Auswahl der wissenschaftlichen Literatur zum Thema „Riluttanza“

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Zeitschriftenartikel zum Thema "Riluttanza"

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Forte Bice, Maria. „Alunni DSA e docenti“. International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, Nr. 1 (05.05.2018): 13. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v3.1204.

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Come insegnante con molti anni di esperienza e con l’inclinazione all’aggiornamento professionale, un momento molto irrevocabile per la funzione sociale di un insegnante, relativo alla disabilità specifica (LSD), non solo i problemi sono legati alle difficoltà che rallentano gli studenti apprendimento ma anche la riluttanza degli insegnanti a scegliere strategie di apprendimento per tutti i casi presenti nella classe. Questo articolo discuterà diversi problemi: sono le dinamiche particolari che caratterizzano il rapporto educativo-didattico esistente tra insegnanti e studenti con LSD. La panoramica teorica delle strategie e metodologie di insegnamento educativo, la conoscenza diretta del riferimento legale e la conoscenza delle ultime informazioni sull’LSD,. Precisamente, l’articol fornisce una considerazione generale su LSD, e fa un’analisi degli indicatori di rischio citati nella letteratura scientifica e si occupa di un quadro ampio e dettagliato di azioni sollevate considerate dalla legge e di dispositivi compensatori più adatti a semplificare l’intervento richiesto nel disabilità.
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Bosco, Anna. „CARLOS GASPAR e VASCO RATO, Rumo à memória. Crónicas da crise comunista, Lisbona, Quetzal Editores, 1992, pp. 339.“ Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, Nr. 2 (August 1994): 352–54. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022930.

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Scavare nelle vicende del partito comunista portoghese non è facile. Il «partito con pareti di vetro», come lo ha definito il suo leader storico, Alvaro Cunhal, è in realtà un'organizzazione impenetrabile, caratterizzata da una tradizionale riluttanza a fornire dati ed informazioni attendibili. «Gli archivi del partito sono inaccessibili, le testimonianze dei responsabili rarissime, e i documenti pubblicati normalmente irrilevanti» scrivono Gaspar e Rato nell'introduzione del loro libro (p. 10); simili difficoltà spiegano, almeno in parte, perché la letteratura sul Pcp sia ancora oggi esigua e limitata soprattutto al periodo della «rivoluzione dei garofani». Per questa ragione l'uscita contemporanea di due volumi che sistematizzano le conoscenze sul comunismo portoghese è un fatto estremamente positivo, che può costituire uno stimolo per ricerche successive. Oltretutto i due libri sono complementari: lo studio di Cunha, infatti, ricostruisce l'evoluzione della linea politica del partito tra la sua fondazione, nel 1921, e la prima metà degli anni ottanta, mentre il lavoro di Gaspar e Rato si concentra soprattutto sulla crisi che investe l'organizzazione comunista nella seconda metà del decennio passato, in concomitanza con il crollo del «socialismo reale».
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Trofaier, Maximilian Alexander. „Konstruierte Fremdheit“. Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, Nr. 1 (01.11.2019): 18–26. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0004.

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Riassunto Per due secoli e mezzo lo „Schottenkloster“ („monastero scozzese“) di Vienna, fondato nel 1155, appartenne all’unione degli „Schottenklöster“ irlandesi che era caratterizzata dall’unità etnica. Gli irlandesi, posti di fronte all’alternativa di accettare monaci benedettini nativi o di rinunciare all’abbazia, preferirono lasciare Vienna nel 1418. La storiografia posteriore ha attestato ai monaci irlandesi incapacità, comportamenti sbagliati e difetti di carattere – accuse ricorrenti sino ad oggi. L’articolo analizza, da una parte, il rimprovero di inadeguatezza linguistica, rivolto a loro, ed esplora in che misura gli irlandesi abbiano rappresentato, a Vienna, un corpo estraneo destinato all’insuccesso a causa della loro riluttanza al voler integrarsi e vivere insieme con gli altri; d’altra parte esamina il ruolo svolto da questi monaci „scozzesi“ nella vita religiosa, economica e politica della città e del paese, nonché i loro rapporti con la corte, la popolazione urbana e altre istituzioni religiose. Dopo l’analisi della (non-)affidabilità della fonte principale delle accuse, il „Memoriale reformacionis ad Scotos“, si tenta di spiegare i veri motivi che spinsero gli irlandesi ad abbandonare il monastero.
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Mehtonen, P. M., und Jaana Vaahtera. „Noble Negation: The Value of Linguistic Spaces in Dante's De vulgari eloquentia“. Rhetorica 33, Nr. 4 (2015): 393–408. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2015.33.4.393.

