Dissertationen zum Thema „Dark Matter Models“
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Fedotova, Veronika. „Constraining leptophilic dark matter with KM3NeT“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23181/.
Der volle Inhalt der QuelleMantani, Luca. „Simplified t-channel models for dark matter searches“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13444/.
Der volle Inhalt der QuellePODO, ALESSANDRO. „Topics in composite models and dark matter phenomenology“. Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/91400.
Der volle Inhalt der QuelleBiondi, Federico. „formation of dark matter haloes: models and simulations“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426888.
Der volle Inhalt der QuelleLa miglior descrizione dell'Universo, di cui si dispone al momento, è il modello del ``Big Bang Caldo'', che contempla un universo in espansione nel quale viene seguita l'evoluzione temporale della densità e della temperatura della materia e della radiazione. I parametri che caratterizzano l'Universo osservato sono riassunti in un modello chiamato $\Lambda$CDM di concordanza: CDM sta per Cold Dark Matter (la componente dominante della materia), e $\Lambda$ è la costante cosmologica (una sorta di energia oscura, con effetto anti-gravitazionale). Secondo questo modello, l'universo è spazialmente piatto (cioè il parametro di densità $\Omega$ è uguale a uno), e il $75\%$ del suo bilancio energetico è assegnato all'energia oscura, circa il $20\%$ alla materia oscura e circa il $5\%$ alla materia ordinaria (barioni); la velocità dell'espansione assume il valore $70.5$ Km/s/Mpc (parametro di Hubble). Questa tesi si sofferma sulla distribuzione della materia oscura in strutture virializzate, chiamate aloni di materia oscura. Secondo la teoria di formazione delle strutture, le strutture cosmiche hanno origine dall'amplificazione di fluttuazione quantistiche durante un periodo iniziale di espansione accelerata (inflazione cosmica); queste perturbazioni crescono per effetto dell'autogravità fino al collasso, creando delle strutture virializzate. Durante il regime lineare (quando le fluttuazioni sono piccole), questo processo è ben descritto dalla teoria di Jeans. Il regime non lineare è molto più difficile da descrivere; i primi tentativi assumono una simmetria sferica, per la quale il collasso è descritto solo dalla densità interna (es. Peebles, 1980); più recentemente (White \& Silk 1979; Bond \& Myers 1996) questa ipotesi è stata rilassata, ed è stato proposto un modello più complesso nel quale le protostrutture sono descritte da ellissoidi triassiali, regolati dalla loro densità interna e dalla loro forma. Utilizzando i risultati ottenuti dall'analisi dinamica del collasso sferico e sfruttando il formalismo statistico degli ``excursion set'', è possibile ottenere informazioni analitiche in merito alla distribuzione di massa degli aloni di materia oscura. In questo approccio, per ogni particella nell'universo, la traiettoria che descrive l'evoluzione della densità della sfera di materia costruita attorno a quella particella viene modellata come un cammino browniano come funzione della massa $M$ all'interno della sfera. Quando una traiettoria interseca una pre-definita soglia, si assume che venga a formarsi una struttura virializzata di massa $M$. Considerando tutte le particelle dell'universo, si ottengono forme analitiche per la funzione di massa globale, e per le funzioni di massa dei progenitori e dei figli. Da queste, è possibile calcolare altre quantità, come i tassi di creazione e distruzione (istantanei e integrati). Negli anni '90, il collasso ellissoidale è stato utilizzato per trovare un miglior accordo con le simulazioni numeriche. Tuttavia, in parte a causa della complessità analitica del modello, fino ad ora non è stato ancora possibile trovare in letteratura forme analitiche per esempio per la funzione dei figli o per i tassi di distruzione (vedi Tabella \ref{tab:scec}). l'obiettivo principale di questo lavoro è di fornire tali espressioni per una serie di funzioni legate alle distribuzione di massa degli aloni di materia oscura, aspirando ad ottenere delle formule semplici ed accurate. Per farlo, siamo partiti dalle considerazioni statistiche di Sheth, Mo e Tormen (2001) che introducono gli effetti dinamici del collasso ellissoidale nel formalismo excursion sets, modificando la forma della soglia di densità. Sheth e Tormen (2002), inoltre, propongono una nuova espressione per la funzione di massa globale ellissoidale, usando uno sviluppo in serie di Taylor per la barriera: questa espressione permette di derivare forme analitiche anche per le funzioni di massa condizionali. Abbiamo ottenuto un set di modelli cambiando l'ordine di questo sviluppo di Taylo, e considerando la normalizzazione delle distribuzioni come un parametro libero; abbiamo poi confrontato queste equazioni con i risultati della simulazione cosmologica Gif2 (Gao et al. 2004) e, in alcuni casi, con la Millennium Simulation (Springel et al. 2005). Per le funzioni di massa globale e condizionali, l'accordo tra modelli e simulazioni è stimato usando un metodo $\chi ^2$. Per i merger rates abbiamo confronti qualitativi, mentre per i tassi di creazione abbiamo derivato le sole equazioni analitiche. Ci siamo soffermati specialmente sui casi che forniscono le espressioni analiticamente più semplici: le serie di Taylor con zero