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Zeitschriftenartikel zum Thema „Psicologia dello sviluppo“

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Gaj, Nicolň. „Verso un modello unificato in psicologia clinica. Un'analisi storico-epistemologica sullo sviluppo della disciplina“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (April 2010): 73–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-002004.

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La psicologia clinica in Italia si č sviluppata sotto l'influenza di svariate sollecitazioni scientifiche e culturali. Come nel resto d'Europa, la spinta della filosofia neo-positivistica permise il delinearsi di una disciplina autonoma, minacciata perň da istanze filosofiche e ideologiche proprie del nostro panorama culturale. La progressiva trasformazione del tessuto sociale e la maggiore soliditŕ scientifica e teorica della psicologia clinica chiamano i professionisti a occuparsi sempre di piů di problemi di rilevanza sociale. Entro questo scenario, risulta centrale la necessitŕ di chiarire e circoscrivere alcune questioni centrali nella definizione della psicologia clinica, quali il rapporto tra clinica medica e clinica psicologica, la specificazione delle caratteristiche dell'erogazione di servizi psicologici, le peculiaritŕ del ruolo dello psicologo clinico nell'operare congiunto con altri professionisti. In considerazione della pluralitŕ di contesti in cui opera lo psicologo clinico e della frammentazione del sapere psicologico, emerge l'opportunitŕ di individuare un frame condiviso, in grado di integrare e coordinare i principali riferimenti teorici e metodologici dell'intervento in psicologia clinica. L'individuazione di tale cornice teorico-metodologica non puň prescindere dalla considerazione di alcune istanze ritenute centrali nella definizione della clinica come dimensione applicativa della psicologia.
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Monti, Fiorella, Alessandra Farneti und Alessandra Sansavini. „Dalla psicologia dell'età evolutiva alla psicologia dello sviluppo“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 227–42. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12609.

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Il presente lavoro ripercorre alcune tra le principali ricerche nell'ambito della psicologia dell'età evolutiva, avviate dai primi allievi di Renzo Canestrari a partire dagli anni '50 del secolo scorso. In particolare, rilegge il percorso accademico degli allievi Marco Walter Battacchi e Giuliana Giovanelli, che hanno ricoperto la I e la II Cattedra di Psicologia dell'Età Evolutiva, poi Psicologia dello Sviluppo, nell'Ateneo di Bologna, ricordandone i principali contributi scientifici e didattici.Tra questi, i contributi, su numerosi temi, di Battacchi (il ritardo mentale, le difficoltà dei figli degli immigrati italiani in Germania, il pregiudizio etnico, la delinquenza minorile, lo sviluppo del pensiero e delle emozioni e i rapporti con il linguaggio e la teoria della mente) e di Giovanelli (modalità di valutazione e comunicazione tese a valorizzare le potenzialità di ogni bambino/a, psicologia della percezione, del tempo, del neonato a termine e pretermine e dei primi processi percettivi, cognitivi e linguistici) hanno dato un apporto innovativo e ampiamente riconosciuto a questa disciplina e ai primi 50 anni di storia dell'Istituto, poi Dipartimento, di Psicologia. Le loro idee e i loro lavori pioneristici hanno costituito un fondamentale riferimento per i nuovi gruppi di ricerca in ambito evolutivo sia nell'Ateneo di Bologna che a livello nazionale e internazionale.
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Bosio, Albino Claudio, Guendalina Graffigna und Serena Barello. „In dialogo con gli interventi sull'articolo: "uno scenario transdisciplinare sulla salute: nuovo paradigma per la psicologia e gli psicologi?"“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 3 (Oktober 2021): 52–56. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003010.

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Gli Autori replicano ai contributi sull'articolo-bersaglio "Uno scenario transdisciplinare sulla salute: paradigma per la psicologia e gli psicologi?" sottolineando lo sviluppo di due linee tematiche di riflessione. Da un lato, si osserva un approfondimento delle ragioni a favore di un approccio transdi-sciplinare alla salute e a favore di un impegno della psicologia in tal senso. Da un altro lato, sono poste a tema una serie di "questioni aperte" (dal punto di vista para-digmatico, metodologico, organizzativo, culturale, formativo, istituzionale-politico) che la psi-cologia è chiamata ad affrontare nel prossimo futuro se vorrà orientare il suo sviluppo in chia-ve transdisciplinare. Entrambe le linee sono ritenute essenziali per una verifica di percorribilità dello scenario transdisciplinare da parte della psicologia della salute
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Freda, Maria Francesca. „La salute come bene comune sostenibile“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 3 (Oktober 2021): 19–23. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003004.

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Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una accelerazione dello sviluppo tecnologico, scientifico e culturale che ha radicalmente trasformato gli scenari della vita sociale, generato importanti opportunità, ma anche introdotto questioni relative alla stessa sostenibilità del pro-cesso. Anche in ambito sanitario, gli sviluppi delle conoscenze scientifiche e tecnologiche han-no portato cambiamenti che non comprendono il solo ambito della medicina, ma implicano questioni etiche, sociali, economiche e, ovviamente, psicologiche. La sostenibilità è una domanda trasversale alla contemporaneità che, per essere affrontata, richiede l'istituzione di un campo di conoscenza transdisciplinare. Alla luce di questo scenario, l'autrice propone il riferimento alla Psicologia della Salute quale vertice fondamentale di un campo di conoscenza transdisciplinare che contribuisca allo sviluppo di un modello della salute come bene comune sostenibile.
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Muzio, Marisa, und Luca Argenton. „Psicologia dello sport: il benessere per la prestazione eccellente“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 1 (Mai 2021): 233–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11634.

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Lo studio delle relazioni tra attività fisica e qualità della vita rappresenta una delle aree di maggiore interesse per diverse discipline psicologiche, dalla psicologia della salute a quella applicata allo sport, fino alla psicologia del ciclo di vita. La psicologia dello sport, in particolare, si presenta oggi come area teoricoapplicativa in cui convergono e si integrano i contributi delle scienze dello sport e delle discipline psicologiche. In linea con le attuali tendenze della Positive Psychology, l'approccio applicativo tende a costruire il modello di funzionamento ottimale dell'atleta – sia nell'età dello sviluppo che ad alto livello agonistico – e a supportarne e svilupparne le condizioni di funzionamento ottimale. ? in questo quadro di riferimento che si contestualizzano gli studi sulla peak performance e sui peak moments in generale. Tra questi, l'articolo evidenzia e approfondisce la centralità del costrutto di flow sia in chiave teorica che nelle sue ricadute operative.
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Baudry, Francis. „La psicologia dell'Io, 1950-2010: stasi o evoluzione?“ PSICOANALISI, Nr. 2 (Februar 2013): 11–44. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-002002.

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L'articolo si propone di illustrare le idee centrali di Hartman, Kris e Loewenstein nei primi anni '50 e di mostrare come siano servite a strutturare quella che era stata fino ad allora un'impresa terapeutica alquanto caotica. Nella seconda parte l'autore analizza come dall'idea dell'analisi terapia del singolo si siano sviluppati altri punti di vista la persona Inserire riassunto di massimo 10 righe, soprattutto in Inghilterra e in Francia. Questi nuovi sviluppi si sono soffermati sul ruolo delle prime relazioni oggettuali con i contributi dei kleiniani e di Winnicott e sull'importanza della fase pre-edipica dello sviluppo. Nella terza parte l'Autore esamina brevemente come la pratica della cosiddetta psicologia dell'Io si sia silenziosamente evoluta, senza aver tuttavia dato vita a una nuova teoria ed esamina le conseguenze della disconnessione tra teoria e tecnica.
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Martino, Angela, Carla Gasparri und Lara Facchini. „Ergobiografia del professor Renzo Canestrari“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 15–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12596.

