Dissertationen zum Thema „Pylori“
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Ferreira, Pedro Manuel Negreiro de Moura. „Helicobacter pylori“. Master's thesis, Universidade da Beira Interior, 2008. http://hdl.handle.net/10400.6/801.
Der volle Inhalt der QuelleIllingworth, David Simon. „Studies on Helicobacter pylori“. Thesis, University of Reading, 1992. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.333335.
Der volle Inhalt der QuelleSalamina, M. „Helicobacter pylori Pathogenic Factors“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423803.
Der volle Inhalt der QuelleDal 1994 il batterio Helicobacter pylori è stato classificato come organismo cancerogeneno di prima classe e la sua infezione è associata a patologie gastroduodenali. Più di metà della popolazione mondiale ne è infettata con una maggiore prevalenza nei paesi sviluppati. Nonostante la maggior parte dei casi le infezioni sono asintomatiche, il 20% sviluppa gravi patologie come ulcere peptiche e nell’1% dei casi genera linfomi e gastro carcinomi. L’incidenza e le caratteristiche di questo batterio hanno ispirato batteriologi, gastroenterologi, oncologi e farmacologi per indagare gli aspetti fisiopatologici legati all’infezione, così come microbiologi, ecologi, biologi molecolari hanno cercato i fattori di virulenza coinvolti in nell’infezione. H. pylori è un batterio microaerofilico Gram negativo che colonizza la mucosa gastrica. Non è un batterio acidofilo, anche se è in grado di sopravvivere nel lume dello stomaco per un breve periodo necessario per raggiungere le cellule epiteliali spostandosi attraverso la mucosa gastrica. La colonizzazione è mediata da fattori di virulenza predominanti come la motilità flagellare associata alla chemiotassi. Per evitare che sia espulso dal tratto intestinale dalla peristalsi, il batterio H. pylori stabilisce un’infezione cronica. L’ureasi, che è un enzima nickel dipendente, che idrolizza l’urea presente in ammoniaca e CO2 tamponando il pH acido dello stomaco. I casi più gravi sono associati ai ceppi che esprimono l’isola di patogenicità cag-PAI, che consiste in un cromosoma delimitato da elementi trasponibili. Un altro importante fattore di virulenza è la tossina vacuolizzante VacA, che induce la formazione di vacuoli citoplasmatici. Anche il meccanismo di acquisizione di ferro e nickel è fondamentale per la colonizzazione batterica e dunque finemente regolata da un gran numero di geni. Lo sviluppo di un vaccino e nuovi antibiotici nutrono una costante ricerca di nuovi possibili bersagli farmacologici, necessari per completa ed efficiente eradicazione del batterio H. pylori. In questa tesi sono stati analizzati il ruolo e la struttura di alcune proteine patogenetiche del H. pylori. Questi potenziali target farmacologici sono stati clonati, otto su undici sono stati espressi in un sistema eterologo, due proteine di quelle purificate hanno generato cristalli e di una sola ne è stata definita la struttura molecolare. In particolare è stato definito un possibile ruolo della proteina CeuE (HP1561), appartenete alla famiglia delle proteine che legano un substrato, cristallizzata in presenza del complesso Ni(His)2 e definita l’affinità con lo stesso in vitro. Del flagello, che svolge un ruolo chiave durante l’infezione, ne è stata studiata la proteina coinvolta nella formazione dell’uncino FlgD che è stata clonata, espressa, purificata e cristallizzata. Inoltre è stato riportato anche uno studio di altri fattori del flagello e di alcune proteine coinvolte nella risposta allo stress cellulare. Per ottenere tali risultati sono stati utilizzati approcci differenti. Per individuare le migliori proteine candidate per uno studio cristallografico e progettare costrutti funzionali sono state effettuate predizioni bioinformatiche. Gli amplificati di PCR sono stati clonati in vettori plasmidici. Le condizioni di espressione sono state ottimizzate e fatte in E. coli, un sistema di espressione eterologo. La solubilità delle proteine ricombinanti è stata analizzata e ottenuta anche mediante