ordini e con infiniti ordini. Nell'ultima parte della tesi, proponiamo un nuovo metodo statistico che può scartare gli inconvenienti dei metodi $\chi ^2$: (i) la divisione in intervalli dei dati e (ii) il trascurare le particelle di campo (polvere) delle simulazioni. Per quanto riguarda il punto (i), differenti ampiezze degli internalli di massa possono portare a piccole differenze nei risultati del $\chi^2$. Il punto (ii) si riferisce al fatto che le particelle che non sono legate in aloni sono di solito considerate solo per il calcolo della normalizzazione. Usando un'analisi di massima verosimiglianza, possiamo trattare dati non raggruppati in intervalli e considerare la polvere nella determinazione dei parametri migliori per la funzione di massa. I nostri tests sono condotti confrontando una funzione di massa a due parametri con i risultati di simulazioni Monte Carlo. Il nostro lavoro si inserisce naturalmente nella ricerca sistematica delle espressioni analitiche associate al collasso ellissoidale degli aloni di materia oscura. Poichè si pensa che gli aloni siano i siti ove i barioni possono concentrarsi e formare stelle, galassie ed altri oggetti luminosi, le espressioni che otteniamo possono essere usate in varie applicazioni, dallo svelare la natura della materia oscura attraverso l'auto annichilazione, fino alla comprensione dei meccanismi che portano alla formazione galattica. Inoltre, la descrizione dell'evoluzione galattica richiede la conoscenza dell'alone correlato: i modelli semi-analitici di formazione galattica dipendono dalla funzione di massa globale degli aloni di materia oscura, e i corrispondenti merger-trees sono basati sulle funzioni di massa dei progenitori. I tassi di creazione e distruzione sono utili per calcolare le abbondanze di oggetti come Nuclei Galattici Attivi (AGN) e Buchi Neri Super Massicci (SMBH). Altri esempi dell'utilizzo delle distribuzioni della materia oscura in studi di formazione galattica si possono trovare copiosi in letteratura.\\ L'elaborato si articola in questo modo: il {\bf Capitoli 1} giustifica la necessità della materia oscura. Nel {\bf Capitolo 2} presentiamo il modello cosmologico di concordanza, la sua geometria e la storia termica. Inoltre, introduciamo i modelli, lineare e non lineare, di formazione degli aloni di materia oscura. Il {\bf Capitolo 3} descrive l'approccio degli excursion sets nel contesto del collasso sferico. L'estensione di questo metodo al collasso ellissoidale è proposto nel {\bf Capitolo 4}, ove vengono esposti i primi risultati analitici. Nel {\bf Capitolo 5} confrontiamo le nostre predizioni analitiche con i risultati di due simulazioni numeriche. Il {\bf Capitolo 6} è dedicato all'esposizione dei test di un nuovo metodo di massima verosimiglianza con l'utilizzo di dati non raggruppati in intervalli e con le particelle di polvere. Infine tracciamo le nostre {\bf Conclusioni}, seguite da un'{\bf Appendice} ove sono descritte le simulazioni numeriche.
Zsembinszki, Gabriel. „Light scalar fields in a dark universe: models of inflation, dark energy and dark matter“. Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2007. http://hdl.handle.net/10803/3390.
Der volle Inhalt der QuelleSegún la cosmología estándar del Big Bang, el universo primitivo consistía en un plasma muy caliente y denso que se expandió y se enfrió continuamente hasta el presente, dando paso a una serie de transiciones de fase cosmológicas, donde las teorías que describen el universo en cada fase son distintas. Dado que las energías del universo primitivo fueron mucho más altas que las alcanzadas en experimentos terrestres, el estudio del universo primitivo podría ofrecernos importantes informaciones sobre nuevas interacciones y nuevas partículas, abriendo nuevas direcciones para la extensión del Modelo Estándar de la física de partículas.
Como ya he mencionado anteriormente, durante la expansión del universo ocurrieron varias transiciones de fase que dejaron su huella sobre el estado presente del universo. Las observaciones sugieren que durante una de estas transiciones de fase, el universo primitivo sufrió un periodo de expansión acelerada, conocido como inflación. Aunque no forma parte de la cosmología estándar, la inflación es capaz de solucionar de una manera simple y elegante casi todos los problemas relacionados con el modelo estándar del Big Bang, y debería tenerse en cuenta en cualquier extensión posible de la teoría. Las observaciones también revelan la existencia de dos formas de energía desconocidas, a saber, materia oscura y energía oscura. La materia oscura es una forma de materia no relativista y no bariónica, que solamente puede ser detectada indirectamente, mediante su interacción con la materia normal. La energía oscura es un tipo de sustancia con presión negativa, que empezó a dominar recientemente y que es la causa de la aceleración de la expansión del universo.
En esta tesis doctoral presento varios modelos originales propuestos para resolver algunos de los problemas de la cosmología estándar, como posibles extensiones del modelo del Big Bang. Algunos de estos modelos introducen nuevas simetrías y partículas con el fin de explicar la inflación y la energía oscura y/o la materia oscura en una descripción unificada. Uno de los modelos es propuesto para explicar la energía oscura del universo, a través de un nuevo campo escalar que oscila en un potencial.