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La produzione scientifica del Professor Renzo Canestrari (del quale vengono sintetizzate le note biografiche essenziali) si è estesa per quasi settanta anni ed ha riguardato vari ambiti della psicologia, soprattutto la psicologia della percezione, la psicologia dell'età evolutiva e la psicologia clinica. Il corpus delle pubblicazioni nelle quali sono riportati i risultati di questa lunga attività di ricerca e di riflessione teorica costituisce un patrimonio culturale e accademico di enorme valore epistemologico e documentano molti aspetti dello sviluppo della psicologia italiana nella seconda metà del ‘900. Questi aspetti sono potenzialmente di grande interesse per studi di storiografia ed epistemologia delle scienze psicologiche.
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Di Pietro, Maria Luisa, und Adelia Lucattini. „Sviluppo adolescenziale e comportamenti sessuali“. Medicina e Morale 40, Nr. 2 (30.06.1991): 247–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1143.

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Addentrarsi nel mondo degli addolescenti nel tentativo di comprendere il perché delle loro scelte e dei loro comportamenti, in particolar modo sessuali, è impresa alquanto ardua: non vi è infatti nessuna altra fase dello sviluppo umano che sia sì intrisa di contraddittorietà e di provvisorietà come l'adolescenza e quindi difficilmente passibile di schematizzazioni e di soluzioni. Lo scopo di questo lavoro, che si avvale della vasta letteratura esistente in tema di adolescenza, è quello non di schematizzare ma di individuare - anche alla luce degli apporti della psicologia - le ragioni dei comportamenti adolescenziali in campo sessuale (rapporti sessuali, uso della contraccezione, diffusione delle malattie sessualmente trasmesse) perché questa conoscenza sia punto di partenza per l'elaborazione di una mirata strategia educativa della sessualità.
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Pine, Fred. „Oltre il pluralismo: psicoanalisi e funzionamento della mente“. PSICOANALISI, Nr. 1 (September 2012): 51–80. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-001005.

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Soggetti che Freud ha escluso o analizzato in maniera incompleta in oltre un secolo di osservazione sono stati oggetto di indagine teorica: il ruolo dell'altro, il sé, il periodo preedipico, l'azione, il controtransfert, i limiti di neutralitŕ/anonimitŕ/astinenza, i loci del dramma analitico, gli effetti che vanno oltre l'interpretazione e i bisogni di base (vs. i desideri). Questi sviluppi hanno generato teorie contrastanti e gruppi settari. L'autore discute i processi della psicologia di gruppo e propone una visione ampia e inclusiva della psicoanalisi sotto l'intestazione dello studio dei "meccanismi della mente". Offre alcune proposte integrative rispetto ai compiti centrali dello sviluppo individuale, alle teorie della mente, all'approccio relazionale e ad alcuni aspetti tecnici.
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Guerra, Giovanni. „La relazione medico paziente: dialogo tra psicologia e medicina sull'adattamento“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 1 (Mai 2021): 137–51. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11606.

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Il rapporto medico-paziente, tema ampiamente dibattuto in letteratura, viene qui proposto indicando l'adattamento come terreno di incontro nel quale medicina e psicologia possano dialogare, condividendo lo stesso punto di osservazione, pur mantenendo le loro specificità di lettura dei fenomeni e di intervento.La vita è un continuo processo adattativo la cui storia è il risultato deterministico e imprevedibile del gioco delle risorse, delle possibilità, dei vincoli, dei limiti, delle occasioni propri sia del soggetto sia della realtà.Questa formulazione dell'adattamento si applica tanto allo sviluppo biologico quanto allo sviluppo psicologico e, pur nella differenza dei "materiali" osservabili, offre un comune vertice di osservazione.La malattia è un evento quasi inevitabile della vita e coinvolge il soggetto in tutta la sua complessità bio-psico-sociale. Da qui, la sollecitazione a includere il malato con la sua soggettività (valori, storia, emozioni, fantasie …) all'interno del campo clinico. Tale inclusione, peraltro, pone due domande: da una parte, sulle ragioni dell'eclissi dell'interesse per la soggettività e, da un'altra parte, sul potenziale valore aggiunto apportato dalla presenza della soggettività del paziente nel campo clinico.La logica dello sviluppo del sapere e delle tecniche in medicina spiega le ragioni del progressivo disinteresse per la soggettività, ma lo stesso sviluppo implica la valorizzazione dell'individualità biologica. L'individualità non è, di per sé, la soggettività ma costituisce indubbiamente la via per prendere in considerazione la singolarità dei processi adattativi alla malattia.L'inclusione della soggettività se appare evidentemente vantaggiosa per il paziente, offre anche al clinico il vantaggio di una partecipazione attiva e di adesione ai percorsi diagnostici e terapeutici. Nella narrazione che il paziente fa della storia della malattia, infatti, si può rintracciare e comprendere anche la sua strategia adattativa. In particolare, si avanza la proposta di lettura della narrazione ipotizzando il vissuto della malattia e le aspettative nei confronti del curante come organizzatori della narrazione.
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Albanese, Ottavia, Eleonora Farina und Caterina Fiorilli. „Cognizione, linguaggio, emozioni: ricerche evolutive e interventi educativi. Il contributo di Marcello Cesa-Bianchi e della sua scuola“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 1 (Mai 2021): 167–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11620.

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Tra i lavori di Cesa-Bianchi nell'ambito della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, sono di particolare interesse i suoi contributi sul tema dello sviluppo atipico, sul rapporto che intrattiene il divenire del pensiero con il linguaggio nella crescita del bambino e, infine, sulle sue ultime riflessioni e indicazioni in tema di formazione del docente e dell'educatore. Particolarmente sensibile all'approccio piagetiano e maturazionista, Cesa-Bianchi non ha mancato di accogliere nella sua riflessione teorica, quanto nella ricerca scientifica, le sollecitazioni che provenivano dalla cultura post-piagetiana sin dalla prima metà del XX secolo, spingendo la sua attenzione alle dimensioni bio-psico-sociali dello sviluppo umano. Il presente lavoro ripercorre alcuni temi cardine del contributo di Cesa-Bianchi e dei suoi stretti collaboratori evidenziandone le correlazioni con lo scenario scientifico nazionale e internazionale.
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Onnis, Luigi. „Se la psiche č il riflesso del corpo. Una nuova alleanza tra neuroscienza e psicoterapia“. PSICOBIETTIVO, Nr. 2 (März 2010): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002004.

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L'Autore sottolinea come i recenti importanti scviluppi delle neuroscienze permettano, oggi, una piena reintegrazione della unitŕ mentecorpo, proponendo la mente come collegata non solo al substrato neurale del cervello, ma all'intero corpo, quale mediatore degli scambi e delle connessioni col mondo esterno. Inoltre alcune significative scoperte delle neuroscienze, quali la natura essenzialmente "relazionale" della mente, la "memoria implicita", e, in particolare, i "neuroni-specchio", danno supporti neurofisiologici e conferme a molte acquisizioni sperimentali e cliniche della psicologia dello sviluppo e della psicoterapia, relative all'importanza della "conoscenza relazionale implicita" e dei linguaggi analogici e metaforici, all'empatia nella relazione terapeutica, alla dinamica del cambiamento terapeutico. L'Autore prende in considerazione queste implicazioni con particolare riferimento alla psicoterapia sistemica e sottolinea come, alla luce di queste considerazioni, si possa parlare oggi di "nuova alleanza" tra neuroscienze e psicoterapia.
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Spalletta, Maria. „IN UN MONDO NEL MONDO“. Revista ComSertões 8, Nr. 1 (03.08.2020): 168. http://dx.doi.org/10.36943/comsertoes.v8i1.8677.