refolding. Sono stati usati diversi sistemi di purificazione per ottenere un buon grado di purezza. Per la caratterizzazione proteica sono state usate come tecniche la gel filtrazione analitica, spettroscopia UV, DLS (Dynamic Light Scattering) e dicroismo circolare. Le proteine sono state concentrate e sottoposte a esperimenti di cristallizzazione. I cristalli sono stati analizzati al sincrotrone ESRF (Grenoble, France). Spettroscopia di fluorescenza, SPR (surface plasmon resonance) e spettroscopia di massa sono le tecniche utilizzate per la caratterizzazione In Vitro. Nel secondo capitolo viene decritta la struttura tridimensionale di una proteina patogenetica di H. pylori, cristallizzata in presenza del suo possibile substrato fisiologico. HP1561 (CeuE) è una proteina di H. pylori annotata come componente periplasmatico di un trasportatore ABC che lega e trasporta il ferro. Recentemente è stato pubblicato chele ceuE e fecDE di H. mustelae codificano per proteine coinvolte nel acquisizione del nickel e cobalto. Nei Gram negativi, l’acquisizione del nickel è garantita da sistemi di proteine che operano a livello di membrana e periplasmatico. Per l’acquisizione del nickel, l’ H. pylori integra diversi sistemi non ancora caratterizzati, necessari per la maturazione di enzimi chiave come l’ureasi e l’idrogenasi. Per chiarire tale contraddizione nel sistema di acquisizione del nickel nell’H. pylori, CeuE è stata clonata, espressa, purificata, cristallizzata e la sua struttura è stata risolta. L’identità di sequenza tra i due Helicobacter (pylori e mustelae) è del 44%. Le due Istidine (H103 e H197), potenzialmente coinvolte nel legame di coordinazione del sistema sideroforo/Ni2+ nel H. pylori CeuE, risultano essere parzialmente conservate. L’His corrispondente alla His103 di H. pylori è conservata, mentre His197 è sostituita da una Leucina. Al fine d’identificare se tale mutazione possa influenzare il legame sideroforo/Ni2+, è stato prodotto e purificato il mutante H. pylori CeuE H197L. La struttura molecolare di H. pylori CeuE è stata determinata con una risoluzione di 1.65 Å mediante metodo SAD, sia nella forma apo, che in complesso col Ni(His)2. Essa è costituita da due domini globulari simili, ognuno costituito da cinque foglietti-β circondati da α-eliche, comunemente classificato come Rossman fold. Strutturalmente H. pylori CeuE appartiene alla Classe III della famiglia di proteine che legano un substrato specifico (SBPs). Dati cristallografici, saggi di fluorescenza e analisi all’SPR ci permettono di escludere il coinvolgimento della proteina nel trasporto della VitB12, eme, entrobactina, e ioni Ni2+ isolati. Al contrario la struttura della proteina/complesso Ni(His)2 e le costanti di dissociazione ottenute mediante SPR suggeriscono che H. pylori CeuE lega e trasporta il nickel in vivo mediante il complesso Ni2+/His o altro ligando che lo mima. Nel terzo capitolo viene presentato lo studio su FlgD, una proteina flagellare fondamentale nella formazione di un complesso extracellulare, l’uncino del flagello. La motilità dell’H. pylori è considerata un fattore di colonizzazione, attraverso il quale ceppi meno motili hanno minori possibilità di colonizzare e sopravvivere nell’ospite di ceppi più motili. Per la formazione del flagello sono coinvolti più di 50 geni per la regolazione e l’assemblaggio delle varie componenti. Le tre componenti principali sono il filamento, l’uncino e il corpo basale. FlgD non è presente quando il flagello è maturo, ma ha un ruolo chiave durante l’assemblaggio. Perciò, è stato classificato come proteina necessaria per l’impalcatura dell’uncino (hook scaffolding protein), considerata anche proteina di testa dell’uncino (capping protein) in quanto interagisce con FlgL, FlgK e le proteine del corpo basale. Nel ceppo H. pylori G27, FlgD corrisponde al gene hp0858 che è stato amplificato dal DNA genomico purificato e clonato in un vettore plasmidico. La proteina è stata prodotta in E. coli BL21 e la proteina è risultata essere solubile. Gel filtrazione analitica e misure al DLS