un’analisi giuridica della finanza di progetto esaminando, anche attraverso spunti di comparazione, i profili e le problematiche civilistiche che originano dall’istituto. In particolare, il lavoro si sviluppa secondo tre direzioni: un’analisi del fenomeno tout court (in ambito pubblicistico e privatistico), al fine di dimostrarne l’unitarietà concettuale; l’inquadramento teorico dell’istituto complessivamente considerato; una disamina del fenomeno delle possibili sopravvenienze contrattuali e della sussistenza di un obbligo legale di rinegoziazione tra le parti stesse. Sotto il primo profilo, svolta una breve ricostruzione del fenomeno economico e degli elementi caratterizzanti la finanza di progetto, si pone in evidenza l’unitarietà dell’istituto, argomentando come la sua applicazione in un contesto pubblico ovvero privato non alteri la natura del contratto in questione che rimane, dunque, sempre la medesima. La normativa contenuta nel Codice dei Contratti Pubblici non rappresenterebbe, dunque, né una disciplina dell’istituto ex se né una regolamentazione dei rapporti sussistenti tra i soggetti coinvolti nell’operazione, bensì un adattamento del modello di finanziamento alle esigenze specifiche del settore nel quale trova applicazione, senza dunque intaccare la validità di uno schema generale connotato dalla presenza dei prospettati elementi specializzanti. All’unitarietà dell’istituto consegue anche una ricostruzione unitaria delle problematiche giuridiche. Sotto il secondo profilo, indagate le relazioni che si vengono a creare tra i diversi attori della finanza di progetto, si propone un tentativo di inquadramento dell’istituto in termini di contratto plurilaterale con comunione di scopo, distaccandosi dalla più classica qualificazione in termini di collegamento negoziale. Ravvisato, infatti, il discrimine tra collegamento negoziale e contratto unitario nella sussistenza di una causa unitaria, si è posto in evidenza come essa, nel project financing, consista nel frazionamento del rischio del progetto, confermato dal particolare quadro di garanzie poste a fondamento della struttura contrattuale, nonché mediante un preciso meccanismo di condizionamento di ciascuno dei singoli contratti secondo cui il contratto di finanziamento risulterà subordinato all’effettiva sussistenza dei contratti di costruzione, gestione, fornitura e vendita (c.d. conditions precedent), a loro volta, sottoposti alla condizione sospensiva costituita dal perfezionarsi del contratto di finanziamento. La comunione di scopo, in particolare, sarebbe dimostrata dalla sussistenza di un interesse comune di tutti gli attori dell’operazione: tra società veicolo e finanziatori, da un lato, attraverso un parallelismo con i contratti associativi agrari e con i corrispondenti istituti della finanza islamica; tra società veicolo e operatori “satellite”, dall’altro, dichiarando una compatibilità tra contratti di scambio e contratto associativo, come osservato da parte della dottrina in materia di contratti di rete. Ne conseguirebbe l’applicazione dell’art. 1420 c.c. ovviandosi in tal modo alle implicazioni derivanti dal principio di simul stabunt simul cadent, caratterizzante il collegamento negoziale: l’essenzialità e la centralità dell’interesse della parti alla prosecuzione del progetto risulta, infatti, confermata dalla presenza sistematica di apposite clausola contrattuali, definite, “clausole di sopravvivenza” del progetto. In relazione al terzo ed ultimo aspetto, quello della gestione delle possibili sopravvenienze economiche, il project financing si dimostra essere terreno elettivo per l’applicazione del rimedio manutentivo della rinegoziazione. L’obbligo, oggi espressamente disciplinato nel Codice Civile tedesco, olandese e greco, nonché implicitamente sussistente nel sistema statunitense, potrebbe dirsi esistente anche nel sistema italiano sulla base del principio di buona fede nell’esecuzione del contratto, letto alla luce dei valori costituzionali di solidarietà tutelati dall’art. 2 Cost. L’inquadramento unitario della finanza di progetto risulterebbe compatibile, ulteriormente, con