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Auswahl der wissenschaftlichen Literatur zum Thema „Dark Matter Models“
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Zeitschriftenartikel zum Thema "Dark Matter Models"
Takibayev, N. „Models of dark particle interactions with ordinary matter“. Physical Sciences and Technology 2, Nr. 2 (2015): 58–69. http://dx.doi.org/10.26577/2409-6121-2015-2-2-58-69.
Der volle Inhalt der QuelleMorgante, Enrico. „Simplified Dark Matter Models“. Advances in High Energy Physics 2018 (17.12.2018): 1–13. http://dx.doi.org/10.1155/2018/5012043.
Der volle Inhalt der QuelleArnowitt, R., B. Dutta und Y. Santoso. „Dark matter in Susy models“. Physics of Atomic Nuclei 65, Nr. 12 (Dezember 2002): 2218–24. http://dx.doi.org/10.1134/1.1530303.
Der volle Inhalt der QuelleArnowitt, R., und Pran Nath. „Models of particle dark matter“. Nuclear Physics B - Proceedings Supplements 51, Nr. 2 (November 1996): 171–77. http://dx.doi.org/10.1016/s0920-5632(96)00501-4.
Der volle Inhalt der QuelleBlinnikov, Sergei I. „Mirror matter and other dark matter models“. Uspekhi Fizicheskih Nauk 184, Nr. 2 (2014): 194–99. http://dx.doi.org/10.3367/ufnr.0184.201402h.0194.
Der volle Inhalt der QuelleBlinnikov, S. I. „Mirror matter and other dark matter models“. Physics-Uspekhi 57, Nr. 2 (28.02.2014): 183–88. http://dx.doi.org/10.3367/ufne.0184.201402h.0194.
Der volle Inhalt der QuelleFeng, Haoyang. „Integrated study of dark matter and dark energy models“. Theoretical and Natural Science 34, Nr. 1 (29.04.2024): 162–71. http://dx.doi.org/10.54254/2753-8818/34/20241173.
Der volle Inhalt der QuelleBertacca, Daniele, Nicola Bartolo und Sabino Matarrese. „Unified Dark Matter Scalar Field Models“. Advances in Astronomy 2010 (2010): 1–29. http://dx.doi.org/10.1155/2010/904379.
Der volle Inhalt der QuelleBoyle, Latham A., Robert R. Caldwell und Marc Kamionkowski. „Spintessence! New models for dark matter and dark energy“. Physics Letters B 545, Nr. 1-2 (Oktober 2002): 17–22. http://dx.doi.org/10.1016/s0370-2693(02)02590-x.
Der volle Inhalt der QuelleSussman, Roberto A., Israel Quiros und Osmel Martín González. „Inhomogeneous models of interacting dark matter and dark energy“. General Relativity and Gravitation 37, Nr. 12 (23.11.2005): 2117–43. http://dx.doi.org/10.1007/s10714-005-0199-4.
Der volle Inhalt der QuelleDissertationen zum Thema "Dark Matter Models"
Fedotova, Veronika. „Constraining leptophilic dark matter with KM3NeT“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23181/.
Der volle Inhalt der QuelleMantani, Luca. „Simplified t-channel models for dark matter searches“. Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13444/.
Der volle Inhalt der QuellePODO, ALESSANDRO. „Topics in composite models and dark matter phenomenology“. Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/91400.
Der volle Inhalt der QuelleBiondi, Federico. „formation of dark matter haloes: models and simulations“. Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426888.