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Riassunto: Cominciando dall'intrigante, per il lettore, descrizione del locale del primo Discorso, il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri (c. 1304–1305) conduce chi lo legge attraverso una serie di ambigui commenti sui luoghi e spazi (curia, aula) legati al vernacolo illustre. Questo crea nuovi spazi linguistici nell'immaginazione del lettore: cammini paralleli del pensiero, congetture, suspence. Il presente saggio intende sostenere che l'affermazione e susseguente negazione – o denarrazione – dei luoghi, più o meno concreti, trasferisce la discussione di Dante, e ugualmente la lingua discussa, in uno spazio più astratto, dove la formalizzazione del volgare, o vernacolo illustre, si realizza. L'ingegnosa funzione degli spazi alternativi che emerge risulta essere sotto stimata se essi devono essere ridotti puramente al risultato di singole metafore o alla riluttanza di Dante a prendere posizione in una controversia di carattere teologico sull'origine del linguaggio. Una simile variante di narrazione non affermativa rende possibile a Dante di assegnare all'illustre vernacolo un somigliante vuoto ontologico tra l'essere e il non essere come nel caso del riferimento biblico alle prime lingue umane. L'ambiguo spazio che di conseguenza risulta essere creato per il volgare illustre è il luogo dove il volgare può essere soggetto alla razionale investigazione dantesca.
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Bjorn, Salomonsson. „La musica del contenimento. Come e quando rivolgersi ai membri della diade madre-lattante in trattamento psicoanalitico“. INTERAZIONI, Nr. 2 (Dezember 2011): 29–47. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-002004.

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L'Autore affronta il problema degli interventi dello psicoanalista nel lavoro madrelattante, individuando nel bambino un destinatario importante, ma spesso trascurato. A tal fine, propone un esempio clinico in cui una telefonata nel corso della seduta precedente aveva suscitato uno stato di irrequietezza nella bambina di tre mesi e angoscia nella madre. L'Autore descrive come il livello non verbale dei suoi interventi abbia raggiunto la bambina offrendole contenimento, in maniera analoga al modo di funzionare della musicalitŕ comunicativa che caratterizza il rapporto fra madre e lattante. Viene in tal modo evidenziato un collegamento fra il concetto psicoanalitico bioniano di contenimento e la teoria di Trevarthen della musicalitŕ comunicativa. L'Autore mette, poi, in luce il bisogno di contenimento della madre e discute l'importanza di cogliere i momenti in cui č essenziale focalizzarsi sull'uno o sull'altro partecipante alla terapia. Si tratta di una scelta guidata sia da decisioni esplicite, sia da fattori inconsci, compreso il controtransfert dell'analista; anche se il nostro desiderio di cogliere il controtransfert č spesso ostacolato dalla riluttanza che abbiamo a ricordare la nostra impotenza infantile. Quando i messaggi consci e inconsci della madre sono divergenti, il bambino non puň ricevere cure adeguate: č ciň che accade quando la madre descritta cerca di calmare sua figlia mentre č presa dalla rabbia per l'analista in una misura di cui non č consapevole.
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Selvini, Matteo. „Coinvolgere adolescenti riluttanti: l'efficacia di un primo incontro familiare“. TERAPIA FAMILIARE, Nr. 105 (Oktober 2014): 55–75. http://dx.doi.org/10.3280/tf2014-105003.

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Torre, Andrea. „L’edonista riluttante. Erotismo, sessualità e mito adonico nel Rinascimento“. Italique, Nr. XVII (01.10.2014): 73–101. http://dx.doi.org/10.4000/italique.386.

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Genga, Nicola. „La sinistra radicale in Europa dal 1989: inadeguata e riluttante a governare?“ DEMOCRAZIA E DIRITTO, Nr. 3 (Februar 2016): 63–77. http://dx.doi.org/10.3280/ded2015-003004.

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Gangale, Giuseppe. „Le perle dell’alterigia e i piselli della modestia La “sobria hilaritas” alla scuola di Sir Thomas More“. Moreana 49 (Number 187-, Nr. 1-2 (Juni 2012): 105–20. http://dx.doi.org/10.3366/more.2012.49.1-2.7.