confermano il suo stato di oligomerizzazione, che risulta essere un tetramero in soluzione. La proteina è stata concentrata fino a 30 g/l e cristallizzata dopo un paio di mesi d’incubazione. I cristalli hanno diffratto a una risoluzione massima di 2.7 Å. Per la sostituzione molecolare è stata usata la tecnica del homology modelling. Sono stati costruiti diversi modelli molecolari per fittare i dati sperimentali. La struttura secondaria dei modelli generati è stata comparata con gli spettri di dicroismo circolare, dove FlgD è risultata essere composta da un 12% di eliche e complessivamente da un 45% di foglietti beta (190-260nm). Le statistiche cristallografiche non hanno dato convergenza positiva negli esperimenti di sostituzione molecolare con i modelli testati. Per risolvere la struttura di FlgD sono necessari cristalli di FlgD derivatizzata con Selenometionine, che è stata espressa, purificata e cristallizzata. Nel quarto capitolo sono riportate le proteine patogenetiche di H. pylori che sono state caratterizzate in questa tesi. Queste proteine possono essere divise in due gruppi, il primo delle proteine flagellarli ed il secondo delle proteine coinvolte nella risposta allo stress cellulare in collaborazione con il Prof. V. Scarlato del dipartimento di Biologia dell’università di Bologna. FliN è una proteina citosolica localizzata nell’anello C del corpo basale del flagello ed interagisce con altri due componenti FliM e FliG. Mutazioni missenso di fliN sono state associate a ceppi non-motili ed è stato riportato che regola la rotazione oraria/antioraria del flagello. H. pylori FliN è stata clonata, espresso e purificata dai corpi d’inclusione dopo refolding. Lo grado di oligomerizzazione è stato analizzato mediante DLS e gel filtrazione analitica. La proteina è risultata essere polidispersa i soluzione e non sono stati ottenuti cristalli di proteina. FliD è la proteina “capping” del filamento cellulare ed è stato osservato che interagisce con FliT, che non è solo un chaperon substrato specifico del sistema III di esporto flagellare, ma inibisce anche l’espressione di fliD attraverso l’interazione con il complesso FlhD4C2. Al fine di analizzare la struttura del complesso FliD-FliT, è stata pianificata la co-espressione di queste proteine. Entrambe sono state clonate con un sistema di purificazione differente, ma solo la purificazione di FliT è stata possibile dai corpi d’inclusione. Lo spettro di dicroismo circolare ha rivelato una forte componente di foglietti-β nella struttura secondaria. Secondo le misure di DLS e gel filtrazione analitica FliT è polidispersa in soluzione e perciò non stati ottenuti cristalli della stessa. FlgN è una proteina del sistema secrezione tipo III ed è stato osservato che interagisce in maniera specifica con le proteine di giunzione dell’uncino con il filamento FlgK ed FlgL, prevenendone la proteolizzazione prima della maturazione del flagello. Queste proteine sono state clonate in differenti tipi di vettori plasmidici, ma solo FlgN è stata efficacemente espressa in E. coli. FlgN ricombinante è stata purificata mediante Ni-IMAC è risultata essere solubile. La proteina è stata caratterizzata con gel filtrazione analitica, DLS e CD. La proteina è un monomero in soluzione con un 30% di struttura secondaria non definita (190-260 nm). FlgN è stata concentrata e sottoposta a test di cristallizzazione. Nell’ultimo gruppo ci sono tre proteine HSPs (Heat Shock Response), prodotte dal batterio quando incontra stress come elevate temperature, etanolo, H2O2 e acidi. E’ stato accurato che le HSPs di H. pylori svolgono un ruolo importante durante l’infezione dell’ospite. HrcA e HspR reprimono la trascrizione di groESL e dnaK. L’attività di HrcA è influenzata dalla presenza di HspR, in quanto è stato dimostrato che HrcA non è in grado di legare il DNA in assenza di HspR. Queste due proteine sono state espresse in E. coli e purificate con Ni-IMAC. Durante le fasi di concentrazione hanno mostrato un limite di solubilità. Mutagenesi mirata sul costrutto di HspR e screening di detergenti