l’esigenza di superamento della logica di relatività dei frammenti contrattuali, come dimostrato dall’esperienza inglese che si interroga sull’attualità del principio di sanctity of contract e sulla nozione di network contrattuale nonché dall’esperienza francese in tema di indivisibilté contrattuale. Non tutte le relazioni che si instaurano tra i diversi soggetti sono contrattuali in senso stretto, trattandosi di contratti tendenzialmente bilaterali; tuttavia, la stretta organisational relation che si genera induce a riflettere sulla possibilità di ammettere l’opponibilità delle eccezioni di limitazione o esonero di responsabilità tra i soggetti del collegamento negoziale non uniti da un contratto in senso stretto e di ritenersi sussistente una responsabilità tra i diversi soggetti che superi le forme della responsabilità extracontrattuale. Simili osservazioni indurrebbero ad una rilettura del confine tra gli istituti del collegamento negoziale e del contratto plurilaterale, potendosi, in conclusione, ritenere sussistente un obbligo di rinegoziazione ex lege anche nel primo, anch’esso caratterizzato da un profilo relazionale.
Favarolo, Ada. „La gestione delle sopravvenienze nei contratti ad evidenza pubblica: la rinegoziazione“. Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/135.
Der volle Inhalt der QuelleIl rischio delle sopravvenienze - tanto maggiore quanto più esteso è il lasso temporale tra la conclusione e l’esecuzione del contratto - determina una divaricazione tra il regolamento contrattuale, di per sé statico, e la realtà, dinamica, e pone notevoli difficoltà in ordine alla gestione del rapporto. A fronte di tali evenienze, si rivela utile il ricorso agli strumenti conservativi invalsi nella prassi negoziale, soprattutto internazionale, che sono orientati al riequilibrio del rapporto. In luogo dei tradizionali rimedi ablativi si auspica l’applicazione, in via generalizzata, di meccanismi di prosecuzione del rapporto che consentono la rimodulazione degli accordi, in via convenzionale e/o giudiziale. Questa soluzione si presenta in linea con le nuove frontiere del diritto contrattuale, una delle quali è quella che si sviluppa attraverso la sequenza conservazione-adeguamento-rinegoziazione del contratto. Si evidenzia l’autonomia della fase esecutiva del rapporto e si attribuisce al contratto una flessibilità indispensabile per porre rimedio, mediante l’adeguamento, alla inevitabile incompletezza economica dei rapporti destinati a protrarsi nel tempo. L’interesse verso l’applicazione dell’istituto della rinegoziazione ai contratti della pubblica amministrazione muove dalla crescente diffusione dei rapporti consensuali in cui è coinvolta la p.a., sul piano sia delle previsioni normative che delle prassi amministrative. Le ragioni di questo sviluppo si rinvengono nelle forti trasformazioni sociali che hanno caratterizzato l’ordinamento in senso pluralistico e autonomistico, nonché nel riconoscimento della rilevanza di tali contratti dal punto di vista economico, in considerazione dell’intervento sempre più massiccio dei pubblici apparati nella dinamica dei fenomeni economici ed imprenditoriali. Acquisita la consapevolezza circa la possibilità di perseguire il fine pubblico mediante moduli consensuali, le pubbliche amministrazioni hanno fatto sempre più ricorso a strumenti di stampo civilistico, attuando, così, i fondamentali principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa e superando il dogma della incompatibilità tra discrezionalità amministrativa e autonomia negoziale, nonché l’idea del ricorso al modello autoritativo quale strumento esclusivo di realizzazione degli interessi pubblici. La funzionalizzazione dell’attività amministrativa al perseguimento del pubblico interesse implica l’operatività di regole particolari, che, però, non garantiscono la predisposizione o, comunque, la persistenza di una regolamentazione equilibrata di tutti gli interessi coinvolti. L’esigenza di tutelare l’equilibrio contrattuale non è estranea ai contratti della P.A., poiché un regolamento non rispondente a tutti gli interessi rappresentati