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In questo articolo presento la mia personale esperienza di Service Learning Internazionale, sviluppata attraverso il progetto INTEREURISLAND come tirocinio prelaurea del corso in Psicologia dello Sviluppo, della Personalità e delle Differenze Individuali presso l’Università degli studi di Padova. Nello specifico riporto le esperienze formative realizzate attraverso: le diverse attività con gli adolescenti in conflitto con la legge accolti presso il CASE Gey Espinheira, struttura rieducativa di semilibertà della città di Juazeiro-BA (BR); la frequentazione del corso di “Dinamiche di Gruppo e Relazioni Interpersonali” al Dipartimento di Scienze Umane, Campus III / dell’Università dello Stato della Bahia / UNEB; la partecipazione a due eventi all’insegna del dialogo interculturale quali il I Colóquio Brasil Itália e l’ENINEPE. Questo articolo ha come obiettivo il favorire e promuovere la mobilità studentesca e giovanile attraverso esperienze formative interculturali che si dimostrano essere fonti di grandi ricchezze e occasioni di riscoperta.
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Fivaz-Depeursinge, Elisabeth, Chloč Lavanchy-Scaiola und Nicolas Favez. „La comunicazione triangolare del bambino piccolo in famiglia: un accesso all'intersoggettivitŕ triadica? Considerazioni teoriche e casi clinici“. RICERCA PSICOANALITICA, Nr. 3 (September 2012): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-003008.

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Nel corso di questi ultimi decenni, il concetto d'intersoggettivitŕ primaria ha raccolto consensi tra gli studiosi dello sviluppo e i clinici. Ma una nuova sfida viene lanciata ai nostri modelli dalle recenti scoperte sulle competenze triangolari del bambino molto piccolo e sulla sua capacitŕ di comunicare simultaneamente con i due genitori. Queste scoperte fanno emergere la questione di una forma collettiva d'intersoggettivitŕ. Le scoperte sulla competenza triangolare di bambini di 3-4 mesi in interazione con padre e madre in differenti contesti della Lausanne trilogue play situation sono passate in rassegna e illustrate con uno sguardo che esamina se essa sia basata su un programma diadico o triangolare e se le condizioni per una forma gruppale di intersoggettivitŕ primaria siano soddisfatte. La discussione si focalizza sulle revisioni che tali scoperte richiedono alla teoria dell'intersoggettivitŕ, alla teoria dello sviluppo e alla pratica clinica, portandoci verso una psicologia tri-personale.
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Bucchi, Sergio. „Herbert Spencer e l'evoluzionismo predarwiniano“. PARADIGMI, Nr. 2 (Juli 2011): 31–45. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002003.

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Idi Herbert Spencer, il primo tentativo di psicologia in chiave evoluzionistica, furono pubblicati quattro anni prima didi Charles Darwin. Intento dell'autore č quello di ricostruire il percorso che portň Spencer a formulare l'ipotesi alla base del suo pionieristico lavoro. Oggetto dell'articolo č il dibattito sviluppatosi nella Gran Bretagna della prima metŕ degli anni Cinquanta del 19° secolo intorno alla cosiddetta "ipotesi dello sviluppo". Dalle discussioni con G.H. Lewes e con T.H. Huxley sulle teorie di Lamarck e sulle proposte di un allora fortunatissimo libro, Spencer trasse conclusioni che continuň a ritenere sostanzialmente valide anche dopo l'uscita del libro di Darwin.
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Narzisi, Antonio, und Filippo Muratori. „Empatia e Teoria della Mente nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo: le persone con autismo possono riconoscere le emozioni?“ QUADERNI DI GESTALT, Nr. 2 (Mai 2012): 101–12. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002011.

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Le persone con autismo possono riconoscere le emozioni? Questa domanda č il focus del lavoro. I risultati del nostro studio mostrano prestazioni deficitarie nelle prove verbali di Teoria della Mente ma non in compiti di Teoria della Mente contestuale, ovvero nella comprensione dei contesti emotivi, suggerendo che la presenza di spunti contestuali č di aiuto per il riconoscimento delle emozioni in bambini con autismo. Questi dati sono stati brevemente discussi attraverso la teoria dell'isomorfismo interpersonale (Psicologia della Gestalt); la teoria della simulazione incarnata (embodied simulation di Gallese); e la teoria del confine di contatto (psicoterapia della Gestalt). Inoltre l'elaborazione locale dell'informazione (livello sistematizzante) non č considerata un ostacolo per l'elaborazione globale/gestaltica dell'informazione e per il riconoscimento delle emozioni ma piuttosto come un segno di neuro-diversitŕ.
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Amann-Gainotti, Meret. „Violenze nella coppia coniugale: cosa hanno da dire gli uomini?“ RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, Nr. 2 (Januar 2011): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-002005.

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Obiettivo del contributo č di fornire dati preliminari su alcuni punti di vista maschili, ricavati da uno studio pilota condotto a Ginevra presso l'Associazione Vires, un organismo che si occupa di prevenzione e di trattamento delle violenze esercitate nella coppia e nella famiglia, interessandosi prevalentemente degli uomini autori di violenze nell'ambito familiare, ma dando anche ascolto a uomini che si presentano spontaneamente per cercare aiuto. La ricerca č condotta in collaborazione con la Cattedra di Psicologia dello Sviluppo e di Psicologia dell'Educazione della Facoltŕ di Scienze della Formazione dell'Universitŕ di Roma Tre e si ricollega ad una precedente esperienza di collaborazione con il Centro Antiviolenza della Provincia di Roma. Sono stati intervistati con uno schema di intervista qualitativa della durata di 2-3 ore, 4 uomini che hanno accettato di collaborare. Le interviste sono state interamente registrate e trascritte; in tal modo č stato possibile rilevare una serie di temi conflittuali e di nodi problematici che facevano da sfondo ai comportamenti violenti dei soggetti. Č stato inoltre rilevato che, nelle coppie in esame, non solo l'uomo, ma anche le donne sono soggette a scatti d'ira, collera, aggressioni, soprattutto verbali, ma a volte anche fisiche. Un altro dato significativo che viene messo in risalto nelle interviste č l'importanza assunta dal fatto di essere stato esposto/a a comportamenti genitoriali violenti nell'infanzia.
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Alesi, Marianna, und Annamaria Pepi. „L'assessment del profilo motivazionale scolastico“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 3 (Februar 2013): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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Botta, Emanuela. „Percorsi secondari di una prova adattativa multilivello e valutazione formativa“. EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, Nr. 2 (Dezember 2021): 58–73. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13019.

