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Dissertationen zum Thema „Gruppi di imprese“

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1

Rinaldi, Anna <1979&gt. „Organizzazione produttiva e gruppi di imprese“. Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/765/1/Tesi_Rinaldi_Anna.pdf.

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Rinaldi, Anna <1979&gt. „Organizzazione produttiva e gruppi di imprese“. Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/765/.

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Leimert, Corina. „Stand und Entwicklung des italienischen Rechts der Unternehmenszusammenschlüsse (gruppi di società/gruppi di imprese)“. Frankfurt, M. Berlin Bern Bruxelles New York, NY Oxford Wien Lang, 2006. http://d-nb.info/1001388356/04.

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4

FRONZETTI, COLLADON ANDREA. „Knowledge sharing, sinergie e performance di individui, gruppi e imprese“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203195.

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5

Mercuri, Francesco <1987&gt. „La contitolarità del rapporto di lavoro nei gruppi e nelle reti di imprese“. Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8742/1/FRANCESCO%20MERCURI%20-%20TESI%20DI%20DOTTORATO%20-%20LA%20CONTITOLARIT%C3%80%20DEL%20RAPPORTO%20DI%20LAVORO%20NEI%20GRUPPI%20E%20NELLE%20RETI%20DI%20IMPRESE.pdf.

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Il presente studio ha ad oggetto la disamina degli elementi, di fatto e di diritto, che, all’interno dei gruppi e delle reti di imprese, permettono la simultanea riconduzione di un rapporto di lavoro a più datori di lavoro. Per fare ciò è risultato essenziale porre in risalto gli elementi sintonici e distonici tra la disciplina commerciale e quella lavoristica e, in seconda battuta, affrontare le ricognizioni dottrinarie e giurisprudenziali stratificatesi nel tempo. Infine, dopo aver ricondotto la fattispecie nell’alveo delle obbligazioni soggettivamente complesse si sono poste in rilievo le differenze qualitative tra la codatorialità nei gruppi, di matrice essenzialmente rimediale, e quella nelle reti, introdotta ex lege nel 2013 e, solo in apparenza, rimessa all’ampia discrezionalità dei retisti.
The present study deals with the examination of the elements, in fact and in law, which, within groups and networks of companies, allow the simultaneous reconditioning of a work relationship to several employers. In order to do this, it was essential to highlight the syntonic and dystonic elements between the commercial and the labour law discipline and, secondly, to address the doctrinal and jurisprudential surveys stratified over time. Finally, after bringing the case back into the category of obbligazione soggettiva complessa, has been pointed out the qualitative differences between the codatorialità in the groups, as a remedial matrix, and the one in the networks, introduced by law in 2013 and, only apparently, left to the wide discretion of the companies.
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6

BARRETO, DE ALMEIDA MARGARIDA. „L’Impresa di gruppo e il gruppo di imprese: svelando la complessità soggettiva del datore di lavoro“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2016. http://hdl.handle.net/2108/179538.