Der volle Inhalt der QuelleLa miglior descrizione dell'Universo, di cui si dispone al momento, è il modello del ``Big Bang Caldo'', che contempla un universo in espansione nel quale viene seguita l'evoluzione temporale della densità e della temperatura della materia e della radiazione. I parametri che caratterizzano l'Universo osservato sono riassunti in un modello chiamato $\Lambda$CDM di concordanza: CDM sta per Cold Dark Matter (la componente dominante della materia), e $\Lambda$ è la costante cosmologica (una sorta di energia oscura, con effetto anti-gravitazionale). Secondo questo modello, l'universo è spazialmente piatto (cioè il parametro di densità $\Omega$ è uguale a uno), e il $75\%$ del suo bilancio energetico è assegnato all'energia oscura, circa il $20\%$ alla materia oscura e circa il $5\%$ alla materia ordinaria (barioni); la velocità dell'espansione assume il valore $70.5$ Km/s/Mpc (parametro di Hubble). Questa tesi si sofferma sulla distribuzione della materia oscura in strutture virializzate, chiamate aloni di materia oscura. Secondo la teoria di formazione delle strutture, le strutture cosmiche hanno origine dall'amplificazione di fluttuazione quantistiche durante un periodo iniziale di espansione accelerata (inflazione cosmica); queste perturbazioni crescono per effetto dell'autogravità fino al collasso, creando delle strutture virializzate. Durante il regime lineare (quando le fluttuazioni sono piccole), questo processo è ben descritto dalla teoria di Jeans. Il regime non lineare è molto più difficile da descrivere; i primi tentativi assumono una simmetria sferica, per la quale il collasso è descritto solo dalla densità interna (es. Peebles, 1980); più recentemente (White \& Silk 1979; Bond \& Myers 1996) questa ipotesi è stata rilassata, ed è stato proposto un modello più complesso nel quale le protostrutture sono descritte da ellissoidi triassiali, regolati dalla loro densità interna e dalla loro forma. Utilizzando i risultati ottenuti dall'analisi dinamica del collasso sferico e sfruttando il formalismo statistico degli ``excursion set'', è possibile ottenere informazioni analitiche in merito alla distribuzione di massa degli aloni di materia oscura. In questo approccio, per ogni particella nell'universo, la traiettoria che descrive l'evoluzione della densità della sfera di materia costruita attorno a quella particella viene modellata come un cammino browniano come funzione della massa $M$ all'interno della sfera. Quando una traiettoria interseca una pre-definita soglia, si assume che venga a formarsi una struttura virializzata di massa $M$. Considerando tutte le particelle dell'universo, si ottengono forme analitiche per la funzione di massa globale, e per le funzioni di massa dei progenitori e dei figli. Da queste, è possibile calcolare altre quantità, come i tassi di creazione e distruzione (istantanei e integrati). Negli anni '90, il collasso ellissoidale è stato utilizzato per trovare un miglior accordo con le simulazioni numeriche. Tuttavia, in parte a causa della complessità analitica del modello, fino ad ora non è stato ancora possibile trovare in letteratura forme analitiche per esempio per la funzione dei figli o per i tassi di distruzione (vedi Tabella \ref{tab:scec}). l'obiettivo principale di questo lavoro è di fornire tali espressioni per una serie di funzioni legate alle distribuzione di massa degli aloni di materia oscura, aspirando ad ottenere delle formule semplici ed accurate. Per farlo, siamo partiti dalle considerazioni statistiche di Sheth, Mo e Tormen (2001) che introducono gli effetti dinamici del collasso ellissoidale nel formalismo excursion sets, modificando la forma della soglia di densità. Sheth e Tormen (2002), inoltre, propongono una nuova espressione per la funzione di massa globale ellissoidale, usando uno sviluppo in serie di Taylor per la barriera: questa espressione permette di derivare forme analitiche anche per le funzioni di massa condizionali. Abbiamo ottenuto un set di modelli cambiando l'ordine di questo sviluppo di Taylo, e considerando la normalizzazione delle distribuzioni come un parametro libero; abbiamo poi confrontato queste equazioni con i risultati della simulazione cosmologica Gif2 (Gao et al. 2004) e, in alcuni casi, con la Millennium Simulation (Springel et al. 2005). Per le funzioni di massa globale e condizionali, l'accordo tra modelli e simulazioni è stimato usando un metodo $\chi ^2$. Per i merger rates abbiamo confronti qualitativi, mentre per i tassi di creazione abbiamo derivato le sole equazioni analitiche. Ci siamo soffermati specialmente sui casi che forniscono le espressioni analiticamente più semplici: le serie di Taylor con zero ordini e con infiniti ordini. Nell'ultima parte della tesi, proponiamo un nuovo metodo statistico che può