The most successful scientific theory today about the origin and evolution of the universe is known as the standard Big Bang model, which is one of the most ambitious intellectual constructions of the humanity. It is based on two consolidated branches of theoretical physics, namely, the theory of General Relativity and the Standard Model of particle physics, and is able to make robust predictions, such as the expansion of the universe, the existence of the cosmic microwave background radiation and the relative primordial abundance of light elements. Some of the theoretical predictions have already been confirmed by very precise observations.
According to the standard Big Bang cosmology, the early universe consisted of a very hot and dense plasma that continuously expanded and cooled up to the present, giving place to a series of cosmological phase transitions, where the theories describing the universe in each phase are different. Given that the energies of the early universe were much higher than those reached in terrestrial experiments, the study of the early universe might give us important information about new interactions and new particles, opening new directions for extending the Standard Model of particle physics.
As already mentioned above, during the expansion of the universe, different phase transitions occurred, which left their imprint on the present state of the universe. Observations suggest that during a very early phase transition the universe suffered a stage of accelerated expansion, known as inflation. Although inflation is not included in the standard cosmology, it is able to solve in a simple and elegant manner almost all of the shortcomings related to the standard Big Bang model, and should be taken into account in any possible extension of the theory. Observations also reveal evidence of the existence of two unknown forms of energy, i.e., dark matter and dark energy. Dark matter is a form of non-relativistic and non-baryonic matter, which can only be detected indirectly, by its gravitational interactions with normal matter. Dark energy is a kind of substance with negative pressure, which started to dominate recently and causes the accelerated expansion of the universe.
In this PhD Thesis, I present a few original models proposed to solve some of the shortcomings of the standard cosmology, as possible extensions of the Big Bang model. Some of these models introduce new symmetries and particles in order to explain inflation and dark energy and/or dark matter in a unified description. One of the models is proposed for explaining the dark energy of the universe, by means of a new scalar field oscillating in a potential.
The most successful scientific theory today about the origin and evolution of the universe is known as the standard Big Bang model, which is one of the most ambitious intellectual constructions of the humanity. It is based on two consolidated branches of theoretical physics, namely, the theory of General Relativity and the Standard Model of particle physics, and is able to make robust predictions, such as the expansion of the universe, the existence of the cosmic microwave background radiation and the relative primordial abundance of light elements. Some of the theoretical predictions have already been confirmed by very precise observations.
According to the standard Big Bang cosmology, the early universe consisted of a very hot and dense plasma that continuously expanded and cooled up to the present, giving place to a series of cosmological phase transitions, where the theories describing the universe in each phase are different. Given that the energies of the early universe were much higher than those reached in terrestrial experiments, the study of the early universe might give us important information about new interactions and new particles, opening new directions for extending the Standard Model of particle physics.
As already mentioned above, during the expansion of the universe, different phase transitions occurred, which left their imprint on the present state of the universe. Observations suggest that during a very early phase transition the universe suffered a stage of accelerated expansion, known as inflation. Although inflation is not included in the standard cosmology, it is able to solve in a simple and elegant manner almost all of the shortcomings related to the standard Big Bang model, and should be taken into account in any possible extension of the theory. Observations also reveal evidence of the existence of two unknown forms of energy, i.e., dark matter and dark energy. Dark matter is a form of non-relativistic and non-baryonic matter, which can only be detected indirectly, by its gravitational interactions with normal matter. Dark energy is a kind of substance with negative pressure, which started to dominate recently and causes the accelerated expansion of the universe.
In this PhD Thesis, I present a few original models proposed to solve some of the shortcomings of the standard cosmology, as possible extensions of the Big Bang model. Some of these models introduce new symmetries and particles in order to explain inflation and dark energy and/or dark matter in a unified description. One of the models is proposed for explaining the dark energy of the universe, by means of a new scalar field oscillating in a potential.
Costa, André Alencar da. „Observational Constraints on Models with an Interaction between Dark Energy and Dark Matter“. Universidade de São Paulo, 2014. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-20012015-123002/.
Der volle Inhalt der QuelleNesta tese vamos além do modelo cosmológico padrão, o LCDM, e estudamos o efeito de uma interação entre a matéria e a energia escuras. Embora o modelo LCDM esteja de acordo com as observações, ele sofre sérios problemas teóricos. Com o objetivo de resolver tais problemas, nós primeiro consideramos um modelo alternativo, onde ambas, a matéria e a energia escuras, são descritas por fluidos com uma interação fenomenológica dada como uma combinação das densidades de energia. Além desse modelo, propomos um modelo mais realista baseado em uma densidade Lagrangiana com uma interação tipo Yukawa. Para vincular os parâmetros cosmológicos usamos dados cosmológicos recentes como as medidas da CMB feitas pelo satélite Planck, bem como medidas de BAO, SNIa, H0 e Lookback time.