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La presente tesi tratta il concetto di datore di lavoro all’interno del sistema giuridico italiano e brasiliano, con l’obiettivo di mettere in evidenza le tutele, così come i conflitti da lui sostenuti. L’impresa, unità essenziale non soltanto nel Diritto Commerciale, ma anche nel Diritto del Lavoro, ha subito molti cambiamenti durante gli ultimi decenni, con i fenomeni di concentrazione e decentralizzazione produttiva, formando gruppi di impresi. Per una corretta messa a fuoco del datore di lavoro complessizzato e delle imprese plurisocietarie nella visione dell Diritto del lavoro è essenziale analizzare le teorie economiche dell’impresa, essendo evidente nel corso di questo studio la costruzione concettuale in sinergia con il Diritto del Lavoro, passando attraverso la teoria neoclassica e quella neoistituzionalista, ossia, dell’impresa rispettivamente come unità produttiva e come isola di potere cosciente in un mare di collaborazione incosciente. In merito al raggruppamento di imprese, la tesi decide di trattarlo come genere dal quale si distaccano due specie: l’impresa di gruppo (concezione strutturale) e il gruppo di imprese (concezione organica). La prima si presenta in forma multi societaria, nonostante non smetta di essere unità produttiva di beni e servizi; le sue cellule produttive si legano allo stesso centro di convergenza, attraverso il controllo effettuato dalla società-madre. Il gruppo di imprese, a sua volta, sarebbe quello formato da tutte le altre interconnessioni aziendali, in un contesto di coordinamento o di subordinazione alla società che ne ha il controllo. Per comprendere meglio il primo tipo, saranno discussi i concetti di controllo interaziendale di unità produttive, passando attraverso il controllo sia interno che esterno. La concettualizzazione deve servire, in questo senso, per il miglior esame della struttura e della responsabilità aziendale, che si mostrano come paradossi normativi. Sarà presa in esame, quindi, l’evoluzione del trattamento dell’impresa nell’ambito del Diritto Commerciale, passando attraverso il dogma dell’ autonomia societaria e attraverso il dilemma teorico sul come rendere responsabile l’impresa plurisocietaria, arrivando all’impostazione giuridica del datore di lavoro nell’ambito lavorativo, in cui l’impresa è cellula base e determinante di questo concetto. Per comprendere la spersonalizzazione del datore di lavoro sarà elaborata una rilettura alla luce dei principi del lavoro di protezione e prevalenza della realtà come forma di creare una base di conoscenza necessaria alla teorizzazione dei gruppi di impresa, valutati attraverso la dottrina e la giurisprudenza italiana e brasiliana. Tali indagini serviranno alla proposta di una nuova interpretazione sull’impresa plurisocietaria e sulla personalità giuridica lavorativa, con la contrapposizione e la fruizione dii concetti giuridici italiani e brasiliani.
A presente tese aborda o conceito de empregador nos sistemas jurídicos italiano e brasileiro, com o objetivo de revelar as proteções a ele dadas, bem como os conflitos que por ele são sustentados. A empresa, unidade essencial não só ao Direito Comercial, como também ao Direito do Trabalho, vem sofrendo diversas modificações ao longo das últimas décadas, com os fenômenos de concentração e desconcentração produtiva, formando grupos de empresas. Para realizar a abordagem do empregador complexificado e das empresas plurissocietárias laborais pela visão justrabalhista, é essencial analisar as teorias econômicas da firma, sendo perceptível ao longo deste estudo a construção conceitual em sinergia com o Direito do Trabalho, passando-se pela teoria neoclássica e pela neoinstitucionalista, ou seja, pela empresa como unidade produtiva e como ilha de poder consciente em um mar de colaboração inconsciente, respectivamente. Em relação ao agrupamento de empresas, a tese opta por tratá-lo como gênero do qual se destacam duas espécies: a empresa de grupo (concepção estrutural) e o grupo de empresas (concepção orgânica). A primeira se apresenta de forma multissocietária, embora não deixe de ser unidade produtiva de bens e serviços; suas células produtivas se vinculam ao mesmo centro de convergência, por meio do controle feito pela sociedade-mãe. O grupo de empresas, por sua vez, seria aquele formado por todas as demais interligações de empresas, em contexto de coordenação ou de subordinação à sociedade controladora. Para melhor compreender o primeiro tipo, serão discutidos os conceitos de controle interempresarial e de unidade produtiva, passando-se pelo controle interno e pelo externo. A conceitualização deve servir, nesse sentido, para o melhor exame da estrutura e responsabilidade da empresa, que se mostram como paradoxos regulatórios. Será investigada, portanto, a evolução do tratamento da empresa no Direito Comercial, passando pelo dogma da autonomia societária e pelo dilema teórico sobre como responsabilizar a firma plurissocietária, chegando à configuração jurídica do empregador na seara laboral, na qual a empresa é célula básica e determinante do conceito deste. Para compreender a despersonalização do empregador, será elaborada releitura à luz dos princípios trabalhistas da proteção e da primazia da realidade, como forma de criar base de conhecimentos necessária à teorização dos grupos de empresas, avaliados por meio da doutrina e jurisprudência italianas e brasileiras. Tais investigações servirão à proposição de nova interpretação sobre a empresa plurissocietária e a personalidade jurídica laboral, com a contraposição e co-fruição dos conceitos jurídicos italianos e brasileiros.
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7

La, Piana Federica. „Analisi della formazione di gruppi strategici nell'azione politica delle imprese: Il caso GAF“. Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17972/.

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Con il presente elaborato si cercherà di analizzare il fenomeno del lobbying nell’ambito del settore di internet, attenzionando, in particolar modo, le strategie di tre colossi del web: Google, Amazon e Facebook. Nella fase iniziale dello studio verrà descritta l’origine, l’evoluzione e le modalità con le quali si svolge l’esercizio di tale attività negli Stati Uniti, facendo anche un breve excursus sul contesto Europeo. Nelle fasi successive del lavoro, per lo più di tipo empirico e basato su ricerche, raccolte ed elaborazioni di dati provenienti soprattutto dal sito www.OpenSecrets.org, si analizzeranno gli investimenti in lobbying effettuati da ciascuna azienda in questione dal 2009 al 2017.Attraverso un’analisi prima quantitativa e poi qualitativa dei dati , attenzionando, quindi, sia l’andamento che l’argomento delle spese negli anni, si tenterà di individuare la direzione seguita da ciascuna azienda e di individuare analogie e differenze tra le tre aziende. Nell’ultima fase dello studio si cercherà di misurare l’efficienza di tali investimenti attraverso l’analisi dei reports che i lobbisti devono compilare a seguito di ogni incontro con un funzionario pubblico e che specificano i disegni legge per i quali si è esercitata pressione. Dopo aver analizzato singolarmente ciascuna legge, allo scopo di individuarne l’argomento e la fase dell’iter legislativo nella quale si trova attualmente, verrà stilato un resoconto sulla percentuale di leggi che ad oggi risultano approvate e di quelle che, al contrario, risultano “bloccate”. Infine, si analizzerà lo svolgimento dell’attività lobbistica di GAF nell’ambito dell’Unione Europea.
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GENTILE, CAROLINA. „GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.