scartare gli inconvenienti dei metodi $\chi ^2$: (i) la divisione in intervalli dei dati e (ii) il trascurare le particelle di campo (polvere) delle simulazioni. Per quanto riguarda il punto (i), differenti ampiezze degli internalli di massa possono portare a piccole differenze nei risultati del $\chi^2$. Il punto (ii) si riferisce al fatto che le particelle che non sono legate in aloni sono di solito considerate solo per il calcolo della normalizzazione. Usando un'analisi di massima verosimiglianza, possiamo trattare dati non raggruppati in intervalli e considerare la polvere nella determinazione dei parametri migliori per la funzione di massa. I nostri tests sono condotti confrontando una funzione di massa a due parametri con i risultati di simulazioni Monte Carlo. Il nostro lavoro si inserisce naturalmente nella ricerca sistematica delle espressioni analitiche associate al collasso ellissoidale degli aloni di materia oscura. Poichè si pensa che gli aloni siano i siti ove i barioni possono concentrarsi e formare stelle, galassie ed altri oggetti luminosi, le espressioni che otteniamo possono essere usate in varie applicazioni, dallo svelare la natura della materia oscura attraverso l'auto annichilazione, fino alla comprensione dei meccanismi che portano alla formazione galattica. Inoltre, la descrizione dell'evoluzione galattica richiede la conoscenza dell'alone correlato: i modelli semi-analitici di formazione galattica dipendono dalla funzione di massa globale degli aloni di materia oscura, e i corrispondenti merger-trees sono basati sulle funzioni di massa dei progenitori. I tassi di creazione e distruzione sono utili per calcolare le abbondanze di oggetti come Nuclei Galattici Attivi (AGN) e Buchi Neri Super Massicci (SMBH). Altri esempi dell'utilizzo delle distribuzioni della materia oscura in studi di formazione galattica si possono trovare copiosi in letteratura.\\ L'elaborato si articola in questo modo: il {\bf Capitoli 1} giustifica la necessità della materia oscura. Nel {\bf Capitolo 2} presentiamo il modello cosmologico di concordanza, la sua geometria e la storia termica. Inoltre, introduciamo i modelli, lineare e non lineare, di formazione degli aloni di materia oscura. Il {\bf Capitolo 3} descrive l'approccio degli excursion sets nel contesto del collasso sferico. L'estensione di questo metodo al collasso ellissoidale è proposto nel {\bf Capitolo 4}, ove vengono esposti i primi risultati analitici. Nel {\bf Capitolo 5} confrontiamo le nostre predizioni analitiche con i risultati di due simulazioni numeriche. Il {\bf Capitolo 6} è dedicato all'esposizione dei test di un nuovo metodo di massima verosimiglianza con l'utilizzo di dati non raggruppati in intervalli e con le particelle di polvere. Infine tracciamo le nostre {\bf Conclusioni}, seguite da un'{\bf Appendice} ove sono descritte le simulazioni numeriche.
Zsembinszki, Gabriel. „Light scalar fields in a dark universe: models of inflation, dark energy and dark matter“. Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2007. http://hdl.handle.net/10803/3390.
Der volle Inhalt der QuelleSegún la cosmología estándar del Big Bang, el universo primitivo consistía en un plasma muy caliente y denso que se expandió y se enfrió continuamente hasta el presente, dando paso a una serie de transiciones de fase cosmológicas, donde las teorías que describen el universo en cada fase son distintas. Dado que las energías del universo primitivo fueron mucho más altas que las alcanzadas en experimentos terrestres, el estudio del universo primitivo podría ofrecernos importantes informaciones sobre nuevas interacciones y nuevas partículas, abriendo nuevas direcciones para la extensión del Modelo Estándar de la física de partículas.
Como ya he mencionado anteriormente, durante la expansión del universo ocurrieron varias transiciones de fase que dejaron su huella sobre el estado presente del universo. Las observaciones sugieren que durante una de estas transiciones de fase, el universo primitivo sufrió un periodo de expansión acelerada, conocido como inflación. Aunque no forma parte de la cosmología estándar, la inflación es capaz de solucionar de una manera simple y elegante casi todos los problemas relacionados con el modelo estándar del Big Bang, y debería tenerse en cuenta en cualquier extensión posible de la teoría. Las observaciones también revelan la existencia de dos formas de energía desconocidas, a saber, materia oscura y energía oscura. La materia oscura es una forma de materia no relativista y no bariónica, que solamente puede ser detectada indirectamente, mediante su interacción con la materia normal. La energía oscura es un tipo de sustancia con presión negativa, que empezó a dominar recientemente y que es la causa de la aceleración de la expansión del universo.