nel contratto, o non più tale per effetto di circostanze sopravvenute, integra un momento patologico dell’attività amministrativa. In questa prospettiva, la ricerca si prefigge l’obiettivo di valutare la configurabilità e gli eventuali limiti della rinegoziazione nei contratti della Pubblica Amministrazione, quale strumento di pianificazione dei conflitti e modalità di tutela dell’interesse pubblico. L’esigenza di evitare distorsioni della concorrenza e assicurare l’attuazione del principio della par condicio tra i partecipanti alle gare giustifica la diffidenza verso l’istituto, al punto da affermare un divieto di rinegoziazione, sia nella fase propriamente procedimentale sia in quella successiva alla stipula del contratto. Questo divieto sarebbe espressione dell’impossibilità di dar luogo a forme di contrattazione nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica, in quanto, alla possibilità di rivedere in melius - anche in favore della stazione appaltante- le condizioni contrattuali, si oppone l’esigenza di salvaguardare la par condicio fra i concorrenti di una procedura ormai definitivamente conclusa e, pertanto, intangibile. La questione merita di essere analizzata anche alla luce dei criteri di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, in ossequio al principio del buon andamento. La dialettica tra questi principi è idonea a conferire alla rinegoziazione una diversa dignità di ruolo e consente di configurare le operazioni di adattamento contrattuale, in presenza di sopravvenienze, come rispondenti ad esigenze legittime sia dell’amministrazione, sia del soggetto aggiudicatario. Non sembra pertanto corretto ritenere che la rinegoziazione comporti necessariamente una violazione dei principi di trasparenza e concorrenza. La rigorosa delimitazione dell’ambito applicativo della rinegoziazione nei contratti ad evidenza pubblica alla sola gestione degli eventi sopravvenuti, con il fine di ripristinare l’equilibrio economico-giuridico esistente al momento della stipulazione del contratto consente di superare la principale obiezione mossa all’impiego degli strumenti manutentivi, rappresentata dalla lesione delle regole della concorrenza, e realizza, al contempo, un equilibrato bilanciamento tra gli interessi coinvolti. Si evidenzia, così, l’impossibilità di accogliere una soluzione univoca e la necessità di procedere a una verifica in concreto circa i reali effetti sortiti dalla rinegoziazione sull’assetto complessivo della gara. La soluzione prospettata è il risultato sia di una valorizzazione della capacità negoziale della P.A. - che non si esaurisce al momento della conclusione del contratto, ma rimane aperta alla dinamica degli interessi (pubblici e privati) - sia di una ricostruzione della buona fede quale clausola generale del nostro ordinamento con valenza non solo interpretativa, ma anche integrativa del contenuto contrattuale, idonea a garantire la conservazione dell’equilibrio economico-giuridico del contratto. [a cura dell'autore]
IX n.s.
Carollo, Giulia <1982>. „Dal Bangladesh alla provincia vicentina: maternità migranti tra negazione e rinegoziazione di sé“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8393.
Der volle Inhalt der QuelleROMBI, PATRIZIA. „Sopravvenienze e rimedi nel contratto d'appalto: la previsione del cosiddetto obbligo di rinegoziazione“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266819.
Der volle Inhalt der QuelleGENTILE, CAROLINA. „GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.
Der volle Inhalt der QuelleThe thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
GENTILE, CAROLINA. „GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.
Der volle Inhalt der QuelleThe thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
Bücher zum Thema "Rinegoziazioni"
Cesàro, Vincenzo Maria. Clausola di rinegoziazione e conservazione dell'equilibrio contrattuale. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2000.
Den vollen Inhalt der Quelle findenDe Pamphilis, Matteo. Rinegoziazione e default rule. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph03.
Der volle Inhalt der Quelle