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In questo articolo si illustra il processo di analisi delle risposte fornite dagli studenti in una prova adattativa multilivello computer based per la stima delle abilità in matematica nel grado 10 del sistema di istruzione italiano. La stima è stata effettuata tramite una prova adattativa multilivello 1 - 3 - 3 costruita nell'ambito di una ricerca di dottorato in Psicologia Sociale, dello Sviluppo e della Ricerca Educativa. Nella prima parte dell'articolo si descrivono la struttura della prova e il suo funzionamento, oltre ai vantaggi che essa offre rispetto a una classica prova lineare, quali una maggiore precisione nella stima delle abilità e la possibilità di confrontare direttamente i risultati ottenuti da studenti che hanno svolto percorsi differenti. In seguito, si analizza l'andamento degli studenti in due dei percorsi secondari della prova sia per mettere in luce in quali quesiti essi hanno incontrato maggiori difficoltà, nell'ottica di una valutazione formativa, sia per indagare i motivi per cui in una data fase della prova gli studenti hanno mostrato un inatteso calo nel rendimento. Nell'analisi dei risultati di una prova adattativa multilivello lo studio dei percorsi secondari è di particolare interesse perché in essi ricadono gli studenti per i quali la stima dell'abilità varia nel passaggio da un livello all'altro ed è dunque ipotizzabile la parziale acquisizione di alcune conoscenze e abilità.
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Sparano, Ausilia, Paola Epifani, Daniela de Berardinis und Rosa Ferri. „La costruzione di un servizio per le famiglie dei bambini nati pretermine: un'esperienza di promozione della salute“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 2 (Juli 2011): 123–37. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002008.

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La nascita pretermine č un evento che puň compromettere sia la salute che lo sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino ed incidere sulla relazione tra bambino e genitori. L'esperienza descritta riguarda la costruzione di un servizio di accoglienza e consulenza psicologica dedicato alle famiglie dei bambini nati con grave prematuritŕ. Il servizio, nato dalla collaborazione tra psicologi e neonatologi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, č basato sul monitoraggio dello sviluppo globale dei nati con etŕ gestazionale < 32 settimane fino ai 5 anni. Questo ha come obiettivi: valutare lo sviluppo del bambino, facilitare l'elaborazione dell'evento traumatico e fornire consulenza alla coppia genitoriale sulle problematiche legate allo sviluppo. I colloqui prevedono quattro fasi: a) Accoglienza dei vissuti e delle rappresentazioni dei genitori; b) Osservazione dell'interazione genitori-bambino; c) Interazione tra psicologo e bambino attraverso il gioco strutturato; d) Restituzione e confronto sulle risorse e le competenze del bambino e dei genitori. Nella nostra esperienza l'intervento precoce favorisce l'integrazione e il benessere globale del pretermine e della famiglia.
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Montero, Maritza. „Psicologia della liberazione: idee di base e sviluppo“. PSICOLOGIA DI COMUNITA', Nr. 1 (Juli 2012): 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/psc2012-001002.

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Il presente contributo intende tracciare un quadro sintetico ed esaustivo della psicologia della liberazione. Una prima parte del testo descrive il contesto culturale entro cui nasce e si sviluppa tale orientamento sottolineando i punti di convergenza e le influenze che arrivano dalle scienze sociali in generale e da quelle latinoamericane in particolare. La descrizione dei movimenti di trasformazione della disciplina psicologica negli anni '70 introduce ai principali cambiamenti proposti dalla psicologia della liberazione di cui vengono descritti i costrutti chiave e i principi fondamentali. La figura di Martín-Baró č sicuramente al centro della trattazione anche se a quella si affiancano i contributi che altre discipline (pedagogia, sociologia e filosofia in primis) e altri autori (Freire e Fals Borda principalmente, ma anche la stessa Montero) hanno dato allo sviluppo della psicologia della liberazione. Questa ultima viene presentata come un orientamento trasversale, che fa uso di una metodologia complessa e che puň rappresentare un modo di intendere il lavoro psicologico in tutte le aree e in contesti anche molto diversi da quello latinoamericano.
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Di Trani, Michela, Norma De Piccoli, Erika Borella und Marco Guicciardi. „Transdisciplinarità e formazione: un'opportunità di sviluppo per la professione psicologica, anche nell'ambito della Salute“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 1 (Februar 2022): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001002.

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Il presente lavoro affronta il tema della transdisciplinarità nella formazione specialistica, con particolare attenzione all'ambito della Psicologia della Salute. A partire da alcune premesse legate all'approccio biopsicosociale, fortemente orientato all'integrazione delle diverse discipline, vengono sviluppate criticità e possibilità legate all'applicabilità dell'orientamento transdi-sciplinare nella formazione. Nonostante il Riordino degli Ordinamenti Didattici delle SSUAP (Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Psicologica) del 2019 sostenga l'affiancamento alle attività forma-tive psicologiche di quelle relative ad altri ambiti della formazione, la proposta sembra essere connotata da una prospettiva multidisciplinare, lontana da un approccio complesso, non gerarchico, eterogeneo, inclusivo ed aperto a sviluppi imprevedibili come quello transdisciplinare. È sul piano della metodologia didattica che la partita relativa all'approccio transdisciplinare sembra poter trovare un terreno favorevole di sviluppo e rappresentare un'opportunità evolutiva dal punto di vista professionale. L'orientamento sistemico, co-costruttivo ed evolutivo fanno da sfondo a tale percorso di formazione e trasformazione, mentre i tirocini e i laboratori pro-fessionalizzanti si connotano come luoghi elettivi in cui gli allievi possono sperimentare l'approccio transdisciplinare, mantenendo spazi di riflessione e tutoraggio. Inoltre, la realizzazione di eventi (i.e. seminari) e lo sviluppo di progetti di formazione e ri-cerca-azione condivisi tra le Scuole di Specializzazione Universitarie in Psicologia della Salute possono rappresentare ulteriori momenti di snodo nella costituzione di una rete formativa basata sulla transdisciplinarità.
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Rossi, Nicolino, und Giancarlo Trombini. „Renzo Canestrari e lo sviluppo della Psicologia clinica“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 157–73. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12604.

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Nel lavoro vengono sinteticamente tracciati gli sviluppi della dimensione clinica della Psicologia, avviati e portati avanti da Renzo Canestrari, a partire dal suo ingresso nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna, nel 1961. Vengono descritti gli obiettivi formativi perseguiti, le linee di ricerca esplorate, l'espansione della didattica in ambito accademico. Un percorso che ha trovato nella Medicina psicosomatica, come ambito di ricerca e come area disciplinare, un punto di incontro tra le esigenze della scienza medica e di quella psicologica, in grado di favorire l'integrazione tra prospettive teoriche e impostazioni metodologiche diverse, come la psicologia della Gestalt, la psicoanalisi, la psicometria, la psicofisiologia. Questa lettura delle vicende scientifiche, istituzionali e professionali rivela gli stretti legami tra medicina e psicologia, caratterizzati da un rapporto di reciproco vantaggio e arricchimento, che hanno favorito l'affermazione della Psicologia clinica nel suo versante accademico, scientifico e professionale.
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Cuniberti, Paola, und Michele Liuzzi. „Psicologia di Cure Primarie. Un contributo alla salute di comunitŕ attraverso nuove vie della pratica psicologica nel SSN“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 2 (Dezember 2010): 111–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002008.

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L'obiettivo dell'articolo č di presentare nuovi possibili sviluppi della pratica psicologica nel SSN nell'ambito delle Cure Primarie (CP). La finalitŕ della Psicologia di Cure Primarie (PCP) č quella di contribuire alla promozione del benessere psicologico nella comunitŕ, attraverso la costruzione di una rete di collaborazione con la Medicina Generale e con i servizi del territorio. In ambito clinico, il compito della PCP č quello di fornire un primo livello di cure psicologiche, accessibile, efficace, cost-effective, ed integrato con gli altri servizi sanitari, nella prospettiva di un'organizzazione di assistenza psicologica a livelli crescenti di intervento (stepped care), mutuata dall'esperienza inglese, per rispondere alla domanda di cura dei cosiddetti Disturbi Mentali Comuni, che non richiedono interventi integrati con i servizi specialistici, ma che, se non trattati, comportano conseguenze sul piano dei costi sociali, oltreché individuali.
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Sarchielli, Guido. „Il progressivo sviluppo della psicologia del lavoro bolognese“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 273–84. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12612.