En esta tesis doctoral presento varios modelos originales propuestos para resolver algunos de los problemas de la cosmología estándar, como posibles extensiones del modelo del Big Bang. Algunos de estos modelos introducen nuevas simetrías y partículas con el fin de explicar la inflación y la energía oscura y/o la materia oscura en una descripción unificada. Uno de los modelos es propuesto para explicar la energía oscura del universo, a través de un nuevo campo escalar que oscila en un potencial.
The most successful scientific theory today about the origin and evolution of the universe is known as the standard Big Bang model, which is one of the most ambitious intellectual constructions of the humanity. It is based on two consolidated branches of theoretical physics, namely, the theory of General Relativity and the Standard Model of particle physics, and is able to make robust predictions, such as the expansion of the universe, the existence of the cosmic microwave background radiation and the relative primordial abundance of light elements. Some of the theoretical predictions have already been confirmed by very precise observations.
According to the standard Big Bang cosmology, the early universe consisted of a very hot and dense plasma that continuously expanded and cooled up to the present, giving place to a series of cosmological phase transitions, where the theories describing the universe in each phase are different. Given that the energies of the early universe were much higher than those reached in terrestrial experiments, the study of the early universe might give us important information about new interactions and new particles, opening new directions for extending the Standard Model of particle physics.
As already mentioned above, during the expansion of the universe, different phase transitions occurred, which left their imprint on the present state of the universe. Observations suggest that during a very early phase transition the universe suffered a stage of accelerated expansion, known as inflation. Although inflation is not included in the standard cosmology, it is able to solve in a simple and elegant manner almost all of the shortcomings related to the standard Big Bang model, and should be taken into account in any possible extension of the theory. Observations also reveal evidence of the existence of two unknown forms of energy, i.e., dark matter and dark energy. Dark matter is a form of non-relativistic and non-baryonic matter, which can only be detected indirectly, by its gravitational interactions with normal matter. Dark energy is a kind of substance with negative pressure, which started to dominate recently and causes the accelerated expansion of the universe.
In this PhD Thesis, I present a few original models proposed to solve some of the shortcomings of the standard cosmology, as possible extensions of the Big Bang model. Some of these models introduce new symmetries and particles in order to explain inflation and dark energy and/or dark matter in a unified description. One of the models is proposed for explaining the dark energy of the universe, by means of a new scalar field oscillating in a potential.
The most successful scientific theory today about the origin and evolution of the universe is known as the standard Big Bang model, which is one of the most ambitious intellectual constructions of the humanity. It is based on two consolidated branches of theoretical physics, namely, the theory of General Relativity and the Standard Model of particle physics, and is able to make robust predictions, such as the expansion of the universe, the existence of the cosmic microwave background radiation and the relative primordial abundance of light elements. Some of the theoretical predictions have already been confirmed by very precise observations.
According to the standard Big Bang cosmology, the early universe consisted of a very hot and dense plasma that continuously expanded and cooled up to the present, giving place to a series of cosmological phase transitions, where the theories describing the universe in each phase are different. Given that the energies of the early universe were much higher than those reached in terrestrial experiments, the study of the early universe might give us important information about new interactions and new particles, opening new directions for extending the Standard Model of particle physics.
As already mentioned above, during the expansion of the universe, different phase transitions occurred, which left their imprint on the present state of the universe. Observations suggest that during a very early phase transition the universe suffered a stage of accelerated expansion, known as inflation. Although inflation is not included in the standard cosmology, it is able to solve in a simple and elegant manner almost all of the shortcomings related to the standard Big Bang model, and should be taken into account in any possible extension of the theory. Observations also reveal evidence of the existence of two unknown forms of energy, i.e., dark matter and dark energy. Dark matter is a form of non-relativistic and non-baryonic matter, which can only be detected indirectly, by its gravitational interactions with normal matter. Dark energy is a kind of substance with negative pressure, which started to dominate recently and causes the accelerated expansion of the universe.