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Questo articolo afferma che More, nell’intraprendere l’educazione dei figli, si trovò davanti un campo minato non solo da convenzioni, usi e costumi della nobiltà inglese del cinquecento, ma anche da affetti che si mostravano sicuramente riluttanti ad un certo tipo di educazione. More infatti metteva in discussione una certa posizione sociale fatta di immagine e prestigio. Indubbiamente se la modestia, la morigeratezza, il disprezzo dell’oro l’avesse imposto per legge all’interno della sua casa avrebbe trovato per contro l’ostilità dei cari che erano meno sensibili a questa sorta di mentalità. L’averla invece proposta come bagaglio della loro educazione e trasmessa con spirito ludico lo rende grande come padre e insegnante. In realtà l’allegra vena di Moro fu uno strumento di grandi potenzialità nelle mani di un maestro di vita.
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BLANCKAERT, CLAUDE. „LA THOLOGIE NATURELLE DE LOUIS-FRANOIS JHAN (1803-1871)“. Nuncius 5, Nr. 2 (1990): 167–204. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00057.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Louis-Franois Jhan (1803-1871), l'editore principale dei dizionari scientifici dell'Encyclopdie thologique dell'abate Migne, divulg presso un pubblico ecclesiastico la tradizionale prova dell'esistenza di Dio tratta dallo scopo della Natura. Nel Dictionnaire d'Anthropologie (1853) egli plagi abbondantemente la traduzione francese della Natural Theology di William Paley al fine di meglio dimostrare la forza, la saggezza e la bont del Creatore . Come presentazione di un testo scientifico, egli divulg quindi l'argomento del disegno dei fisico-teologi inglesi offrendo strumenti teoretici e educativi agli apologeti cristiani. Egli attribuiva in questo modo alla rivelazione di Dio in natura una sorta di evidenza logica suscettibile di riconciliare scienza e cause finali. Nella sua lotta contro le dottrine atee , materialistiche e evoluzionistiche, egli cerc nello stesso tempo di ottenere, per un clero tradizionale e spesso riluttante, un quadro delle conoscenze contemporanee. Il presente articolo esamina le funzioni sociali e mediatrici della teologia naturale in seno alle scienze francesi negli anni 1850.
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Dissertationen zum Thema "Riluttanza"

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Pichetti, Mirco. „Controllo di motori a riluttanza variabile“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3495/.

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2

Alessandri, Federico. „Procedura di ottimizzazione e progetto di motori sincroni a riluttanza“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23379/.

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In questo elaborato si vuole presentare una possibile procedura di ottimizzazione e progetto di un motore sincrono a riluttanza partendo dal progetto di un motore asincrono, precedentemente progettato nel corso di metodologie di progettazione delle macchine elettriche. Cercando anche di spiegare brevemente il funzionamento dell'algoritmo organico che permette l'ottimizzazione del motore.
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Boscolo, Chielon Luca. „Studio e ottimizzazione delle sollecitazioni meccaniche in un motore sincrono a riluttanza“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22063/.

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L’obiettivo dello studio è verificare la fattibilità di produzione del rotore di un motore sincrono a riluttanza pura tramite additive manufacturing e, successivamente, sfruttare le peculiarità di tale tecnologia per migliorarne le prestazioni. La libertà di design, consentita dalla Selective Laser Melting, permette di effettuare l’ottimizzazione topologica sul rotore, senza essere limitati dagli intrinsechi limiti di produzione. Dopo una prima parte più teorica, che serve ad introdurre alcune delle nozioni base inerenti al tema, nella seconda parte dell'elaborato si effettua un’analisi strutturale agli elementi finiti su un rotore avente i profili delle barriere di riluttanza già elettromagneticamente ottimizzati e se ne verifica lo stato tensionale. Successivamente, si interviene con l’obiettivo di massimizzare le prestazioni meccaniche e incrementare la massima velocità di rotazione. Si inseriscono, dunque, supporti di materiale nelle barriere per rinforzare la struttura e si convalidano i risultati con una nuova analisi elettromagnetica. Si scopre che l’introduzione delle “ribs” non solo riduce la coppia di riluttanza, ma inficia anche l’oscillazione di coppia, annullando l’ottimizzazione magnetica a monte dello studio.
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4

Nieri, Elia. „Progetto e realizzazione di un azionamento "dual inverter" per macchine sincrone a riluttanza“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15034/.