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La tesi si propone l’obbiettivo di analizzare la disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti dell’impresa articolata in un gruppo, come prevista nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, il primo dei quali ha la funzione di breve introduzione all’argomento. Più precisamente, nell’ambito del primo capitolo si è voluto dare conto dello stato dell’arte nel contesto ante riforma e dei principi che hanno ispirato la riforma. Esaurita la parte introduttiva, il secondo capitolo è stato dedicato, invece, ad esporre i rilievi preliminari sui termini del problema, anche al fine di individuare le modalità interpretative per una ricostruzione dottrinale della disciplina, la quale appare, prima facie, piuttosto lacunosa. La seconda parte del capitolo è stata dedicata, invece, ad esaminare la nozione di gruppo, al fine di definire l’ambito applicativo della nuova disciplina. Nell’ambito del terzo capitolo si è proceduto, invece, a dare conto del ruolo riferibile alla holding nella gestione della crisi di gruppo. Si è, poi, dato luogo all’analisi della fattispecie normativa degli accordi di ristrutturazione dell’impresa articolata in un gruppo, trattando in modo più approfondito dei problemi applicativi che l’istituto pone. Il quarto capitolo, infine, è stato dedicato ad una disamina dei profili procedimentali, ovvero delle problematiche che vengono in considerazione nella fase processuale cui gli accordi di ristrutturazione sono soggetti al fine della loro omologazione.
The thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
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GENTILE, CAROLINA. „GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.

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La tesi si propone l’obbiettivo di analizzare la disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti dell’impresa articolata in un gruppo, come prevista nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, il primo dei quali ha la funzione di breve introduzione all’argomento. Più precisamente, nell’ambito del primo capitolo si è voluto dare conto dello stato dell’arte nel contesto ante riforma e dei principi che hanno ispirato la riforma. Esaurita la parte introduttiva, il secondo capitolo è stato dedicato, invece, ad esporre i rilievi preliminari sui termini del problema, anche al fine di individuare le modalità interpretative per una ricostruzione dottrinale della disciplina, la quale appare, prima facie, piuttosto lacunosa. La seconda parte del capitolo è stata dedicata, invece, ad esaminare la nozione di gruppo, al fine di definire l’ambito applicativo della nuova disciplina. Nell’ambito del terzo capitolo si è proceduto, invece, a dare conto del ruolo riferibile alla holding nella gestione della crisi di gruppo. Si è, poi, dato luogo all’analisi della fattispecie normativa degli accordi di ristrutturazione dell’impresa articolata in un gruppo, trattando in modo più approfondito dei problemi applicativi che l’istituto pone. Il quarto capitolo, infine, è stato dedicato ad una disamina dei profili procedimentali, ovvero delle problematiche che vengono in considerazione nella fase processuale cui gli accordi di ristrutturazione sono soggetti al fine della loro omologazione.
The thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
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Gaudio, Giovanni. „Organizzazioni complesse e rapporti di lavoro. Per un diritto del lavoro a geometria variabile“. Doctoral thesis, Università Bocconi, 2019. http://hdl.handle.net/10278/3725009.