In this PhD Thesis, I present a few original models proposed to solve some of the shortcomings of the standard cosmology, as possible extensions of the Big Bang model. Some of these models introduce new symmetries and particles in order to explain inflation and dark energy and/or dark matter in a unified description. One of the models is proposed for explaining the dark energy of the universe, by means of a new scalar field oscillating in a potential.
Costa, André Alencar da. „Observational Constraints on Models with an Interaction between Dark Energy and Dark Matter“. Universidade de São Paulo, 2014. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-20012015-123002/.
Der volle Inhalt der QuelleNesta tese vamos além do modelo cosmológico padrão, o LCDM, e estudamos o efeito de uma interação entre a matéria e a energia escuras. Embora o modelo LCDM esteja de acordo com as observações, ele sofre sérios problemas teóricos. Com o objetivo de resolver tais problemas, nós primeiro consideramos um modelo alternativo, onde ambas, a matéria e a energia escuras, são descritas por fluidos com uma interação fenomenológica dada como uma combinação das densidades de energia. Além desse modelo, propomos um modelo mais realista baseado em uma densidade Lagrangiana com uma interação tipo Yukawa. Para vincular os parâmetros cosmológicos usamos dados cosmológicos recentes como as medidas da CMB feitas pelo satélite Planck, bem como medidas de BAO, SNIa, H0 e Lookback time.
Kast, Simon Florian [Verfasser], und U. [Akademischer Betreuer] Nierste. „Dark Matter from the Top - Simplified Models of Flavoured Dark Matter in Dark Minimal Flavour Violation / Simon Florian Kast ; Betreuer: U. Nierste“. Karlsruhe : KIT-Bibliothek, 2017. http://d-nb.info/1147485143/34.
Der volle Inhalt der QuelleLe, Delliou Morgan. „Self-similar infall models for cold dark matter haloes“. Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2002. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp05/NQ63431.pdf.
Der volle Inhalt der QuelleSotelo, Denis Stefan Robertson. „Probing Self-Interacting Dark Matter Models with Neutrino Telescopes“. Universidade de São Paulo, 2017. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/43/43134/tde-25012018-015636/.
Der volle Inhalt der QuelleNesta tese investigamos modelos de matéria escura com auto-interações fortes, conhecidos tipicamente como matéria escura auto-interagente (SIDM). Este tipo de modelos constituem uma solução promissora à tensão entre as observações de estrutura a pequena escala e as previsões assumindo o caso padrão de matéria escura fria não colisional (CDM), enquanto se mantêm o sucesso do modelo cosmológico padrão, LambdaCDM, a grandes escalas. A presença de auto-interações fortes podem aumentar a captura e a aniquilação da matéria escura em objetos astrofísicos como o nosso sol, aumentando o potencial de sinais de detecção indireta. Usamos o sinal de neutrinos de alta energia produzidos por essas aniquilações para explorar modelos de SIDM. Estabelecemos fortes vínculos em modelos de SIDM com seção de auto-interação independente da velocidade comparando o sinal de neutrinos esperado com os resultados de busca de matéria escura do IceCube-79. Também, determinamos a sensibilidade dos detectores IceCube-DeepCore e PINGU para modelos de SIDM com uma seção de auto-interação dependente da velocidade (vdSIDM). A maior parte do espaço de parâmetros de interesse pode ser testado com os três anos de dados já coletados pelo IceCube-DeepCore, complementando os resultados de experimentos de detecção direta e outras an análises de detecção indireta.
Mead, Alexander James. „Demographics of dark-matter haloes in standard and non-standard cosmologies“. Thesis, University of Edinburgh, 2014. http://hdl.handle.net/1842/9951.
Der volle Inhalt der QuelleBücher zum Thema "Dark Matter Models"
1975-, Bertone Gianfranco, Hrsg. Particle dark matter: Observations, models and searches. New York: Cambridge University Press, 2009.
Den vollen Inhalt der Quelle findenBertone, Gianfranco. Particle dark matter: Observations, models and searches. New York: Cambridge University Press, 2009.
Den vollen Inhalt der Quelle findenSchramm, David N. Probing the big bang with LEP. [Batavia, Ill.]: Fermi National Accelerator Laboratory, 1990.
Den vollen Inhalt der Quelle finden1952-, Sanchez N., und Zichichi Antonino, Hrsg. Advances in astrofundamental physics: International School of Astrophysics "D Chalonge" : Erice, Italy, 1994. Singapore: World Scientific, 1995.