su HrcA sono hanno migliorato il sistema, senza però riuscire ad ottenere una condizione ottimale per la formazione di cristalli di proteina. HP1026 (ORF) è un gene presente nello stesso operone di HspR (hp1025), ma con funzione non nota. Dall’analisi della sequenza è stato identificato un dominio con attività elicasica ed un dominio legante l’ATP. La proteina è stata espressa in E. coli e purificata con Ni-IMAC. Per la caratterizzazione sono state effettuate gel filtrazione analitica e dicroismo circolare. La proteina risulta essere un dimero in soluzione con un 35% di α-elica. I test di cristallizzazione son stati effettuati scrinando diverse concentrazioni e anche in presenza del possibile cofattore, ATPγS in forma non idrolizzabile. Nessun cristallo è stato ottenuto dalle condizioni testate. Appendice: Studio strutturale e funzionale della proteasi umana S1P/SKI1 Lo studio di questa proteasi umana è stato effettuato in collaborazione con il Prof. S. Kunz dell’Istituto di Microbiologia, del Centro Universitario Ospedaliero e dall’ Univ. Di Lausanne, Svizzera. S1P/SKI1 è una serina proteasi della famiglia delle Proprotein Convertasi (PCs). Lo scopo di membri di questa famiglia è quello di mediare l’attivazione di diversi importanti substrati per la vita cellulare. Tra queste proteasi, S1P presenta una specificità di substrato, con un sito di taglio dopo un residuo non basico. Tra i target cellulari di S1P sono stati identificati SREBP-2, coinvolto nella biosintesi dei lipidi e del colesterolo, BDNF, ATF-6 e glicoproteine superficiali di virus appartenenti alla famiglia delle Arenaviridae. S1P pesa 118kDa ed è una proteina multidominio; quindi 2 regioni di S1P sono state studiate, il “Prodomain” (ProD) che regola l’attività catalitica, ed il “cathalytic domain” (cS1P) che include i residui responsabili per la reazione proteasica. Inoltre è stato analizzato un mutante inattivo (cS1P_H249A) e due costrutti per il dominio di regolazione (ProD_AB e ProD_AC). Le sequenze nucleotidiche dei corrispettivi costrutti sono state sintetizzate come geni ottimizzati per l’espressione in E. coli e subclonati in vettori plasmidici per l’espressione ottenendo proteine in fusione con una coda di 6-His. Questi costrutti sono stati espressi in E. coli, purificati con Ni-IMAC e le frazioni positive sono state raccolte e concentrate per test di cristallizzazione. Sfortunatamente non sono stati ottenuti cristalli di proteina nelle condizioni testate. Per chiarire il ruolo di una variante mutata nel sito di taglio “C” del dominio di regolazione è stata effettuata una analisi di spettrometria di massa. La proteina secreta S1P mut C (sS1P_MutC, 116kDa) è stata purificata dal medium di coltura di una linea di HEK293 trasfettate e isolata con Co-IMAC. Il campione è stato denaturato in Guanidinio 6M e caricato in HPLC. Le frazioni corrispondenti ai picchi predominanti sono stati essiccati ed iniettati in spettrometro di massa (ESI-TOF). L’analisi delle masse, confrontate con la forma nativa (sS1P_WT) ha permesso di generare un profilo preliminare del pattern di processamento del dominio di regolazione (ProD) with a quadrupole-TOF spectrometer. Analysis of mass spectra, compared with wild-type form of S1P, allows generating a Pro Domain auto-processing profile.
Coelho, Filipa Maria Meireles da Cunha. „Helicobacter pylori : eficácia da terapêutica“. Master's thesis, Universidade da Beira Interior, 2013. http://hdl.handle.net/10400.6/1412.
Der volle Inhalt der QuelleLoos, Chantal. „"Campylobacter pylori" : apport du laboratoire de bactériologie dans une étude multidisciplinaire“. Paris 5, 1989. http://www.theses.fr/1989PA05P015.
Der volle Inhalt der QuelleGarrett, June Kazumi. „Inhibition of Helicobacter pylori by Wild Blueberry Phenolics“. Fogler Library, University of Maine, 2009. http://www.library.umaine.edu/theses/pdf/GarrettJK2009.pdf.
Der volle Inhalt der QuelleQueralt, i. Díaz Núria. „Detecció d'Helicobacter pylori en aigua“. Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2013. http://hdl.handle.net/10803/104263.