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Dopo una breve illustrazione del contesto di riferimento italiano nel quale si sviluppano le esperienze del Laboratorio di psicotecnica di Bologna, sono richiamate le ricerche e le riflessioni di Canestrari che stimolano e sostengono l'impegno di alcuni suoi allievi/collaboratori nell'ampliare l'immagine della psicologia del lavoro arricchendola di dimensioni sociali e giustificando così una sua presenza innovativa nei contesti organizzativi. Da ultimo, sono accennate le possibilità di costituire una "psicologia delle professioni" focalizzando il processo di professionalizzazione degli psicologi.
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Cipolli, Carlo, und Pio Enrico Ricci Bitti. „La nascita e lo sviluppo della Psicologia nell'Università di Bologna dal 1950“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 61–84. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12597.

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Renzo Canestrari (1924-2017) è stato uno dei più prestigiosi psicologi italiani del XX secolo. È stato professore ordinario di Psicologia (poi Psicologia generale) nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 1960 al 1999. Laureato in Pedagogia nel 1946 e in Medicina e Chirurgia nel 1951, ha effettuato un'attività di ricerca in vari ambiti della psicologia sperimentale ed evolutiva, ovvero la percezione visiva (utilizzando paradigmi della psicologia della Gestalt e del funzionalismo) e il funzionamento dei processi cognitivi ed emozionali nei bambini e negli adolescenti. Ha esercitato anche un ruolo importante nella promozione di studi collaborativi (condotti con metodiche diagnostiche, psicometriche e strumentali) tra psicologi e clinici medici sulle relazioni tra stress e sintomi di varie patologie psicosomatiche, favorendo in tal modo la crescita della Psicologia Clinica nelle Facoltà italiane di Medicina e Chirurgia. Fin dagli ultimi anni '60 ha fornito a molti giovani ricercatori collaboratori l'opportunità di fare ricerca nel suo Istituto di Psicologia, nel quale vi era un numero rilevante di laboratori per la ricerca sperimentale e di ambulatori per attività diagnostiche e psicoterapiche su bambini e adolescenti. Il risultato più importante della sua lunga attività didattica è stato l'inserimento della Psicologia generale e della Psicologia clinica nel core curriculum della laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e nelle lauree delle professioni sanitarie.
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Fedeli, Claudia, und Rosario Montirosso. „Gli affetti come organizzatori dell'esperienza“. GROUNDING, Nr. 1 (November 2010): 19–32. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001005.

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L'osservazione delle interazioni madre-bambino e l'utilizzo dello strumento della Still-Face hanno consentito di approfondire la conoscenza delle primitive regolazioni emotive reciproche e metterle in relazione con il successivo sviluppo psicologico del bambino e del suo stile dello "stare con". Particolarmente significativa č la capacitŕ di riparare le rotture che intervengono nella relazione. Numerosi sono i paragoni che possono essere fatti con la situazione terapeutica.
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Eagle, Morris N. „Verso una teoria psicoanalitica unificata: le basi di una Psicologia dell'Io ampliata e aggiornata“. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, Nr. 2 (Juni 2021): 191–204. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002001.

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Una Psicologia dell'Io revisionata e ampliata rappresenta la base più solida di una teoria unificata della mente e anche di una sua integrazione con i progressi delle altre discipline. Tra le aree in cui la Psicologia dell'Io richiede una revisione vi sono il riconoscimento del ruolo delle relazioni og-gettuali per lo sviluppo delle funzioni dell'Io, la relativa autonomia delle relazioni oggettuali dalle pulsioni, una adeguata spiegazione della comprensione interpersonale e una adeguata teoria degli affetti con un riconoscimento del loro ruolo motivazionale. Vengono anche discusse le implica-zioni di una Psicologia dell'Io revisionata e ampliata per la concezione della psicopatologia e del trattamento. Persino nella teoria freudiana il principale scopo della terapia espresso nel motto freudiano «dove c'era l'Es, deve subentrare l'Io» - Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) (1932). Opere, 11, p. 190 - è tanto un arricchimento dell'"Io", cioè dell'esperienza soggettiva, quanto una acquisizione di insight e conoscenza di sé.
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Antonelli, Mauro. „Renzo Canestrari e la Storia della psicologia“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 189–201. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12606.

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Renzo Canestrari ha promosso presso l'Università di Bologna gli studi di storia della psicologia al fine di comprendere sia le molteplici radici della psicologia scientifica, sia il tormentato processo di sviluppo della psicologia italiana, nel suo periodo di fondazione e in quello della rifondazione negli anni '50 e '60. Egli affidò all'allievo Giuseppe Mucciarelli, che proveniva da studi filosofici ed epistemologici, il compito di approfondire la conoscenza delle basi storiche ed epistemologiche delle scienze psicologiche. Negli anni '80 e '90 l'attività di Mucciarelli fu febbrile e incessante, facendo di Bologna uno dei più autorevoli centri di ricerca italiani nel campo della storia della psicologia. Mucciarelli ha condotto un gran numero di studi su come gli orientamenti positivisti, psicofisici e fenomenologici europei abbiano influenzato il primo sviluppo della psicologia in Italia.Nello stesso periodo Nicoletta Caramelli, analizzando i rapporti tra la storia della psicologia e quella delle scienze umane, ha gettato nuova luce sulle origini del cognitivismo e sulla transizione in Italia dalla psicologia della Gestalt alla psicologia cognitiva.
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Cipolli, Carlo, Vincenzo Natale, Pio Enrico Ricci Bitti und Nicolino Rossi. „Le radici del Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari": documenti per una memoria collettiva“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 9–13. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12568.

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Renzo Canestrari (1924-2017) è stato uno dei più illustri psicologi italiani ed ha dato un contributo decisivo alla rinascita della psicologia in Italia nel secondo dopoguerra. Laureato in Pedagogia e in Medicina e Chirurgia, è stato professore ordinario di Psicologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna dal 1960 al 1999. Ha fondato l'Istituto (poi Dipartimento) di Psicologia negli anni '60, all'interno del quale ha promosso lo sviluppo di molteplici aree di ricerca di psicologia sperimentale, clinica e applicata. Queste linee sono state successivamente sviluppate dagli allievi, molti dei quali hanno raggiunto posizioni importanti in numerose università italiane. In occasione dell'intitolazione del Dipartimento di Psicologia a suo nome, numerosi allievi hanno progettato di ricordare gli esordi e i successivi sviluppi dei suoi contributi in molteplici aree di ricerca. Questo numero di Ricerche di Psicologia intende essere sia un segno di gratitudine sia uno stimolo per la raccolta di ulteriori documentazioni e per approfondimenti storiografici sulla diffusione e affermazione della psicologia in ambito universitario e in altri ambiti della società italiana nella seconda metà del XX secolo.
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Cofano, Luciano. „Neurobiologia della mente relazionale“. RUOLO TERAPEUTICO (IL), Nr. 121 (Oktober 2012): 21–40. http://dx.doi.org/10.3280/rt2012-121003.