Kast, Simon Florian [Verfasser], und U. [Akademischer Betreuer] Nierste. „Dark Matter from the Top - Simplified Models of Flavoured Dark Matter in Dark Minimal Flavour Violation / Simon Florian Kast ; Betreuer: U. Nierste“. Karlsruhe : KIT-Bibliothek, 2017. http://d-nb.info/1147485143/34.
Der volle Inhalt der QuelleLe, Delliou Morgan. „Self-similar infall models for cold dark matter haloes“. Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2002. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp05/NQ63431.pdf.
Der volle Inhalt der QuelleSotelo, Denis Stefan Robertson. „Probing Self-Interacting Dark Matter Models with Neutrino Telescopes“. Universidade de São Paulo, 2017. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-25012018-015636/.
Der volle Inhalt der QuelleNesta tese investigamos modelos de matéria escura com auto-interações fortes, conhecidos tipicamente como matéria escura auto-interagente (SIDM). Este tipo de modelos constituem uma solução promissora à tensão entre as observações de estrutura a pequena escala e as previsões assumindo o caso padrão de matéria escura fria não colisional (CDM), enquanto se mantêm o sucesso do modelo cosmológico padrão, LambdaCDM, a grandes escalas. A presença de auto-interações fortes podem aumentar a captura e a aniquilação da matéria escura em objetos astrofísicos como o nosso sol, aumentando o potencial de sinais de detecção indireta. Usamos o sinal de neutrinos de alta energia produzidos por essas aniquilações para explorar modelos de SIDM. Estabelecemos fortes vínculos em modelos de SIDM com seção de auto-interação independente da velocidade comparando o sinal de neutrinos esperado com os resultados de busca de matéria escura do IceCube-79. Também, determinamos a sensibilidade dos detectores IceCube-DeepCore e PINGU para modelos de SIDM com uma seção de auto-interação dependente da velocidade (vdSIDM). A maior parte do espaço de parâmetros de interesse pode ser testado com os três anos de dados já coletados pelo IceCube-DeepCore, complementando os resultados de experimentos de detecção direta e outras an análises de detecção indireta.
Mead, Alexander James. „Demographics of dark-matter haloes in standard and non-standard cosmologies“. Thesis, University of Edinburgh, 2014. http://hdl.handle.net/1842/9951.
Der volle Inhalt der QuelleDe, Lavallaz Arnaud. „The paradox of youth, dark matter accretion and void models“. Thesis, King's College London (University of London), 2012. https://kclpure.kcl.ac.uk/portal/en/theses/the-paradox-of-youth-dark-matter-accretion-and-void-models(7d39582b-ae7c-4ff5-adc8-556cb1e12af2).html.
Der volle Inhalt der QuelleVargas, Daniel Alberto Camargo. „Phenomenology of models with new fermions and dark matter candidates“. reponame:Repositório Institucional da UFABC, 2018.
Den vollen Inhalt der Quelle findenElmufti, Mohammed. „Perturbations of dark energy models“. Thesis, University of Western Cape, 2012. http://hdl.handle.net/11394/3386.
Der volle Inhalt der QuelleThe growth of structure in the Universe proceeds via the collapse of dark matter and baryons. This process is retarded by dark energy which drives an accelerated expansion of the late Universe. In this thesis we use cosmological perturbation theory to investigate structure formation for a particular class of dark energy models, i.e. interacting dark energy models. In these models there is a non-gravitational interaction between dark energy and dark matter, which alters the standard evolution (with non-interacting dark energy) of the Universe. We consider a simple form of the interaction where the energy exchange in the background is proportional to the dark energy density. We analyse the background dynamics to uncover the e ect of the interaction. Then we develop the perturbation equations that govern the evolution of density perturbations, peculiar velocities and the gravitational potential. We carefully account for the complex nature of the perturbed interaction, in particular for the momentum transfer in the dark sector. This leads to two di erent types of model, where the momentum exchange vanishes either in the dark matter rest-frame or the dark energy rest-frame. The evolution equations for the perturbations are solved numerically, to show how structure formation is altered by the interaction.
Primulando, Reinard. „Dark matter in the heavens and at colliders: Models and constraints“. W&M ScholarWorks, 2012. https://scholarworks.wm.edu/etd/1539623601.
Der volle Inhalt der QuellePierre, Mathias. „Dark matter phenomenology : from simplified WIMP models to refined alternative solutions“. Thesis, Université Paris-Saclay (ComUE), 2018. http://www.theses.fr/2018SACLS238/document.
Der volle Inhalt der QuelleOne of the most puzzling problems of modern physics is the identification of the nature a non-relativistic matter component present in the universe, contributing to more than 25% of the total energy budget, known as Dark Matter. Weakly Interacting Massive Particles (WIMPs) are among the best motivated dark matter candidates. However, in light of non conclusive detection signals and strong constraints from collider, direct and indirect detection experiments, this thesis presents constraints on several realizations of the WIMP paradigm in the context of simplified dark matter models. More elaborated models considering extended gauge structures are discussed further on, such as constructions involving generalized Chern-Simons couplings and a specific WIMP scenario motivated by some recently observed flavor anomalies related to the RK(*) observable. The second part of this thesis is devoted to the discussion of an alternative dark matter thermal production mechanism where an explicit realization of the Strongly Interacting Massive Particles (SIMPs) paradigm is discussed in the context of a non-Abelian hidden gauge structure. In a last part, the possibility of producing non-thermally a dark matter component via the "freeze-in" mechanism was investigated and the strong impact of the postinationary reaheating stage of the universe on such constructions illustrated by the specific case where dark matter density production is mediated by a heavy spin-2 field in addition to the standard graviton
Pyarelal, Adarsh, und Adarsh Pyarelal. „Hidden Higgses and Dark Matter at Current and Future Colliders“. Diss., The University of Arizona, 2017. http://hdl.handle.net/10150/624536.