Den vollen Inhalt der Quelle findenUnited States. National Aeronautics and Space Administration., Hrsg. Final technical report: Studies of the evolution of the X-ray emission of clusters of galaxies. [Washington, D.C: National Aeronautics and Space Administration, 1990.
Den vollen Inhalt der Quelle findenUnited States. National Aeronautics and Space Administration., Hrsg. Final technical report: Studies of the evolution of the X-ray emission of clusters of galaxies. [Washington, D.C: National Aeronautics and Space Administration, 1990.
Den vollen Inhalt der Quelle finden1964-, Kelly Karen J., Schröder Barbara 1969-, Vandecaveye Giel, Fundação de Serralves (Portugal), Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (Ghent, Belgium) und Museu Serralves, Hrsg. Dara Birnbaum: The dark matter of media light. Ghent, Belgium: S.M.A.K., 2010.
Den vollen Inhalt der Quelle findenPrime elements of ordinary matter, dark matter & dark energy: Beyond standard model & string theory. 2. Aufl. Boca Raton, FL: Universal Publishers, 2007.
Den vollen Inhalt der Quelle findenDark matter: Art and politics in the age of enterprise culture. London: PlutoPress, 2011.
Den vollen Inhalt der Quelle findenE'kov, Evgeniy. The origin and evolution of the Universe. ru: INFRA-M Academic Publishing LLC., 2022. http://dx.doi.org/10.12737/1852616.
Der volle Inhalt der QuelleBuchteile zum Thema "Dark Matter Models"
Rowan-Robinson, M., und J. Crawford. „Models for IRAS Galaxies“. In Light on Dark Matter, 421–24. Dordrecht: Springer Netherlands, 1986. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4672-9_89.
Der volle Inhalt der QuelleBeckman, John E. „Constraints on Baryon-Dominated Cosmological Models from Light Element Abundances and CMB Fluctuations“. In Baryonic Dark Matter, 265–78. Dordrecht: Springer Netherlands, 1990. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-0565-8_16.
Der volle Inhalt der QuelleBauer, Martin, und Tilman Plehn. „WIMP Models“. In Yet Another Introduction to Dark Matter, 85–109. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-16234-4_4.
Der volle Inhalt der QuelleRowan-Robinson, M., A. Lock, D. W. Walker und S. Harris. „Models of IRAS Observations of Circumstellar Shells“. In Light on Dark Matter, 101–2. Dordrecht: Springer Netherlands, 1986. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4672-9_20.
Der volle Inhalt der QuelleCrawford, J., und M. Rowan-Robinson. „Models for IRAS Observations of Galactic HII Regions“. In Light on Dark Matter, 303–4. Dordrecht: Springer Netherlands, 1986. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4672-9_66.
Der volle Inhalt der QuelleSparke, Linda S. „Self-Gravitating Polar Ring Models“. In Dark Matter in the Universe, 314. Dordrecht: Springer Netherlands, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4772-6_64.
Der volle Inhalt der QuelleMartel, Hugo. „Cosmological models with ʌ≠0“. In Dark Matter in the Universe, 139–46. Dordrecht: Springer Netherlands, 1990. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-1940-2_9.
Der volle Inhalt der QuelleLarson, Richard B. „Bimodal Star Formation and Remnant-Dominated Galactic Models“. In Dark Matter in the Universe, 413. Dordrecht: Springer Netherlands, 1987. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-4772-6_85.
Der volle Inhalt der QuelleShafi, Q. „Particle Physics and Cosmology Beyond the Standard Model(S): Grand Unification and Three Generation Superstring Models“. In Dark Matter in the Universe, 79–83. Dordrecht: Springer Netherlands, 1990. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-009-1940-2_4.
Der volle Inhalt der QuelleBianchi, Massimo, Roland Allen und Antonio Mondragon. „Dark Matter, Supersymmetry and Supergravity Models“. In Concise Encyclopedia of Supersymmetry, 120–21. Dordrecht: Springer Netherlands, 2004. http://dx.doi.org/10.1007/1-4020-4522-0_148.