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Il pensiero dei vari autori e le ricerche in campo psicologico, neurobiologico e filosofico dagli ultimi decenni del Novecento a oggi, hanno consentito, in modo sempre piů determinante, il superamento del secolare dualismo mente-corpo e della cartesiana distinzione tra res cogitans e res extensa, tra scienze dello spirito e scienze della natura, ponendo come fondamento e sviluppo delle funzioni mentali l'interazione uomo-ambiente che, in una prospettiva fenomenologica, risolve anche l'antitesi tra innatismo e ambientalismo. La mente dell'uomo, quale espressione della sua originaria apertura al mondo, attraverso un processo di auto-organizzazione (Edgar Morin) va strutturando le proprie modalitŕ di relazione con l'ambiente esistenziale, mentre l'esperienza vissuta determina lo sviluppo e l'organizzazione dei dispositivi neurobiologici geneticamente predisposti (darwinismo neuronale di Gerald Edelman, embodiment di Francisco Varela). L'autore riporta alcune recenti acquisizioni delle neuroscienze sulla neuroplasticitŕ dei sistemi neuronali che testimoniano la struttura intimamente relazionale della mente umana.
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Galli, Pier Francesco. „Psicoterapia, psicoanalisi e psichiatria nei primi anni 1960. Appunti per una storia“. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, Nr. 1 (März 2011): 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-001004.

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Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l'inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la aziendalizzazione della Sanitŕ, e cosě via.
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Ornelas, José, Maria Vargas-Moniz, Beatrice Sacchetto und Francesca Esposito. „Contributi della psicologia di comunitŕ per lo sviluppo dei servizi su base comunitaria per le persone con malattie mentali“. PSICOLOGIA DI COMUNITA', Nr. 1 (September 2010): 101–9. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001009.

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In questo articolo si discuteranno i contributi dei paradigmi della psicologia di comunitŕ, tra i quali l'analisi contestuale ed ecologica incentrata sull'ampliamento delle reti e delle risorse individuali; l'applicabilitŕ della filosofia di empowerment; e il riconoscimento di recovery come base per lo sviluppo di un sistema su base comunitaria di servizi e supporto nel campo della salute mentale. Gli autori inoltre descriveranno come un gruppo di persone con esperienza personale di malattia mentale insieme a familiari e professionisti del settore hanno fondato un'organizzazione, con lo scopo ultimo di influenzare lo sviluppo dei servizi e della politica pubblica nell'ambito della salute mentale.
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Galli, Pier Francesco. „Psicoterapia e psicoanalisi tra tecnica e ideologia. Appunti per una storia“. COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, Nr. 21 (April 2011): 107–42. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021007.

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Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l"inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la trasmissione della cultura psicoanalitica spesso come veritŕ di fede in cui si č confuso il concetto di "tecnica standard" con il metodo e l"essenza stessa della psicoanalisi, i criteri di fondazione del metodo psicoanalitico, il problema della identitŕ terapeutica, e cosě via.
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Amoretti, Guido. „L'intelligenza e la sua misura. Il contributo di uno studioso eclettico: Marcello Cesa-Bianchi“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 1 (Mai 2021): 65–78. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11600.

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L'articolo affronta lo sviluppo della psicologia dell'intelligenza dal suo esordio fino ai giorni nostri in una prospettiva storica. All'interno di questo percorso viene sottolineato il ruolo svolto da uno degli psicologi accademici italiani più ecclettico e facondo, Marcello Cesa-Bianchi, che, all'inizio della sua lunga carriera, si è occupato di intelligenza e di strumenti per misurarla.
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M. Caldarera, Angela, Chiara Baietto, Alessandro Zangari und Damiana Massara. „La disforia di genere in età evolutiva: la presa in carico a sostegno del benessere psicologico“. MINORIGIUSTIZIA, Nr. 3 (Januar 2021): 153–65. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003016.

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La Legge 164 del 1982 regola la transizione di genere in Italia, e riconosce il diritto alla presa in carico presso il Ssn. A partire dagli anni Duemila, presso i centri specializzati è iniziata la richiesta di presa in carico dei soggetti minorenni e delle loro famiglie. L'Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere (Onig1) ha costituito un coordinamento dei Centri dedicati a bambini e adolescenti, e ha definito i principi di base della presa in carico sulla base dell'esperienza maturata, delle linee guida internazionali della World Professional Association for Transgender Health (Wpath, 2012) e dell'Endocrine Society (Hembree, 2011). La presa in carico prevede un percorso multidisciplinare integrato in fasi successive (psicologico, neuropsichiatrico, endocrinologico) che riguarda i minorenni e le loro famiglie; può comportare, in casi accuratamente selezionati, l'utilizzo di bloccanti dello sviluppo ormonale puberale, e, dopo i 16 anni, di ormoni sessuali che possano trasformare il corpo nella direzione del genere percepito. La natura degli interventi medici solleva delicate questioni di carattere bioetico, in relazione, per esempio, alla competenza dei ragazzi a dare il consenso/assenso in ambiti tanto complessi.
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Severino, Paolo. „Curare l'individuo senza cambiare il mondo? Alcune riflessioni sulla relazione tra analisi e politica“. STUDI JUNGHIANI, Nr. 52 (November 2020): 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9535.

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L'autore, anche alla luce dell'attuale emergenza pandemica virale, riflette sul complesso rapporto tra psicologia del profondo e politica e su come questo entri, in varie forme, nella relazione tra analista e paziente. A partire dai contributi di autori quali, oltre a Jung, Neumann, Hillman, Samuels, Bollas e, in campo extra-analitico, Illich, vengono analizzati i possibili significati politici di questa relazione e, più ingenerale, delle terapie del profondo, sviluppando i seguenti nuclei tematici: l'analisi come luogo di resistenza e di diversificazione dalla psicologia di gruppo; l'importanza di dare spazio alla politica nella relazione analitica; la democrazia come metafora della mente e dell'analisi; la terapia analitica come spazio per lo sviluppo dell'"agentività la relazione fra funzione etica della terapia e comportamenti politici; il significato politico dell'individuazione. Ci si interroga sugli elementi di possibile "contro-produttivività" politica e sociale della terapia del profondo e, all'opposto, sugli elementi qualificanti dell'analisi, da rivendicare nel confronto con altre forme di terapia e per quanto riguarda il suo impatto politico e culturale nella società.
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Severino, Paolo. „Curare l'individuo senza cambiare il mondo? Alcune riflessioni sulla relazione tra analisi e politica“. STUDI JUNGHIANI, Nr. 52 (November 2020): 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9535.

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L'autore, anche alla luce dell'attuale emergenza pandemica virale, riflette sul complesso rapporto tra psicologia del profondo e politica e su come questo entri, in varie forme, nella relazione tra analista e paziente. A partire dai contributi di autori quali, oltre a Jung, Neumann, Hillman, Samuels, Bollas e, in campo extra-analitico, Illich, vengono analizzati i possibili significati politici di questa relazione e, più ingenerale, delle terapie del profondo, sviluppando i seguenti nuclei tematici: l'analisi come luogo di resistenza e di diversificazione dalla psicologia di gruppo; l'importanza di dare spazio alla politica nella relazione analitica; la democrazia come metafora della mente e dell'analisi; la terapia analitica come spazio per lo sviluppo dell'"agentività la relazione fra funzione etica della terapia e comportamenti politici; il significato politico dell'individuazione. Ci si interroga sugli elementi di possibile "contro-produttivività" politica e sociale della terapia del profondo e, all'opposto, sugli elementi qualificanti dell'analisi, da rivendicare nel confronto con altre forme di terapia e per quanto riguarda il suo impatto politico e culturale nella società.
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Corbellini, Gilberto. „Jervis e i pregiudizi "di sinistra" contro la biologia“. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, Nr. 3 (September 2010): 330–34. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003003.