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La dottrina giuslavoristica italiana è rimasta spiazzata dinanzi agli eterogenei fenomeni di disintegrazione verticale della grande impresa fordista, che si pongono in antitesi con il contratto di lavoro subordinato, inteso come un rapporto necessariamente bilaterale tra un lavoratore e un unico datore di lavoro, riconosciuto tradizionalmente come il concetto ordinatore della materia. Esso è infatti difficilmente armonizzabile con una organizzazione del lavoro caratterizzata dalla compresenza di più soggetti di diritto, anche diversi dall’unico datore di lavoro inteso come parte del contratto, che possono, a vario titolo e in forme diverse, interagire con l’esecuzione della prestazione di un lavoratore subordinato nell’ambito delle organizzazioni complesse tipiche del modello post-fordista di organizzazione dell’impresa. In risposta a tali problematiche, parte della dottrina italiana ha elaborato una serie di teorie pluridatoriali, che costituiscono, ad oggi, la principale risposta alle questioni giuslavoristiche connesse ai processi di frammentazione e ricomposizione dell’impresa. Queste tesi si pongono in contrasto con la tradizionale lettura unitaria della figura del datore di lavoro, poiché postulano che essa possa essere declinata al plurale in alcune ipotesi di integrazione societaria o contrattuale fra imprese. Tali tesi, in ogni caso, non sono andate esenti da critiche di altra parte della dottrina, che ha sottolineato come esse incorrerebbero in una serie di ostacoli che non ne giustificherebbero l’accoglimento sul piano de iure condito. Per queste ragioni, il dibattito dottrinale in materia, concentratosi quasi in toto sullo studio della figura del datore di lavoro, sembra essere oggi giunto ad una impasse. Questo studio ha dunque provato a vagliare una ipotesi di ricerca alternativa rispetto a quella relativa allo studio della figura datoriale, sull’assunto che la direttrice tradizionalmente seguita dalla dottrina potrebbe essere stata vissuta dalla stessa come un punto di partenza imprescindibile della ricerca quando, invece, si sarebbe ben potuto tentare di metterlo in discussione, allo scopo di porsi nuove domande per cercare nuove risposte, piuttosto che dare diverse risposte alla stessa domanda. Sulla base di questa intuizione e per mezzo dello strumento della comparazione con il sistema inglese, si è dunque cercato di comprendere se il diritto del lavoro abbia già predisposto dei modelli di legislazione più pragmatica e meno legati ai modelli tradizionali della materia, che fossero funzionali a risolvere in modo più efficace le problematiche del sistema nel fare i conti con la complessità organizzativa. Dopo aver razionalizzato questa ipotesi di ricerca alternativa, anche sulla base di spunti teorici emersi nella dottrina pregressa, sono state rintracciate nel macro-sistema giuslavoristico una serie di tecniche normative già predisposte dal legislatore, che costituiscono una risposta più efficace, rispetto a quanto proposto dai sostenitori delle tesi pluridatoriali, alla risoluzione delle problematiche poste dalla complessità organizzativa. Poiché tali tecniche sono state predisposte dal legislatore sulla base delle specificità proprie di alcuni contesti normativi, si è dunque proceduto, nel tentativo di offrire una organica razionalizzazione delle stesse, ad una analisi differenziata di questi specifici contesti normativi. In ragione di ciò, sembra che oggi la materia giuslavoristica sia razionalizzabile, a livello macro, alla stregua di un sistema a geometria variabile, composto da numerosi micro-sistemi normativi il cui ambito di applicazione è spesso costruito a criteri terzi rispetto a quelli propri di una analisi binaria lavoratore-datore di lavoro, intesi come parti di un contratto di lavoro subordinato. In sede conclusiva, si è poi proposto di abbandonare il contratto di lavoro come concetto ordinatore della materia giuslavoristica per sostituirlo con quello di rapporto di lavoro, che sembra oggi essere maggiormente funzionale a cogliere le caleidoscopiche sfaccettature di un macro-sistema giuslavoristico che si evolve sempre di più nel segno della differenziazione.
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PISANO, FRANCESCO. „LA STRUTTURA PROPRIETARIA E LA CREAZIONE DI VALORE NELLE OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE DELLE SOCIETA' QUOTATE IN ITALIA“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/691.

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L’obiettivo del presente elaborato è verificare se le caratteristiche della struttura proprietaria delle società quotate italiane hanno contribuito a incrementare la creazione di valore per tutti gli azionisti nelle operazioni di fusione e acquisizione effettuate dalle stesse società nel periodo dal 1999 al 2006. In particolare si verifica se, in un contesto che era caratterizzato da un basso livello di corporate governance, con elevata concentrazione della proprietà, con presenza di strutture proprietarie piramidali e azioni senza diritti di voto, esiste una relazione tra la profittabilità delle operazioni di acquisizione per tutti gli azionisti e la struttura proprietaria della società bidder. A tal fine è stato considerato un campione iniziale di 319 eventi di fusione e di acquisizione relativo alle operazioni annunciate dal 1999 al 2006 da società italiane quotate; è stato quindi effettuato uno standard event study per stimarne la profittabilità e sono state inoltre raccolte e classificate le informazioni relative alla struttura proprietaria e all’azionariato della società bidder.
The aim of the paper is to verify if the ownership structure of Italian listed firms was able to increase all the shareholders’ wealth in the M&A activity from 1999 to 2006. In particular, notwithstanding the characteristics of the Italian contest (weak level of corporate governance, high ownership concentration, pyramidal structures and the presence of non-voting shares), I investigate the relation between the M&A activity performance for all the shareholders and the ownership structure of the bidders. I consider a sample of 319 M&A operations made by Italian bidders from 1999 until 2006. I use the standard event study approach to estimate the performance which has been investigated in relation to ownership information of the bidder.
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PISANO, FRANCESCO. „LA STRUTTURA PROPRIETARIA E LA CREAZIONE DI VALORE NELLE OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE DELLE SOCIETA' QUOTATE IN ITALIA“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/691.