Der volle Inhalt der QuelleVertongen, Gilles. „The fall and rise of antimatter: probing leptogenesis and dark matter models“. Doctoral thesis, Universite Libre de Bruxelles, 2009. http://hdl.handle.net/2013/ULB-DIPOT:oai:dipot.ulb.ac.be:2013/210200.
Der volle Inhalt der QuelleAmong the possible mechanism which could be responsible for the creation of such a matter asymmetry, leptogenesis is particularly attractive because it only relies on the same ingredients previously introduced to generate neutrino masses. Unfortunatelly, this elegant proposal suffers from a major difficulty :it resists to any tentative of being probed by our low energy observables. In this thesis, we tackle the problem the other way around and propose a way to falsify this mechanism. Considering the type-I leptogenesis mechanism, i.e. a mechanism based on the asymmetric decay of right-handed neutrinos, in a left-right symmetric framework, we show that the observation of a right-handed gauge boson W_R at future colliders would rule out any possibility for such mechanism to be responsible of the matter asymmetry present in our Universe.
Another intriguing question that analyses of the anisotropies of the CMB confirmed is the presence of a non-baryonic component of matter in our Universe, i.e. the dark matter. As hinted by observations of galactic rotation curves, it should copiously be present in our galactic halo, but is notoriously difficult to detect directly. We can take advantage on the fact that antimatter almost disappeared from our surroundings to detect the contamination of cosmic rays from standard sources the annihilation products of dark matter would produce.
The second subject tackled in this work is the study of the imprints the Inert Doublet Modem (IDM) could leave in (charged) cosmic rays, namely positrons, antprotons and antideuterons. This model, first proposed to allow the Bout-Englert-Higgs particle to evade the Electroweak Precision Test (EWPT) measurements, introduces an additional scalar doublet which is inert in the sense that it does not couple directly to fermions. This latter property brings an additional virtue to this additional doublet :since it interacts weakly with particles, it can play the role of dark matter. This study will be done in the light of the data recently released by the PAMELA, ATIC and Fermi-GLAST collaborations, which reported e^± excesses in two different energy ranges.
Doctorat en Sciences
info:eu-repo/semantics/nonPublished
Garaldi, Enrico. „Zoomed simulations of Halo segregation in cosmological models with two species of coupled dark matter“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7592/.
Der volle Inhalt der QuelleHajkarim, Fazlollah [Verfasser]. „Production of Dark Matter in Cosmological Models with Low Reheating Temperature / Fazlollah Hajkarim“. Bonn : Universitäts- und Landesbibliothek Bonn, 2018. http://d-nb.info/1173789480/34.
Der volle Inhalt der QuelleTaffoni, Giuliano. „Formation and Evolution of Dark Matter Haloes in Hierarchical Models for Structure Formation“. Doctoral thesis, SISSA, 2002. http://hdl.handle.net/20.500.11767/4286.
Der volle Inhalt der QuelleD'Angelo, Beatrice. „Density and velocity profiles in dark scattering models“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16210/.
Der volle Inhalt der QuelleBusoni, Giorgio. „Dark Matter Indirect Detection and Collider Search: the Good and the Bad“. Doctoral thesis, SISSA, 2015. http://hdl.handle.net/20.500.11767/3909.
Der volle Inhalt der QuelleWatson, L. Scott. „Solar models including revised abundances and dark matter : constraints from helioseismology and neutrino observations“. Thesis, University of Oxford, 2007. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.491613.
Der volle Inhalt der QuelleRossi, Schmitz Ernany [Verfasser]. „Generation of dark matter in the early universe from BSM models / Ernany Rossi Schmitz“. Bonn : Universitäts- und Landesbibliothek Bonn, 2018. http://d-nb.info/1170777899/34.
Der volle Inhalt der QuelleBarello, Gregory. „Models and Constraints for New Physics at the Energy, Intensity, and Cosmic Frontiers“. Thesis, University of Oregon, 2016. http://hdl.handle.net/1794/20454.
Der volle Inhalt der QuelleCampos, Vidal Miguel David [Verfasser], und Werner [Akademischer Betreuer] Rodejohann. „Phenomenology and Models of Dark Matter and Neutrinos / Miguel David Campos Vidal ; Betreuer: Werner Rodejohann“. Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2018. http://d-nb.info/1177253615/34.
Der volle Inhalt der QuellePorciani, Cristiano. „Clustering Properties of Dark Matter Haloes in Hierarchical Models for Structure Formation in the Universe“. Doctoral thesis, SISSA, 1999. http://hdl.handle.net/20.500.11767/4369.