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Nel corso degli ultimi due decenni la riflessione teorica in campo psicologico e politico di Giovanni Jervis (1933-2009) si č caratterizzata in senso marcatamente naturalistico, con sempre piů consistenti e pertinenti richiami agli sviluppi della psicologia evoluzionistica e neurocognitiva. Le posizioni espresse da Jervis hanno sorpreso diversi intellettuali di sinistra, mettendo in luce il persistere, in questa tradizione politico-culturale, di paure o pregiudizi che tengono poco conto dei fatti. L'analisi proposta da Luigi Cavallaro (2010) illustra schematicamente la natura e le manifestazioni di tali paure e pregiudizi, mentre questo commento tenta di dimostrare che l'attenzione di Jervis per gli sviluppi delle conoscenze evoluzionistiche applicate al comportamento sociale e politico umano era del tutto coerente con la sua tensione epistemologica volta a trovare fondamenti obiettivi e piů scientifici per le scienze umane.
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Faraci, Palmira, und Giusy Danila Valenti. „Misurare le strategie di acculturazione in età adolescenziale: strumenti e metodi di indagine“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (September 2020): 501–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002004.

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A fronte dell'importanza cruciale di studiare le tematiche legate al processo di acculturazione, come fattore capace di influenzare il funzionamento psicologico e sociale dell'adolescente, poche e di non recente costruzione sono le misure sviluppate appositamente per tale fase dello sviluppo. Il presente contributo mira a fornire una rassegna degli strumenti di valutazione delle strategie di acculturazio-ne in età adolescenziale. Le scale di rilevazione allo stato dell'arte disponibili nel panorama della letteratura internazionale sono proposte attraverso una descrizione degli aspetti formali, delle proprietà psicometriche, dei punti di forza e degli elementi di criticità. Al fine di orientare la scelta tra le misure esistenti e indirizzare le future linee di ricerca verso la realizzazione di strumenti adeguatamente costruiti ad hoc, viene presentata una discussione in chiave metodologica sulle caratteristiche metrologiche da valorizzare.
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Alfani, Fabrizio. „La ricerca empirica in psicoanalisi e psicoterapia analitica. Paradossi e provocazioni“. STUDI JUNGHIANI, Nr. 49 (Mai 2019): 38–55. http://dx.doi.org/10.3280/jun1-2019oa7907.

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L'autore, dopo una breve sintesi storica degli approcci teorici alla ricerca in psicoterapia, sottolinea alcuni aspetti problematici della Evidence Based Medicine applicata alla psicoterapia analitica. Vengono inoltre descritti i risultati di alcune ricerche sugli esiti delle terapie analitiche che ne dimostrano l'efficacia, confermata negli studi di follow-up. Vengono infine presentate alcune riflessioni su quale possa essere il ruolo della ricerca empirica nello sviluppo della conoscenza in psicoanalisi e psicologia analitica.
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Papini, Silvia P., Anna A. Bonfanti und Francesco Noseda. „Nella rete dell'adolescente: un modello di intervento a cavallo tra l'intrapsichico e l'interpsichico“. RICERCA PSICOANALITICA, Nr. 1 (März 2011): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-001009.

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L'intento di questo lavoro č proporre delle riflessioni su un modello di intervento psicologico, sperimentato all'interno di una realtŕ che si occupa di adolescenti disagiati e delle loro famiglie. A partire dalla teoria di riferimento di Psicoanalisi della Relazione, gli autori hanno sviluppato una riflessione circa i ruoli che i diversi Io-Soggetto assumono in interazione tra loro. In un contesto di lavoro clinico per nulla asettico, dove le variabili intervenienti sono cosě tante che sembra quasi impossibile considerarle tutte, gli autori hanno provato ad entrare nella rete dell'adolescente, vista in un'ottica di auto ed eco- organizzazione. Si sono inoltre proposti una riflessione volta a capire gli stretti rapporti di interdipendenza tra l'intrapsichico e l'interpsichico, tenendo conto della proposta teorica di Renč Kaes sui gruppi. In un continuo alternarsi di riflessioni teoriche e vignette cliniche cercheremo di illustrare gli aspetti di criticitŕ e le domande ancora aperte di un modello di intervento in continuo sviluppo.
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Porcelli, Piero. „Sviluppi contemporanei della psicosomatica“. PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, Nr. 3 (September 2012): 359–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003002.

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Sulla base del concetto di peso relativo dei fattori biologici e psicologici, la psicosomatica puň essere concepita all'interno di due assi ortogonali di "malattia" e "personalitŕ". Le ultime ricerche sulla multifattorialitŕ delle malattie e sul rapporto gene-ambiente stanno evidenziando l'importanza dei fattori infantili di attaccamento e maltrattamento nella vulnerabilitŕ a diverse patologie mediche attraverso l'interazione con il sistema immunitario e i fattori proinfiammatori. Gli studi sulla personalitŕ hanno evidenziato che i fattori psicologici di vulnerabilitŕ alla somatizzazione possono esser presenti in modo trasversale in differenti patologie mediche e disturbi psicopatologici. Alcuni costrutti recenti, come l'alexithymia, tentano di spiegare fenomeni complessi quali il rapporto tra emozioni e sentimenti, i correlati neurobiologici delle emozioni, i percorsi evolutivi della mentalizzazione nascosti nella relazione madre-figlio.
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Quigesi, Gianmarco, Claudia Russo, Ioana Zagrean, Francesca Danioni und Daniela Barni. „La relazione tra valori personali e flourishing in adolescenza: il ruolo moderatore della religiosità“. PSICOLOGIA DELLA SALUTE, Nr. 2 (Juni 2021): 100–116. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002007.

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Il flourishing è stato concettualizzato, nell'ambito della psicologia positiva, come uno stato di benessere dell'individuo in cui trovano realizzazione sia la componente edonica (piacere le-gato a emozioni e sensazioni positive) sia quella eudaimonica (sviluppo e realizzazione delle potenzialità) del benessere. Rappresenta dunque, per molti aspetti, il funzionamento psicologi-co ottimale ed è per questo un importante indice di adattamento, soprattutto per gli adolescenti, i quali, in questa finestra temporale critica, devono affrontare numerosi compiti di sviluppo. Il presente studio si focalizza su alcuni possibili predittori individuali del flourishing, in partico-lare sulla religiosità e i valori personali. Esso prende in esame la relazione diretta fra i valori, operazionalizzati in accordo con la Teoria dei valori universali di Schwartz e il flourishing in un gruppo di 240 adolescenti italiani (66.5% ragazze, età media = 17.22, deviazione standard = 1.47), con lo scopo di analizzare se e come questa relazione sia moderata dal grado di religiosi-tà. I risultati hanno mostrato una relazione significativa, di direzione positiva, fra i valori dell'apertura al cambiamento e della conservazione con il flourishing. Inoltre, è emerso un ef-fetto moderatore della religiosità: ad alti livelli di religiosità, risulta significativo anche il legame fra i valori dell'autotrascendenza e il flourishing. I valori, dunque, in interazione con la religio-sità nel caso dell'autotrascendenza, contribuiscono al benessere dell'adolescente. Vengono discusse le implicazioni teoriche ed operative dei risultati.
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Chattat, Rabih. „La psicologia dell'invecchiamento“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 285–94. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12613.

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La psicologia dell'invecchiamento è emersa nel secondo dopoguerra come dimensione importante della ricerca e della clinica. Canestrari colse questo ambito della psicologia tempestivamente e nel corso di trent'anni contribuì con ricerche metodologicamente robuste ed organiche elaborazioni teoriche allo sviluppo della disciplina nell'ambito della psicologia non solo bolognese ma italiana. La sua attenzione al tema è stata raccolta da diversi collaboratori nel corso degli anni con contributi diversificati. Da tema marginale la psicologia dell'invecchiamento è diventata una materia di insegnamento nei corsi di Laurea in Psicologia e un'area importante di ricerca.
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Ladavas, Elisabetta, Roberto Nicoletti und Carlo Umiltà. „L'inizio e lo sviluppo della neuropsicologia sperimentale e della neuropsicologia clinica all'Università di“. RICERCHE DI PSICOLOGIA, Nr. 2 (Oktober 2021): 85–100. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12599.