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L’obiettivo del presente elaborato è verificare se le caratteristiche della struttura proprietaria delle società quotate italiane hanno contribuito a incrementare la creazione di valore per tutti gli azionisti nelle operazioni di fusione e acquisizione effettuate dalle stesse società nel periodo dal 1999 al 2006. In particolare si verifica se, in un contesto che era caratterizzato da un basso livello di corporate governance, con elevata concentrazione della proprietà, con presenza di strutture proprietarie piramidali e azioni senza diritti di voto, esiste una relazione tra la profittabilità delle operazioni di acquisizione per tutti gli azionisti e la struttura proprietaria della società bidder. A tal fine è stato considerato un campione iniziale di 319 eventi di fusione e di acquisizione relativo alle operazioni annunciate dal 1999 al 2006 da società italiane quotate; è stato quindi effettuato uno standard event study per stimarne la profittabilità e sono state inoltre raccolte e classificate le informazioni relative alla struttura proprietaria e all’azionariato della società bidder.
The aim of the paper is to verify if the ownership structure of Italian listed firms was able to increase all the shareholders’ wealth in the M&A activity from 1999 to 2006. In particular, notwithstanding the characteristics of the Italian contest (weak level of corporate governance, high ownership concentration, pyramidal structures and the presence of non-voting shares), I investigate the relation between the M&A activity performance for all the shareholders and the ownership structure of the bidders. I consider a sample of 319 M&A operations made by Italian bidders from 1999 until 2006. I use the standard event study approach to estimate the performance which has been investigated in relation to ownership information of the bidder.
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GEREMIA, MARTA. „CONSUMO ETICO: DALL'ENGAGEMENT DEL CONSUMATORE AGLI EFFETTI TRASFORMATIVI SULLA SOCIETA'“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6046.

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Obiettivo della tesi è l’esplorazione di aspetti della relazione tra consumatori eticamente orientati ed aziende, considerando molteplici manifestazioni di relazioni problematiche consumatori-impresa o dalla cui relazione scaturiscono modificazioni sociali e di mercato. Nel primo studio si è indagata la capacità trasformativa dei consumatori eticamente orientati organizzati in GAS (Gruppi di Acquisto Solidali) mediante l’engagement relazionale con le imprese. Attraverso un duplice livello di engagement, tra membri del gruppo e del gruppo con i fornitori, si determinano collaborazioni impresa-consumatori basate sui valori che spingono alla modificazione di meccanismi di mercato alternativi rispetto a quelli mainstream. Nel secondo studio si è indagata la relazione, talora problematica tra consumatori-cittadini etici e non nei confronti di business sostenibili, nel caso specifico la produzione di energia da biomassa. Nonostante il business sia considerato sostenibile, la relazione dei consumatori etici con tali business può risultare non lineare e generare comportamenti positivi o negativi dei consumatori-cittadini nei confronti della fonte energetica. Infine, adottando la prospettiva dell’impresa, si è esplorato come business sostenibili, nel caso specifico setting di ricerca sono i servizi di car sharing, sono in grado di modificare atteggiamenti e comportamenti degli utenti attraverso l’uso del servizio.
The dissertation aims at exploring multifaceted aspects of ethical consumers-organization relationships. It takes into consideration multiple manifestations of issues aroused by the relationship and the market transformations lead by said relationships. The first study explores the potential of collective ethical consumers grouped in Solidarity Purchasing Groups (GAS) engaged with organizations to cooperate in order to affect market mechanisms and determine ethical transformations. A collaboration enhanced at switching mainstream market mechanisms towards improving sustainability values based markets is established between the ethical consumers groups and producers. On the second study a questionable ethical and non ethical consumers relationship with sustainable businesses, specifically biomass energy producers, has been taken into consideration. Though being sustainable, the consumer-citizen relationship with the firm could lead both to positive and negative behaviours. The last research, stemming from a car sharing organization’s perspective, explores the potential of a sustainable business model to affect and modify towards sustainability features consumers’ attitudes and behaviours through the use of sustainable business model as the car sharing services.
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GEREMIA, MARTA. „CONSUMO ETICO: DALL'ENGAGEMENT DEL CONSUMATORE AGLI EFFETTI TRASFORMATIVI SULLA SOCIETA'“. Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6046.

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Obiettivo della tesi è l’esplorazione di aspetti della relazione tra consumatori eticamente orientati ed aziende, considerando molteplici manifestazioni di relazioni problematiche consumatori-impresa o dalla cui relazione scaturiscono modificazioni sociali e di mercato. Nel primo studio si è indagata la capacità trasformativa dei consumatori eticamente orientati organizzati in GAS (Gruppi di Acquisto Solidali) mediante l’engagement relazionale con le imprese. Attraverso un duplice livello di engagement, tra membri del gruppo e del gruppo con i fornitori, si determinano collaborazioni impresa-consumatori basate sui valori che spingono alla modificazione di meccanismi di mercato alternativi rispetto a quelli mainstream. Nel secondo studio si è indagata la relazione, talora problematica tra consumatori-cittadini etici e non nei confronti di business sostenibili, nel caso specifico la produzione di energia da biomassa. Nonostante il business sia considerato sostenibile, la relazione dei consumatori etici con tali business può risultare non lineare e generare comportamenti positivi o negativi dei consumatori-cittadini nei confronti della fonte energetica. Infine, adottando la prospettiva dell’impresa, si è esplorato come business sostenibili, nel caso specifico setting di ricerca sono i servizi di car sharing, sono in grado di modificare atteggiamenti e comportamenti degli utenti attraverso l’uso del servizio.
The dissertation aims at exploring multifaceted aspects of ethical consumers-organization relationships. It takes into consideration multiple manifestations of issues aroused by the relationship and the market transformations lead by said relationships. The first study explores the potential of collective ethical consumers grouped in Solidarity Purchasing Groups (GAS) engaged with organizations to cooperate in order to affect market mechanisms and determine ethical transformations. A collaboration enhanced at switching mainstream market mechanisms towards improving sustainability values based markets is established between the ethical consumers groups and producers. On the second study a questionable ethical and non ethical consumers relationship with sustainable businesses, specifically biomass energy producers, has been taken into consideration. Though being sustainable, the consumer-citizen relationship with the firm could lead both to positive and negative behaviours. The last research, stemming from a car sharing organization’s perspective, explores the potential of a sustainable business model to affect and modify towards sustainability features consumers’ attitudes and behaviours through the use of sustainable business model as the car sharing services.
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BARRETO, DE ALMEIDA MARGARIDA. „L’impresa di gruppo e il gruppo di imprese: svelando la complessità soggettiva del datore di lavoro“. Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2016. http://hdl.handle.net/2108/201663.