Der volle Inhalt der QuelleGhosh, Mithun. „New investigations in the galactic halo“. Thesis, University of North Bengal, 2016. http://ir.nbu.ac.in/handle/123456789/2584.
Der volle Inhalt der QuelleBelwal, Swasti [Verfasser]. „An Investigation of Constraints on Dark Matter Models from Mono-jet Searches at LHC / Swasti Belwal“. Bonn : Universitäts- und Landesbibliothek Bonn, 2018. http://d-nb.info/1173789510/34.
Der volle Inhalt der QuelleBecker, Mathias [Verfasser], Heinrich [Akademischer Betreuer] Päs und Gudrun [Gutachter] Hiller. „Dark matter models: the neutrino and flavor portals / Mathias Becker ; Gutachter: Gudrun Hiller ; Betreuer: Heinrich Päs“. Dortmund : Universitätsbibliothek Dortmund, 2020. http://d-nb.info/1223707261/34.
Der volle Inhalt der QuelleMarcondes, Rafael José França. „Interacting dark energy models in Cosmology and large-scale structure observational tests“. Universidade de São Paulo, 2016. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-17102016-123725/.
Der volle Inhalt der QuelleA cosmologia moderna oferece um ótimo entendimento do universo com uma precisão impressionante, possibilitada pelas tecnologias modernas das gerações mais novas de telescópios. O modelo cosmológico padrão, porém, não é livre de problemas do ponto de vista teórico, deixando perguntas ainda sem respostas. Uma possibilidade que tem sido proposta é a existência de um acoplamento entre setores escuros. A ideia de uma interação entre os componentes escuros poderia ajudar os físicos a entender por que vivemos em uma época do universo na qual a matéria escura e a energia escura são comparáveis em termos de densidades de energia, o que pode ser considerado uma estranha coincidência dado que suas evoluções com o tempo são completamente diferentes. Matéria escura e energia escura são geralmente tratadas como fluidos perfeitos. A interação é introduzida ao permitirmos um tensor não nulo no lado direito das equações de conservação dos tensores de energia-momento. Prosseguimos com uma abordagem fenomenológica para testar modelos de interação com observações de distorções no espaço de redshift. Em um universo plano composto apenas por esses dois fluidos, consideramos, separadamente, duas formas de interação, através de termos proporcionais às densidades de energia escura e de matéria escura. Uma expressão analítica para a taxa de crescimento aproximada por f = Omega^gamma, onde Omega é a contribuição percentual da matéria escura para o conteúdo do universo e gamma é o índice de crescimento, é deduzida em termos da interação e de outros parâmetros do modelo no primeiro caso, enquanto para o segundo caso mostramos que uma interação não nula não pode ser acomodada pela aproximação do índice de crescimento. As expressões obtidas são então utilizadas para comparar as previsões com dados observacionais de crescimento de estruturas em um programa para Monte Carlo via cadeias de Markov. Concluímos que tais dados atuais por si só não são capazes de restringir a interação devido às suas grandes incertezas. Utilizamos também observações de aglomerados de galáxias para analisar seus estados viriais através da equação de Layzer-Irvine modificada a fim de detectar sinais de interação. Obtemos medições de taxas viriais observadas, constante de interação, taxa virial de equilíbrio e desvio do equilíbrio para um conjunto de aglomerados. Uma análise combinada indica uma constante de interação 0.29^{+2.25}_{-0.40}, compatível com zero, mas uma taxa virial de equilíbrio combinada de 0.82^{+0.13}_{-0.14}, o que significa uma detecção em um intervalo de confiança de 2 sigma. Apesar desta tensão, o método produz resultados encorajadores enquanto ainda permite melhorias, possivelmente pela remoção da suposição de pequenos desvios do equilíbrio.
Dradi, Federico [Verfasser], Laura [Akademischer Betreuer] Covi, Steffen [Akademischer Betreuer] Schumann und Karl-Henning [Akademischer Betreuer] Rehren. „Decaying Dark Matter models at colliders / Federico Dradi. Betreuer: Laura Covi. Gutachter: Steffen Schumann ; Karl-Henning Rehren“. Göttingen : Niedersächsische Staats- und Universitätsbibliothek Göttingen, 2016. http://d-nb.info/109588431X/34.
Der volle Inhalt der QuelleBeyer, Joschka [Verfasser], und Christof [Akademischer Betreuer] Wetterich. „Aspects of cosmic structure formation in coupled scalar field dark matter models / Joschka Johannes Beyer ; Betreuer: Christof Wetterich“. Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2014. http://d-nb.info/1180032888/34.
Der volle Inhalt der QuelleWild, Sebastian [Verfasser], Alejandro [Akademischer Betreuer] [Gutachter] Ibarra, Andreas [Gutachter] Weiler und Nicolao [Gutachter] Fornengo. „Phenomenology of dark matter searches: simplified models and novel model-independent approaches / Sebastian Wild ; Gutachter: Andreas Weiler, Alejandro Ibarra, Nicolao Fornengo ; Betreuer: Alejandro Ibarra“. München : Universitätsbibliothek der TU München, 2016. http://d-nb.info/1114885150/34.