Der volle Inhalt der QuelleThis thesis has as main objectives the study of Helicobacter pylori in water samples from Catalonia, saliva and human feces using the PCR method. Also studied survival, morpholgy, viability and culturability of Helicobacter pylori in water. We first chose skim milk at 40% v / v as cryoprotectant and Columbia agar supplemented with 5% horse blood desfibrinada as a medium. We used a seminested PCR for ureA gene with HPU1 and HPU2 primers for the first PCR and HPUI1 and HPU2 for the second PCR. By gene 16S rRNA, we used the 1F and 1R primers for the first PCR and 1F and 2R for the second PCR. Using a silica and guanidine extraction method and optimization of the seminested PCR reaction mixtures for urea and 16S rRNA genes were detected 50 UPF / mL and 2-20UFC/mL respectively. H.pylori was detected in 12 human fecal samples. DNA of H.pylori was amplified in 30% of samples of wastewater, a 8.34% of the samples of river water in Catalonia and was not detected in spring water. The bacterial count and the number of H.pylori genomes remains constant throughout the study period, 21 days water in the dark at 7 ° C. The detection by PCR was also positive and constant during this period. The cells remained culturable only until the sixth day of storage. We observed morphological conversion of bacterial cells through the spiral to cocal over time. The study of cell morphology in a vertical section of a colony of H.pylori showed the coexistence of cells with bacillary and coccal morphology. The analysis of saliva from 31 healthy individuals showed the presence of this bacterium in the mouth of 6% of the analyzed population but we urea only confirmed the presence of H.pylori in three samples by sequencing.
Goto, Hidemi. „Helicobacter pylori and gastric diseases“. Nagoya University School of Medicine, 2003. http://hdl.handle.net/2237/5386.
Der volle Inhalt der QuellePhillips, Rosemary Helen. „Metal ions and Helicobacter pylori“. Thesis, King's College London (University of London), 2003. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.408125.
Der volle Inhalt der QuelleKivi, Mårten. „Aspects of Helicobacter pylori transmission /“. Stockholm, 2005. http://diss.kib.ki.se/2005/91-7140-422-8/.
Der volle Inhalt der QuelleJones, Hilary Francis. „Helicobacter pylori survival in macrophages /“. Title page and abstract only, 2004. http://web4.library.adelaide.edu.au/theses/09SBT/09sbtj762.pdf.
Der volle Inhalt der QuelleThomas, Julian Edward. „Helicobacter pylori infection in childhood“. Thesis, University of Newcastle Upon Tyne, 1998. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.300216.
Der volle Inhalt der QuelleChatsuwan, Tanittha. „Antibiotic resistance in Helicobacter pylori“. Thesis, University of Edinburgh, 2003. http://hdl.handle.net/1842/24320.
Der volle Inhalt der QuelleCunha, Ana Raquel Barreira. „Cancro Gástrico e Helicobacter Pylori“. Master's thesis, Instituto de Ciências Biomédicas Abel Salazar, 2009. http://hdl.handle.net/10216/52733.
Der volle Inhalt der QuelleKoskenpato, Jari. „Helicobacter pylori and functional dyspepsia“. Helsinki : University of Helsinki, 2001. http://ethesis.helsinki.fi/julkaisut/laa/kliin/vk/koskenpato/.
Der volle Inhalt der QuelleCunha, Ana Raquel Barreira. „Cancro Gástrico e Helicobacter Pylori“. Dissertação, Instituto de Ciências Biomédicas Abel Salazar, 2009. http://hdl.handle.net/10216/52733.
Der volle Inhalt der QuelleWanken, Amy Elizabeth. „Helicobacter pylori colonization of the mouse gastric mucosa the Entner-Doudoroff pathway and development of a promoter-trapping system /“. Columbus, Ohio : Ohio State University, 2004. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1059079727.
Der volle Inhalt der QuelleTitle from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains xiii, 145 p.; also includes graphics (some col.). Includes abstract and vita. Advisor: Kathryn Eaton, Dept. of Veterinary Biosciences. Includes bibliographical references (p. 130-145).
Palau, de Miguel Montserrat. „Detection of Helicobacter pylori Microevolution and Multiple Infection, and Genomic Analysis of Helicobacter pylori Strains“. Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2019. http://hdl.handle.net/10803/668148.