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Zanella, Alessia <1994&gt. „Progettazione di un sistema di Balanced Scorecard all'interno del gruppo De' Longhi“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18970.

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Il concetto e la pratica del controllo di gestione hanno subito un’evoluzione durante il corso degli anni. I tradizionali modelli di management accounting, bastati su strumenti quali cost accounting, budget, reporting e analisi delle varianze, hanno evidenziato numerosi limiti, che hanno portato, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, all’affermazione di nuove pratiche, tra le quali la Balanced Scorecard. La Balanced Scorecard (Scheda di valutazione bilanciata) è un tool ideato da Robert Kaplan e David Norton allo scopo di misurare e valutare le prestazioni delle organizzazioni non solo attraverso indicatori di natura economico-finanziaria, ma anche mediante altri prospetti di indagine. Il modello è composto da quattro prospettive tra loro bilanciate: la prospettiva economico-finanziaria, la prospettiva dei clienti, la prospettiva dei processi interni e la prospettiva della formazione e crescita. Nel tempo è divenuto uno degli strumenti maggiormente utilizzato dalle imprese per attuare le strategie in modo efficiente tramite l’allineamento delle risorse con gli obiettivi aziendali. Questo lavoro di tesi si prefigge l'obiettivo di ideare e progettare un sistema di Balanced Scorecard all'interno di ‘De' Longhi Group’, gruppo internazionale presente in più di trenta paesi e composto dai marchi De’ Longhi, Kenwood, Brown e Ariete. L’attività di progettazione, che ha portato alla creazione di una mappa strategica dedicata, è stata sviluppata tramite l’individuazione dei dipartimenti aziendali direttamente coinvolti nella realizzazione della strategia e tramite un processo di elaborazione condiviso, basato su interviste ai manager, analisi dei report da loro prodotti e riconoscimento dei Kpi fondamentali.
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Basso, Elisa <1992&gt. „LA CREAZIONE DI VALORE E MIGLIORAMENTO GESTIONALE DEL GRUPPO SOCIETARIO TRAMITE L’OPERAZIONE DI FUSIONE. IL CASO SPECIFICO: L’ANALISI DEL GRUPPO CEBI ITALY“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10691.

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Saran, Federico <1993&gt. „Il controllo di gestione nell’azienda divisionale. La trasformazione di un gruppo in un’unica società. Caso Battistella Company“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12381.

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La tesi tratta alcuni dei temi inerenti al controllo di gestione, applicati al caso pratico del gruppo Battistella, una strutturata realtà industriale operante nel settore del mobile e dell'arredo. Alla base del lavoro vi è l’idea di trasformare il gruppo attuale, composto da quattro distinte società, in un’unica azienda a struttura divisionale. Sulla base di questa riorganizzazione strutturale si rivedono quindi, apportandone gli opportuni adattamenti, i principali strumenti e aspetti che interessano il controllo di gestione. Sebbene la ristrutturazione in oggetto sia radicale, ciò che interessa è il ruolo che il controllo di gestione riveste, tralasciando pertanto tutti gli altri adempimenti di carattere operativo, legislativo, informatico etc. Partendo quindi da una profonda analisi dell’attuale struttura del gruppo, e dei principali strumenti di cui si avvale il controller, si procede poi ad elaborare delle ipotetiche soluzioni ed adattamenti circa la nuova struttura e i principali aspetti del controllo di gestione che si rendono necessari, più nello specifico: il prospetto di budget, la determinazione dei prezzi della società interna al gruppo che produce i semilavorati, l’allocazione dei costi comuni, ed infine l’adozione di alcuni indicatori quantitativi e qualitativi attraverso la costruzione della Balanced Scorecard. Il corpo della tesi si divide in tre capitoli, contenenti rispettivamente: 1) l’analisi della letteratura circa i principali temi del controllo di gestione che vengono trattati in seguito; 2) la struttura attuale del gruppo (As is), contenente una descrizione generale delle diverse società produttive, del settore, e successivamente focalizzata sugli aspetti manageriali, contabili e gestionali; 3) la proposta di un’unica azienda divisionale (To be), sotto il profilo del controllo di gestione.
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Sardena, Chiara <1996&gt. „La gestione delle obsolescenze di magazzino, il caso Varisco s.r.l. - Gruppo Atlas Copco“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20382.