Der volle Inhalt der QuelleLeung, Ying Chi [Verfasser], und Glenn van der [Akademischer Betreuer] Ven. „Constraining the nature of dark matter in galaxies with multi-tracer dynamical models / Ying Chi Leung ; Betreuer: Glenn van der Ven“. Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2019. http://d-nb.info/1197692770/34.
Der volle Inhalt der QuelleFeix, Martin. „Extragalactic and cosmological tests of gravity theories with additional scalar or vector fields“. Thesis, University of St Andrews, 2011. http://hdl.handle.net/10023/1901.
Der volle Inhalt der QuelleKrauß, Martin Bernhard [Verfasser], Werner [Gutachter] Porod und Walter [Gutachter] Winter. „Testing Models with Higher Dimensional Effective Interactions at the LHC and Dark Matter Experiments / Martin Bernhard Krauß. Gutachter: Werner Porod ; Walter Winter“. Würzburg : Universität Würzburg, 2013. http://d-nb.info/1108780679/34.
Der volle Inhalt der QuelleFrings, Jonas [Verfasser], und Andrea Valerio [Akademischer Betreuer] Macciò. „Structure and evolution of simulated dwarf galaxies and Milky Way satellites in Cold and Warm dark matter models / Jonas Frings ; Betreuer: Andrea Valerio Macciò“. Heidelberg : Universitätsbibliothek Heidelberg, 2018. http://d-nb.info/1177252821/34.
Der volle Inhalt der QuelleAcuto, Alberto. „Gas rotation in massive galaxy clusters with axisymmetric potential: models and perspectives for X-ray observations“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13852/.
Der volle Inhalt der QuelleMacias, Ramirez Oscar. „Astrophysical Constraints on Dark Matter“. Thesis, University of Canterbury. Department of Physics and Astronomy, 2014. http://hdl.handle.net/10092/9857.
Der volle Inhalt der QuelleHällgren, Tomas. „Phenomenological studies of dimensional deconstruction“. Licentiate thesis, KTH, Physics, 2005. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-567.
Der volle Inhalt der QuelleIn this thesis, two applications of dimensional deconstruction are studied. The first application is a model for neutrino oscillations in the presence of a large decon- structed extra dimension. In the second application, Kaluza{Klein dark matter from a latticized universal extra dimension is studied. The goal of these projects have been twofold. First, to see whether it is possible to reproduce the relevant features of the higher-dimensional continuum theory, and second, to examine the effect of the latticization in experiments. In addition, an introduction to the the- ory of dimensional deconstruction as well as to the theory of continuous extra dimensions is given. Furthermore, the various higher-dimensional models, such as Arkani-Hamed{Dvali{Dimopolous (ADD) models and models with universal extra dimensions, that have been intensively studied in recent years, are discussed.
Kahlhoefer, Felix Karl David. „Complementarity of searches for dark matter“. Thesis, University of Oxford, 2014. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:ec5b1afe-b75c-44d9-9dad-e0d342e46fa1.
Der volle Inhalt der QuelleTaoso, Marco. „Particle dark matter and astrophysical constraints“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426084.
Der volle Inhalt der QuelleL'esistenza di Materia Oscura non-barionica è provata da numerose osservazioni astrofisiche e cosmologiche. Tracce della sua presenza si trovano a scale molto diverse, dai sistemi galattici e sub-galattici alle strutture a larga scale e alle scale cosmologiche. Nonostante queste molteplici osservazioni, la natura della Materia Oscura è ancora ignota. In questo lavoro di tesi abbiamo studiato le prospettive per la rivelazione di Materia Oscura attraverso osservazioni astrofisiche.
Zhao, Gang. „Dark world and the standard model“. [College Station, Tex. : Texas A&M University, 2006. http://hdl.handle.net/1969.1/ETD-TAMU-1840.
Der volle Inhalt der QuelleSchmitz, Ernany Rossi [UNESP]. „Complex scalar dark matter in a B-L model“. Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2014. http://hdl.handle.net/11449/108893.