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L'oggetto della tesi consiste nella progettazione e realizzazione di un azionamento Dual Inverter a singola alimentazione per il controllo di macchine elettriche sincrone a pura riluttanza con centro stella aperto. La configurazione dell'azionamento prevede l’utilizzo di un solo pacco batteria collegato al primo inverter, mentre il secondo è direttamente alimentato da un condensatore flottante posizionato sul rispettivo bus DC; in altre parole, tale struttura può essere vista come un sistema alimentato da un singolo inverter con l’aggiunta di un compensatore della potenza reattiva di macchina. La configurazione studiata possiede le potenzialità per essere utilizzata sia in ambito automotive, che in applicazioni industriali. Tale sistema, oltre a migliorare lo sfruttamento del convertitore principale facendolo lavorare a fattore di potenza unitario, accresce il limite di tensione disponibile ai capi degli avvolgimenti della macchina a parità di tensione del pacco batterie e amplia la regione a coppia e a potenza costante, ritardando i deflussaggi per ottenere maggior coppia elettromagnetica ad elevate velocità. L'elaborato realizzato prevede una caratterizzazione sperimentale della macchina elettrica utilizzata, allo scopo di realizzare un sistema di controllo ottimizzato e una comparazione analitica tra l’azionamento dotato di singolo inverter e quello dotato di compensatore della potenza reattiva, per la verifica delle basi teoriche presenti in letteratura. Tutto ciò è stato poi confermato attraverso simulazioni in ambiente Simulink e prove sperimentali eseguite mediante sistema di prototipazione rapida dSPACE. L'azionamento è stato collaudato, testato e risulta essere funzionante per ogni valore del rapporto di tensione dei bus DC; dalle varie fasi del progetto sono stati ricavati risultati omogenei e concordi, che certificano l'efficienza del sistema e confermano la validità dei vantaggi dedotti dallo studio preliminare.
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Raimondi, Luca <1983&gt. „Il geografo riluttante. R.K. Narayan e il mondo di Malgudi“. Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5480/.

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Il presente lavoro è dedicato allo studio della geografia immaginaria creata dallo scrittore indiano di lingua inglese R.K. Narayan (1906-2001), allo scopo non solo di indagare la relazione che si stabilisce tra spazio, personaggi e racconto, ma anche di rilevare l’interazione tra il mondo narrativo e le rappresentazioni dominanti dello spazio indiano elaborate nel contesto coloniale e postcoloniale. Dopo un primo capitolo di carattere teorico-metodologico (che interroga le principali riflessioni seguite allo "spatial turn" che ha interessato le scienze umane nel corso del Novecento, i concetti fondamentali formulati nell’ambito della teoria dei "fictional worlds", e i più recenti approcci al rapporto tra spazio e letteratura), la ricerca si articola in due ulteriori sezioni, che si rivolgono ai quattordici romanzi dell’autore attraverso una pratica interpretativa di ispirazione geocritica e “spazializzata”. Nel secondo capitolo, che concerne la dimensione “verticale” che si estende dal cronotopo dei romanzi a quello dell’autore e dei lettori, si procede al rilevamento, all’interno del mondo narrativo, di tre macro-paesaggi, successivamente messi a confronto con le rappresentazioni endogene e esogene dello spazio extratestuale; da questo confronto, la cittadina di Malgudi emerge come proposta autoriale di riorganizzazione sociale e urbana dal carattere innovativo e dallo statuto eterotopico, sia in rapporto alla tradizione letteraria dalla quale origina, sia rispetto alle circostanze ambientali dell’India meridionale in cui essa è finzionalmente collocata. Seguendo una dinamica “orizzontale”, il terzo capitolo esamina infine il rapporto tra lo spazio frazionato di Malgudi, i luoghi praticati dai suoi abitanti e la relazione che questi instaurano con il territorio transfrontaliero e con la figura del forestiero; inoltre, al fine di stabilire la misura in cui la natura dello spazio narrativo influisce sulla forma del racconto, si osservano le coincidenze tra il tema dell’incompiutezza che pervade le vicende dei personaggi e la forma aperta dei finali romanzeschi.
The purpose of this dissertation is to study the spatial dimension in the novels of Indian English writer R.K. Narayan (1906-2001), in order to evaluate its interaction with dominant ideological representations of the Indian space and shed new light to the relation holding between space, plot and narrative form. The first chapter investigates a range of theoretical and critical sources, including: works addressing the so-called “spatial turn” in the field of humanities; literary theories based on the conceptual framework of possible worlds; and works on the representation of space in fiction. Chapter two and three examine Narayan’s fourteen novels using methodological tools mainly inspired by Westphal’s geocriticism and Friedman’s spatialization. Specifically, the second chapter works at the interface between fiction and reality, disclosing the linkage between the three broad spatial landscapes of the novels and their actual geographical referents. Malgudi thus emerges as a heterotopian site of newness, a “thirdspace” different from colonial and postcolonial conceptions of both city and village in the Indian context. The third chapter assesses the complex geographical dimension of the town and identifies the spatial trajectories covered by the characters, kinetic correlatives for their inner crisis in the face of modernity. Moreover, it explores the connection between narrative space, thematic content and narrative structure (i.e., open endings). This study thus aims at reinstating Narayan’s work out of the precinct of the Indian English novels portraying picturesque, mythologized and hegemonic versions of the national imaginary, into the context of a literature concerned with defining creative, alter-native spaces for the postcolonial nation. In so doing, my research project tests the explanatory possibilities of critical practices in the field of geocriticism on Narayan’s œuvre, contributing to the insertion of his diachronically changing small-town geography in the ever-growing, puzzle-like picture of rural and urban India.
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BRUNO, VALERIO ALFONSO. „IL RUOLO EUROPEO DELLA GERMANIA DALLA CRISI ECONOMICA AL 2015: L'INFLUENZA REGIONALE TRA EGEMONIA RILUTTANTE E CAPACITA'DI LEADERSHIP“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/17946.