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In questa tesi verrà trattato il tema dell’automatizzazione del calcolo dell’obsolescenza di magazzino dell’azienda Varisco s.r.l. la quale appartiene al gruppo Atlas Copco. Varisco è un’azienda storica veneta, leader nel suo settore. Lo scopo del progetto è quello di visualizzare le obsolescenze di magazzino con dei grafici e rendere facilmente studiabili i dati per permettere all’amministrazione di decidere come comportarsi con essi. Si sono create delle domande alle quali è compito dei manager, responsabili ufficio tecnico e coloro che ricoprono un ruolo di responsabilità nel magazzino e non, rispondere. Nella tesi sono stati descritti tutti i passaggi dello studio che hanno permesso all’azienda di possedere un sistema di monitoraggio dello stock e delle regole di svalutazione dinamico, fluido, frequente e costante. Il primo percorso intrapreso è stato quello base di primo approccio: utilizzo di Sap e gestione dei dati estrapolati su Excel. Il secondo percorso di ragionamento ha fatto emergere la necessità di un Data Warehouse. L’azienda ha deciso di utilizzare un database creato ad hoc. Il terzo percorso rappresenta l’evoluzione di tutti i ragionamenti precedenti e permette di visualizzare le pagine del Report su Power BI. Si sono descritte le casistiche interne di obsolescenza e i ragionamenti sui quali il management deve iniziare a discutere. L’obiettivo di implementazione dell’automatizzazione del calcolo delle obsolescenze è stato raggiunto grazie all'utilizzo della Business Intelligence favorendo l’accessibilità delle informazioni a tutto il management team, il quale oggi può monitorare le informazioni aggiornate settimanalmente. L’automatizzazione del calcolo delle obsolescenze inizierà ad essere svolto in tempo reale in autonomia dall'azienda a partire da ottobre 2021.
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Perna, Andrea. „Il ruolo del customer relationship management nelle strategie di business marketing: il caso del gruppo Loccioni“. Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242400.

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Bartolucci, Federico <1986&gt. „Gli investimenti Italiani nel mercato automobilistico Cinese: le esperienze di Fiat, Magneti Marelli e del Gruppo Faam“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1639.

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Bressan, Giada <1993&gt. „“Le sfide delle imprese agroalimentari italiane nella globalizzazione. Un caso di studio: il gruppo Martelli”“. Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12396.

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L'obiettivo dell'elaborato è quello di prendere in esame le varie strategie messe in atto dalle aziende agroalimentari per fronteggiare le sfide della globalizzazione. A tal scopo verrà innanzitutto analizzato lo scenario in cui operano le imprese del settore agroalimentare e le principali strategie utilizzate, infine verrà analizzato un caso aziendale di un'impresa del settore agroalimentare appartenente al comparto suinicolo, il gruppo Martelli.
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MARCHETTI, GIOVANNA. „Aspetti evolutivi del Knowledge Management: considerazioni teoriche ed applicazioni operative. L'analisi del caso Loccioni“. Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/243068.