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Il contributo narra di come la psicologia moderna, che in larga misura consiste nell'indagare i processi cognitivi e le loro basi neurali, abbia avuto inizio nell'Università di Bologna nella seconda metà degli anni '60 del secolo scorso, grazie all'impulso del prof. Renzo Canestrari. In quegli anni gli interessi scientifici del prof. Canestrari erano orientati verso la psicologia clinica e, in un approccio sperimentale, verso un'indagine della percezione visiva di tradizione gestaltista. Tuttavia egli dimostrò sufficiente apertura mentale da favorire lo sviluppo della ricerca in campi molto diversi e molto lontani da un'impostazione gestaltista. In particolare, il capitolo racconta come il prof. Canestrari abbia favorito ricerche, allora all'avanguardia a livello internazionale, sui processi cognitivi e sulla specializzazione funzionale degli emisferi cerebrali per mezzo della registrazione dei tempi di reazione. Inoltre egli dette impulso a ricerche sui deficit cognitivi in pazienti cerebrolesi. Queste ricerche, oltre a produrre risultati che ebbero risonanza internazionale, portarono a importanti sviluppi clinici e riabilitativi, come la fondazione del Centro di Neuroscienze Cognitive di Cesena.  
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Campus, Donatella. „L'EREDITà DI HERBERT SIMON: TRA PSICOLOGIA COGNITIVA E SCIENZA POLITICA“. Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, Nr. 2 (August 2001): 291–311. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030604.

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Introduzione Di Herbert Simon, scomparso nel febbraio scorso all'età di ottantaquattro anni, si può certamente dire che ha lasciato un segno tangibile in tutte le discipline di cui si è occupato nel corso della sua lunga e particolarmente versatile carriera scientifica. Anzi, seguendo l'esempio di Goodin (1999, 60), si dovrebbe forse parlare di diverse carriere parallele, di volta in volta teorico delle organizzazioni e scienziato politico, psicologo cognitivo, metodologo e filosofo della scienza, economista e studioso di intelligenza artificiale. Lo scopo di questa nota è, in particolare, esaminare il contributo di Simon a quella che egli stesso ha definito la sua «tribù di appartenenza», cioè la scienza politica. Più precisamente, il mio proposito è, da un lato, quello di analizzare l'apporto innovativo dato da Simon allo sviluppo della scienza politica; dall'altro, quello di ricostruire come le sue idee siano state recepite e sviluppate all'interno dei vari ambiti disciplinari.
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Bruno, Licia, Shaniko Kaleci, Simona Chiodo, Angelo Fioritti und Antonella Piazza. „Adolescenti in transizione nei servizi di salute mentale: uno studio di follow-up“. RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, Nr. 3 (Dezember 2021): 111–31. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003008.

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Scopi. Descrivere le caratteristiche degli adolescenti con disturbi psichici e comportamentali residenti nel territorio dell'Azienda USL di Bologna, dimessi dal servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) dal 2006 al 2015. Individuare i fattori predittivi della prosecuzione delle cure nei Centri di Salute Mentale (CSM). Metodi Studio di coorte retrospettiva con un follow-up di tre anni, basato sui dati dei sistemi informativi NPIA e CSM. Sono state effettuate due analisi multivariate per identificare i fattori predittivi del ricorso al CSM entro tre anni e della transizione entro il primo anno dalla dimissione. Risultati La coorte è costituita da 2594 adolescenti di almeno 15 anni dimessi dal servizio NPIA, in maggioranza maschi. Quasi l'80% è stato dimesso prima di aver raggiunto 17 anni; circa il 59% ha ricevuto diagnosi di ritardo mentale o di disturbi dello sviluppo psicologico specifici/misti. Nei tre anni successivi alla dimissione ha fatto ricorso al CSM quasi un quinto della coorte (489 soggetti), di cui più di metà dei casi (n=277) in transizione entro il primo anno. Sono risultati fattori predittivi del ricorso al CSM la nazionalità italiana, l'età alla dimissione di almeno 17 anni, più di dieci anni di trattamento, più di sette prestazioni nell'ultimo anno, disturbi psichici o comportamentali maggiori. I fattori predittivi della transizione entro un anno dalla dimissione NPIA sembrano in gran parte analoghi, con tre eccezioni: la nazionalità italiana perde significatività, tra i gruppi diagnostici sono solo i disturbi dello sviluppo psicologico specifici/misti a mostrare probabilità inferiori, mentre emerge come fattore predittivo avere avuto la dimissione negli ultimi sei anni del decennio. Conclusioni Analogamente a quanto riportato da altre indagini, il ricorso al CSM riguarda una minoranza di adolescenti dimessi dal servizio NPIA. Trattamenti NPIA intensi e prolungati e disturbi gravi appaiono i principali fattori predittivi. La maggior probabilità per i dimessi negli ultimi sei anni del decennio di transitare al CSM in continuità di cura può essere ascrivibile ai miglioramenti organizzativi apportati con il consolidamento di pratiche e procedure condivise per il passaggio dei casi. Tuttavia rimangono aperti interrogativi sui gap di cura e sulle azioni necessarie per superarli.
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Mancini, Francesco. „Le linee guida per il trattamento psicologico del disturbo ossessivo-compulsivo: una panoramica“. QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, Nr. 47 (Februar 2021): 137–59. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11210.

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Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione fortemente invalidante che tende a manifestarsi con un decorso cronico. Ad oggi, esiste una molteplicità di interventi volti a trattare questo disturbo. La vastità della letteratura e la difficoltà del clinico ad orientarsi in essa ha spinto diversi enti a sviluppare delle linee guida relative al trattamento del DOC. Sebbene lo scopo delle linee guida non sia quello di sancire uno standard della pratica clinica, costituiscono un materiale prezioso in grado di aiutare il clinico e il paziente a prendere decisioni informate. In questo contributo, viene fornito un riassunto delle linee guida sviluppate dal National Institute for Health and Clinical Excellence e dall'American PsychiatricAssociation nonché una breve panoramica del processo di sviluppo delle stesse. In seguito, vengono riassunti alcuni lavori di rilievo - rassegne sistematiche e meta-analisi - che hanno a volte guidato il processo di formulazione delle raccomandazioni contenute nelle linee guida illustrate.
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Mazzone, Marco. „Pragmatica, Razionalitŕ, Psicologia“. PARADIGMI, Nr. 3 (Dezember 2010): 143–61. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-003011.

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Negli ultimi decenni, gli studi pragmatici hanno avuto un notevole sviluppo in direzione cognitiva. Questo ha posto la questione del rapporto con le tradizionali indagini di tipo filosofico, specialmente con il genere di "ricostruzione razionale" proposto da Paul Grice. Una posizione che ha ottenuto un certo consenso consiste nel tracciare una divisione del lavoro tra il livello razionale-normativo dell'indagine filosofica e quello empirico dell'indagine cognitiva. Tale posizione contiene qualche ambiguitŕ. Vi č un'importante continuitŕ tra le due imprese, come dopotutto la lettura di Grice suggerisce. Proprio in ragione di questa continuitŕ, č possibile avanzare una critica della piů affermata teoria cognitiva, la Teoria della Pertinenza, in base alla considerazione che essa trascura la dimensione razionale della comunicazione.
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