Der volle Inhalt der QuelleHelicobacter pylori és el focus d’atenció de molts estudis a causa de la seva coneguda relació amb el càncer gàstric. Encara que molts estudis han tractat de desxifrar la relació exacta entre el bacteri i la progressió del càncer, i s'han descobert diversos factors de virulència, no s'ha trobat una resposta exacta. En la primera part d'aquesta tesi, es va estudiar la utilitat de sis gens conservats per la detecció de la infecció per H. pylori i la caracterització de diverses soques aïllades de biòpsies gàstriques, estudiant-se també la seva filogènia. En alguns casos, el valor de la distància entre les soques era alt, fet indicatiu d’un esdeveniment d'infecció múltiple. En altres casos, es van trobar petites diferències entre els clons, el que suggereix esdeveniments de microevolució en lloc d’infecció múltiple. Aquesta tesi es va ampliar amb l'estudi de la utilitat de la seqüenciació d'amplicons d'aquests gens conservats en la detecció de microevolució i infeccions múltiples en biòpsies gàstriques de pacients amb símptomes dispèptics. En aquest estudi es van analitzar cinc biòpsies gàstriques de quatre pacients infectats per H. pylori. En totes les biòpsies gàstriques analitzades es van detectar infeccions múltiples per H. pylori amb una soca predominant. Aquests resultats suggereixen que H. pylori colonitza l'estómac humà mitjançant diverses circumstàncies d'infecció que condueixen a una infecció múltiple gàstrica amb una soca predominant juntament amb altres soques minoritàries. L'última part d'aquesta tesi va començar amb l’estudi preliminar de 51 genomes complets d’H. pylori i es va centrar després en l’estudi i comparació de tres genomes obtinguts del mateix pacient. Específicament, aquestes soques van ser aïllades alhora d’un estómac amb adenocarcinoma, on una soca provenia del teixit no tumoral i les altres dues del teixit tumoral. Totes mancaven del factor de virulència més destacat, l'illa de patogenicitat cag; un dels factors més estudiats i el més relacionat amb la malignitat del bacteri. Per una altra banda, vam trobar diferències en el genotip del gen vacA i en gens relacionats amb la ureasa, la membrana externa i els flagels.
Rader, Bethany Anne. „Autoinducer-2 regulation of motility in Helicobacter pylori /“. view abstract or download file of text, 2006. http://proquest.umi.com/pqdweb?did=1251819321&sid=6&Fmt=2&clientId=11238&RQT=309&VName=PQD.
Der volle Inhalt der QuelleTypescript. Includes vita and abstract. Includes bibliographical references (leaves 80 - 90). Also available for download via the World Wide Web; free to University of Oregon users.
Boublil, Laurence Yae͏̈l. „Maladie ulcéreuse : physiopathologie, traitements ; rôle d'hélicobacter pylori“. Paris 5, 1998. http://www.theses.fr/1998PA05P006.
Der volle Inhalt der QuelleMassiere, Jessica. „La transition épithélio-mésenchymateuse dans les cellules épithéliales gastriques : rôle des microARN régulés par Helicobacter pylori“. Thesis, Bordeaux 2, 2011. http://www.theses.fr/2011BOR21835/document.
Der volle Inhalt der QuelleMicroRNA are small noncoding RNA that post-transcriptionally regulate gene expression. Due to their high regulator potential, a change in their expression may lead to the emergence of diseases such as cancer or inhibition of defense mechanisms against pathogens. Our aim is to characterize the role of miRNA in the response of gastric eptithelial cells to Helicobacter pylori (H. pylori). Indeed, H. pylori promote gastric adenocarcinoma and MALT lymphoma. Its virulence is essentially mediated by CagA, injected into cells of the gastric mucosa. Thanks to high throughput sequencing of miRNA content of a gastric epithelial cell line, infected or not with H. pylori: miR-200b and -200c appeared up-regulated upon infection. These miRNA are potent inhibitors of the “epithelial-to-mesenchymal transition” (EMT), a process that drastically alters cell morphology and promotes cell invasion. MiR-200b/c target the transcription factors ZEB1 and ZEB2, with which they are involved in a mutually repressive feedback loop. In basal conditions, the high levels miR-200b/c in gastric epithelial cells totally silence ZEB1 mRNA whereas H. pylori promotes EMT via ZEB1 expression, on the dependence of CagA translocation into host cells. But, paradoxically, miR-200b/c levels were also up-regulated upon infection. The increased miR-200b/c levels in infected cells moderate ZEB1 induction thanks to NF-kB activation and constitute a self-defense mechanism to thwart the loss of their epithelial phenotype upon infection
Carles, Bertrand. „La gastrite chronique associée à Hélicobacter pylori : résultats et suivi à long terme aprés éradication de la bactérie chez des patients ulcéreux duodénaux“. Bordeaux 2, 1995. http://www.theses.fr/1995BOR23010.