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Negli ultimi anni si è assistito ad un impercettibile e progressivo cambiamento: l’economia dei nostri giorni sta diventando un’economia cognitiva, entrando a far parte della knowledge era. Si è verificato, cioè, un ribaltamento che ha modificato il tradizionale modo di intendere i fattori critici di successo: è emerso come nuovo elemento la gestione integrata di tutti quei saperi utili per il coordinamento delle attività da parte dei soggetti che operano all'interno delle organizzazioni. Occorre dotarsi, quindi, di strumenti che sappiano amministrare la risorsa conoscenza, trasformando le organizzazioni in organizzazioni che apprendono. Si tratta, in definitiva, di predisporre un idoneo sistema di Knowledge Management (KM) che possa conferire alle imprese tutti i vantaggi che derivano da pratiche di condivisione della conoscenza. Il presente lavoro si inserisce nel filone di ricerca del Knowledge Management con l’obiettivo di fornire una chiave di lettura critica ai fenomeni di creazione, diffusione e sfruttamento delle conoscenze nell'ambito delle dinamiche di sviluppo di grande impresa industriale e di comprendere sotto quali condizioni organizzative e mediante quale tipo di approccio l’investimento in un sistema di Knowledge Management sia produttivo di effetti positivi. Tale lavoro di tesi, è stato sviluppato a partire dall'analisi empirica, che adotta un approccio qualitativo con finalità esplorative, al fine di suggerire delle prime ipotesi di comprensione dei fenomeni (Fattore, 2005). Sulla base di ciò è stata adottata la metodologia dello studio di caso, quale quello del Gruppo Loccioni, al fine di comprendere e dimostrare come l’implementazione di un sistema di KM non rappresenti un processo lineare e che risulta necessario esplorare il contesto di riferimento e, in particolare, le caratteristiche organizzative dell’impresa, per poter valutare quale modello sia più adatto ad essere applicato per non rischiare il fallimento del progetto.
In recent years we have witnessed an imperceptible and progressive change: nowadays, economy is becoming cognitive, being part of the knowledge era. So, a reversal occurred which has changed the traditional understanding of the critical success’s factors: the integrated management has emerged, as a new element of all the knowledge useful for the coordination of activities by parties which operate within organizations. It is necessary to have, therefore, tools that are able to manage the "knowledge" resource, transforming organizations into learning organizations. This means, ultimately, to set up an appropriate system of Knowledge Management (KM) which can give to companies all the advantages as a result of knowledge sharing practices. This work is part of the research field of Knowledge Management with the aim of providing a critical key to make sure to understand the creation, dissemination and exploitation of knowledge phenomena in the dynamics of development of a large industrial company and to understand under what organizational conditions and by what type of approach, investing in a Knowledge Management system, produce its positive effects. This doctoral thesis has been developed starting from the empirical analysis, following a qualitative approach for exploratory purposes, with the purpose of suggesting some of the first hypothesis of understanding (Fattore, 2005). The methodology of the case study, such as the Loccioni Group, was adopted in order to understand and demonstrate how the implementation of a KM system does not represent a linear process and which is necessary to explore the surrounding context, in particular the organizational characteristics of the company, in order to evaluate which model is most suitable to be applied for not to risk the failure of the project.
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MENCARELLI, ENRICA. „Gruppi di imprese e soggettività passiva nell'imposta sul valore aggiunto“. Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11573/1070675.

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La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano il regime impositivo di matrice europea conosciuto come “gruppo i.v.a.”, che apporta interessanti innovazioni di carattere pratico e teorico nella concezione dei gruppi di imprese e nel relativo trattamento ai fini tributari. In particolare, la disciplina del gruppo i.v.a. prevede che, per effetto dell’esercizio di una specifica opzione, il gruppo di imprese – definito sulla base di peculiari legami di carattere finanziario, economico e organizzativo – assurga al ruolo di “soggetto passivo” dell’imposta sul valore aggiunto. Ciò costituisce una novità di assoluto rilievo nel nostro ordinamento, in quanto il gruppo di imprese, pur configurandosi quale entità economicamente unitaria, non era mai stato riconosciuto dotato di soggettività giuridica. La ricerca, dunque, ha perseguito l’obiettivo di esaminare compiutamente le caratteristiche, i presupposti e gli effetti del regime di gruppo, allo scopo di indagare l’attitudine del gruppo ad atteggiarsi quale “soggetto” (e – segnatamente – quale “soggetto passivo”) nel sistema dell’imposta sul valore aggiunto.
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GARCEA, MAURA. „Gruppi e società di persone“. Doctoral thesis, 2003. http://hdl.handle.net/11573/387512.

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La ricerca prende le mosse da una verifica, anche empirica, della diffusione e della rilevanza socio-economica nel nostro Paese del ricorso da parte degli operatori alle società di persone con attenzione alle ipotesi nelle quali, in posizione di vertice o di subordinazione, siano parte di un'organizzazione di gruppo. L'importanza socio-economica di tali forme di esercizio di un'attività economica collettiva non deve essere sottovalutata, come confermano i dati quantitativi raccolti, in primis presso le camere di commercio, a conferma della loro vitalità, nonché la recente riforma dell'attività agricola, intervenuta sulla spinta di orientamenti comunitari, che apre nuovi ed importanti spazi a queste forme di società. La ricerca, nella quale ha rivestito un importante ruolo lo studio dell'ordinamento tedesco, che già dagli anni '60 conosce una disciplina generale dei gruppi, è iniziata quando in Italia una disciplina generale mancava essendo stata introdotta solamente nel 2003. Nella prima parte del lavoro vengono quindi analizzate alcune discipline speciali, vigenti nel nostro ordinamento nel campo delle procedure concorsuali, che vedono coinvolte nei gruppi in crisi anche società di persone, e ciò ad evidenziare l'esistenza di un problema concreto e, quindi, di un'esigenza di tutela anche per i creditori ed i soci di società di persone non monadi, bensì inserite in un'organizzazione di gruppo. Nell'ultima parte della tesi vengono analizzati i temi ed i problemi in precedenza individuati, e per i quali sono avanzate delle soluzioni, alla luce della nuova disciplina dell'attività di direzione e coordinamento di società. Più precisamente, i temi oggetto di quest'ultima parte sono, da un lato, la posizione e gli interessi di cui sono portatori i cc.dd. soci esterni, con particolare attenzione al fenomeno del conflitto di interessi, e, dall'altro lato, la tutela dei creditori sociali delle società sottoposte ad altrui attività di direzione e coordinamento.
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PETRINI, Maria Celeste. „IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB“. Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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