Der volle Inhalt der QuelleKonferenzberichte zum Thema "Dark Matter Models"
Wambsganss, Joachim, Renyue Cen, Jeremiah P. Ostriker und Edwin L. Turner. „Testing cosmogonic models with gravitational lensing“. In Dark matter. AIP, 1995. http://dx.doi.org/10.1063/1.48356.
Der volle Inhalt der QuelleLavalle, Julien. „Analytical models of dark matter subhalos for indirect dark matter searches“. In XVIII International Conference on Topics in Astroparticle and Underground Physics. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2024. http://dx.doi.org/10.22323/1.441.0045.
Der volle Inhalt der QuelleIbe, Masahiro. „Overview on Dark Matter Models“. In Proceedings of the 10th International Workshop on Very High Energy Particle Astronomy in 2019 (VHEPA2019). Journal of the Physical Society of Japan, 2023. http://dx.doi.org/10.7566/jpscp.39.011007.
Der volle Inhalt der QuelleLee, Hyun Min, und Min-Seok Seo. „Models for SIMP dark matter and dark photon“. In CETUP* 2015 – WORKSHOP ON DARK MATTER, NEUTRINO PHYSICS AND ASTROPHYSICS AND PPC 2015 – IXTH INTERNATIONAL CONFERENCE ON INTERCONNECTIONS BETWEEN PARTICLE PHYSICS AND COSMOLOGY. Author(s), 2016. http://dx.doi.org/10.1063/1.4953320.
Der volle Inhalt der QuelleBuyle, Pieter, Herwig Dejonghe und GIANFRANCO GENTILE. „Beyond the sphericitiy assumption in dynamical HI models“. In Baryons in Dark Matter Halos. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2004. http://dx.doi.org/10.22323/1.014.0076.
Der volle Inhalt der QuelleD'Auria, John. „New phenomenological constraints for dark matter models in disks“. In Baryons in Dark Matter Halos. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2004. http://dx.doi.org/10.22323/1.014.0051.
Der volle Inhalt der QuelleBLINNIKOV, S. I. „MIRROR MATTER AND OTHER MODELS FOR DARK MATTER“. In Pomeranchuk 100. WORLD SCIENTIFIC, 2014. http://dx.doi.org/10.1142/9789814616850_0002.
Der volle Inhalt der QuellePETER, Annika, Christopher E. Moody, Andrew J. Benson und Marc Kamionkowski. „Constraints on decaying-dark-matter models from simulations of isolated halos“. In Identification of Dark Matter 2010. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2011. http://dx.doi.org/10.22323/1.110.0084.
Der volle Inhalt der QuelleMambrini, Yann. „Building phenomenological models of Dark Matter“. In 11th International Workshop Dark Side of the Universe 2015. Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2016. http://dx.doi.org/10.22323/1.268.0040.
Der volle Inhalt der QuelleLin, Tongyan. „Dark matter models and direct detection“. In Theoretical Advanced Study Institute Summer School 2018 "Theory in an Era of Data". Trieste, Italy: Sissa Medialab, 2019. http://dx.doi.org/10.22323/1.333.0009.
Der volle Inhalt der QuelleBerichte der Organisationen zum Thema "Dark Matter Models"
Chen, Hui, Winston Wei Dou und Leonid Kogan. Measuring “Dark Matter” in Asset Pricing Models. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, November 2019. http://dx.doi.org/10.3386/w26418.
Der volle Inhalt der QuellePrimulando, Reinard. Dark Matter in the Heavens and at Colliders: Models and Constraints. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), August 2012. http://dx.doi.org/10.2172/1127918.
Der volle Inhalt der QuelleAbdallah, Jalal, Adi Ashkenazi, Antonio Boveia, Giorgio Busoni, Andrea De Simone, Caterina Doglioni, Aielet Efrati et al. Simplified Models for Dark Matter and Missing Energy Searches at the LHC. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), Oktober 2014. http://dx.doi.org/10.2172/1304777.
Der volle Inhalt der QuelleBoveia, Antonio, Oliver Buchmueller, Giorgio Busoni, Francesco D' Eramo, Albert De Roeck, Andrea De Simone, Caterina Doglioni et al. Recommendations on presenting LHC searches for missing transverse energy signals using simplified s-channel models of dark matter. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), März 2016. http://dx.doi.org/10.2172/1255141.
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