Der volle Inhalt der QuelleCoordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Na primeira parte deste trabalho, fornecemos a história que constitui a base para a evidência de matéria escura. Também, apresentamos aqui alguns dos candidatos à matéria escura mais estudados. Depois, mostramos as ferramentas necessárias ao entendimento dos cálculos de densidade de relíquia, tais como a base de Relatividade Geral e da cosmologia do universo primordial (termodinâmica do universo primordial, média térmica da seção de choque de aniquilação vezes a velocidade, e as soluções analítica e numérica para a equação de Boltzmann). Finalmente, dentro desta parte de fundamentação, discutimos brevemente alguns dos experimentos de detecção direta e indireta e vínculos impostos por eles sobre a matéria escura. Na segunda parte, analisamos uma extensão, do Modelo Padrão, obtida adicionando-se à simetria de gauge um grupo U(1) local de carga B-L, número bariônico menos número leptônico. Nós mostramos que esta extensão, chamada de modelo B-L, pode conter dois candidatos viáveis à matéria escura e estudamos as condições sobre o espaço de parâmetros do potencial escalar que não só resulta na densidade de relíquia observada, mas também está em acordo com os vínculos provenientes de experimentos de detecção direta
In the ?rst part of this work, we provide the historical background that underlies the evidence of dark matter. Also, we present here some of the most studied dark matter candidates. Later, we show the necessary tools for the understanding of relic density calculation, such as the basics of General Relativity and the early Universe Cosmology (thermodynamics of the early Universe, the thermal average of the annihilation cross section times the velocity, and both the approximated analytical and numerical solutions to the Boltzmann equation). Finally, in this grounding part, we discuss brie?y some of both direct and indirect detection experiments and constraints imposed by them on dark matter. In the second part, we analyze an extension of the Standard Model (SM) obtained by adding to the gauge symmetry a local U(1) group of charge B-L , baryon minus lepton numbers. Weshowthatthisextension,calledB-LModel,cancontaintwoviablecolddark matter candidates and we study the conditions on the space of parameters of the scalar potential that both yields the observed relic density and is in agreement with constraints which come from direct detection experiments
Roberts, Jonathan Peter. „Natural dark matter within the minimal supersymmetric standard model“. Thesis, University of Southampton, 2006. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.434100.
Der volle Inhalt der QuelleSchmitz, Ernany Rossi. „Complex scalar dark matter in a B-L model /“. São Paulo, 2014. http://hdl.handle.net/11449/108893.
Der volle Inhalt der QuelleCo-orientador: Bruce Lehmann Sánchez Vega
Banca: Adriano Antonio Natale
Banca: Pedro Cunha de Holanda
Resumo: Na primeira parte deste trabalho, fornecemos a história que constitui a base para a evidência de matéria escura. Também, apresentamos aqui alguns dos candidatos à matéria escura mais estudados. Depois, mostramos as ferramentas necessárias ao entendimento dos cálculos de densidade de relíquia, tais como a base de Relatividade Geral e da cosmologia do universo primordial (termodinâmica do universo primordial, média térmica da seção de choque de aniquilação vezes a velocidade, e as soluções analítica e numérica para a equação de Boltzmann). Finalmente, dentro desta parte de fundamentação, discutimos brevemente alguns dos experimentos de detecção direta e indireta e vínculos impostos por eles sobre a matéria escura. Na segunda parte, analisamos uma extensão, do Modelo Padrão, obtida adicionando-se à simetria de gauge um grupo U(1) local de carga B-L, número bariônico menos número leptônico. Nós mostramos que esta extensão, chamada de modelo B-L, pode conter dois candidatos viáveis à matéria escura e estudamos as condições sobre o espaço de parâmetros do potencial escalar que não só resulta na densidade de relíquia observada, mas também está em acordo com os vínculos provenientes de experimentos de detecção direta
Abstract: In the first part of this work, we provide the historical background that underlies the evidence of dark matter. Also, we present here some of the most studied dark matter candidates. Later, we show the necessary tools for the understanding of relic density calculation, such as the basics of General Relativity and the early Universe Cosmology (thermodynamics of the early Universe, the thermal average of the annihilation cross section times the velocity, and both the approximated analytical and numerical solutions to the Boltzmann equation). Finally, in this grounding part, we discuss briefly some of both direct and indirect detection experiments and constraints imposed by them on dark matter. In the second part, we analyze an extension of the Standard Model (SM) obtained by adding to the gauge symmetry a local U(1) group of charge B-L , baryon minus lepton numbers. Weshowthatthisextension,calledB-LModel,cancontaintwoviablecolddark matter candidates and we study the conditions on the space of parameters of the scalar potential that both yields the observed relic density and is in agreement with constraints which come from direct detection experiments
Mestre
Colburn, Russell J. III. „Beyond the Standard Model: Dark Matter and Collider Physics“. The Ohio State University, 2017. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1507215920939059.
Der volle Inhalt der QuelleTaoso, Marco. „Particle dark matter and astrophysical constraints“. Doctoral thesis, Paris 7, 2009. http://www.theses.fr/2009PA077262.
Der volle Inhalt der QuelleNumerous astrophysical and cosmological observations support the existence of non-baryonic Dark Matter in the Universe. Its presence is well established at different scales, from galaxies to large scale structures and cosmological scales. However, despite the numerous and independent evidences, the nature of Dark Matter in not yet understood. Among the large number of Dark Matter candidates proposed in literature, Weakly Interacting Massive Particles (WIMPs) are the most popular. In this thesis we study the prospect for indirect detection of WIMPs. We first focus on searches of large DM overdensities around Intermediate Mass Black Holes with gamma-ray experiments. We then consider DM searches in the antimatter cosmic-ray fluxes and finally we study the impact of WIMPs annihilations in the evolution of the first stars
Fischer, Oliver [Verfasser], und Jochum Johan van der [Akademischer Betreuer] Bij. „Minimalistic dark matter extensions of the standard model = Minimalistische Dunkle Materie Erweiterungen des Standard Modells“. Freiburg : Universität, 2013. http://d-nb.info/1123476357/34.
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