Der volle Inhalt der QuelleYasar, Zemine. „Die Rolle der Helicobacter pylori Infektion bei dyspeptischen Beschwerden und Hyperemesis gravidarum während der Schwangerschaft“. [S.l. : s.n.], 2008. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:289-vts-65787.
Der volle Inhalt der QuelleLundin, Annelie. „Diversity and persistence of Helicobacter pylori /“. Stockholm, 2004. http://diss.kib.ki.se/2004/91-7349-885-8/.
Der volle Inhalt der QuelleNgoyi, Esther Nina. „Résistance de Helicobacter pylori aux antibiotiques et d’autres substances antimicrobiennes. : Aspects moléculaires des mécanismes de détection“. Thesis, Bordeaux, 2016. http://www.theses.fr/2016BORD0442/document.
Der volle Inhalt der QuelleContext: The objective of this work was to improve Helicobacter pylori infection management. Materials and methods: H. pylori detection, it’s resistance to clarithromycine, tetracyclin, levofloxacin, and determination pathogenic genes were done by real-time PCR on 23 S rRNA, on 16 S rRNA gene, classic PCR, sequencing. Evaluation of the resistant mutant stability to its sensitive isolate was carried out by competing them over a long period in culture on AGS gastric cells and whole sequencing genome. The evaluation of Ceiba pentandra extract effect on H. pylori was carried out by determining the minimum inhibitory concentration. Results: Prevalence of H. pylori infection: 75.52%, resistance to clarithromycin and tetracycline: 4.2% and 1.2%, levofloxacin resistance: 57%. CagA gene: 92.2%. Vac As1m1 gene: 82%. Lack of stability of the resistant mutant in a 3695 R/S pair of isolates (R/S ratio 0.1), at the 30 day of the co-culture (p <0.05); this mutant had an A2142G mutation conferring resistance to clarithromycin. Stability of the resistant mutant in the other 3657 pair of isolates (R/S ratio of 1.7) at the 40 day of the co-culture (p <0.05), with development of compensatory mutations; this mutant had an A2143G mutation conferring resistance to clarithromycin. The moderate to low activity was noted with the hydroethanol extract and the butanol extract: minimum inhibitory concentration: 50 to 80 μg / ml. Conclusion: It’s possible to treat H. pylori infection with therapy based on clarithromycin in Congo. The absence of a strong activity does not make it possible to recommend Ceiba pentandra in the treatment of H. pylori infection. Reversion resistance is possible with H. pylori
Houben, Martinus Henricus Maria Gerardus. „Clinical aspects in Helicobacter pylori infections“. [S.l. : Amsterdam : s.n.] ; Universiteit van Amsterdam [Host], 2000. http://dare.uva.nl/document/81155.
Der volle Inhalt der QuelleBjörkholm, Britta. „Helicobacter pylori : cellular interactions and pathogenesis /“. Stockholm : [Karolinska institutets bibl.], 2001. http://diss.kib.ki.se/2001/91-7349-084-9/.
Der volle Inhalt der QuelleUnge, Peter. „Pharmacological therapy of Helicobacter pylori infection /“. Linköping : Univ, 2002. http://www.bibl.liu.se/liupubl/disp/disp2002/med734s.pdf.
Der volle Inhalt der QuelleGunn, Melanie Catherine. „Clinical relevance of Helicobacter pylori genotypes“. Thesis, University of Leicester, 2000. http://hdl.handle.net/2381/29349.
Der volle Inhalt der QuelleBoughan, P. K. „Innate immune defence to Helicobacter pylori“. Thesis, University College London (University of London), 2007. http://discovery.ucl.ac.uk/1444551/.
Der volle Inhalt der QuelleTalbi, Patrice. „Macrolides et éradication de Hélicobacter pylori“. Bordeaux 2, 1994. http://www.theses.fr/1994BOR23066.
Der volle Inhalt der QuelleEphrati, Véronique. „Hélicobacter pylori et les récidives d'ulcères“. Paris 5, 1991. http://www.theses.fr/1991PA05P043.
Der volle Inhalt der QuelleBoonjakuakul, Jenni Kim. „Analysis of Helicobacter pylori gene expression /“. For electronic version search Digital dissertations database. Restricted to UC campuses. Access is free to UC campus dissertations, 2003. http://uclibs.org/PID/11984.
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