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La ricerca indaga qual sia stato il ruolo regionale della Germania nel periodo che va dalla crisi economica del 2008 al 2015 basandosi su tre elementi in particolare: 1)Tipologia/stile di potere regionale. Il potere esercitato dalla Germania a livello regionale di tipo egemonico coercitivo o benevolente e multilaterale. 2)Guida/conduzione della regione. L'efficacia complessiva della guida/conduzione regionale della Germania nel periodo post-crisi. 3)Influenza complessiva. L’influenza complessiva del potere della Germania a livello regionale tra il 2008 ed il 2015. La ricerca sostiene che la Germania, successivamente alla crisi economica globale, abbia disposto nell’arco temporale 2008-2015 di un potere molto efficace, sia a livello deliberato che non-intenzionale, sviluppando un ruolo regionale non sempre ben definito, esibendo tuttavia tratti caratteristici più assimilabili alla leadership in senso stretto e dimostrandosi spesso molto capace nel condurre la regione europea attraverso situazioni critiche.
The research investigates what has been the particular role of Germany in the period from the 2008 economic crisis up to 2015, based on three elements in particular: 1) Type/style of regional power. The power exercised by Germany, on a continuum from a regional hegemonic type to a benevolent and multilateral leadership. 2) Guide/conduct of region. The overall effectiveness of Germany's regional guide role in the post-crisis period. 3) Overall influence or "power over outcomes". The influence excercised by Germany at the regional level between 2008 and 2015. The research supports eventually that Germany, following the global economic crisis, has disposed during the period 2008-2015 of a very effective power (both intentional and non-intentional) developing a particular regional role not always in a clear and defined way, exhibiting indeed traits similar to a leadership and being often capable of leading the European region through critical situations.
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Bücher zum Thema "Riluttanza"

1

Spinosa, Antonio. Mussolini razzista riluttante. [Milano]: Mondadori, 2000.

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Ferrarotti, Franco. Il cadavere riluttante. Roma: Editori riuniti, 1997.

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3

Spinosa, Antonio. Mussolini: Razzista riluttante. Roma: Bonacci editore, 1994.

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4

Galateria, Daria. Fughe dal Re Sole: Memorie di cortigiani riluttanti. Palermo: Sellerio, 1996.

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5

I riluttanti: Le élites italiane di fronte alla responsabilità. Roma: Laterza, 2012.

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6

Cipriano, Piero. La fabbrica della cura mentale: Diario di uno psichiatra riluttante. Milan]: Elèuthera, 2013.

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7

Ansaldo, Giovanni. L' antifascista riluttante: Memorie del carcere e del confino 1926-27. Bologna: Società editrice il Mulino, 1992.

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Buchteile zum Thema "Riluttanza"

1

Onori, Silvia. „Il corpo al prezzo della dote: per un’indagine sulle ragioni della riluttanza alle nozze nel Fetonte di Euripide“. In The Forgotten Theatre II, 99–114. Rombach Wissenschaft, 2020. http://dx.doi.org/10.5771/9783968210018-99.

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2

„E Riluttante Ragazzotti: Youths as Hesitant Participants in the Crucifixion“. In The Early Modern Child in Art and History, 67–84. Routledge, 2015. http://dx.doi.org/10.4324/9781315653617-11.

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